Il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo all’evento ‘La sanità del futuro’, sottolinea il trend in diminuzione nel 2023 per quanto riguarda i morti dovuti al caldo. Un segnale significativo, dice il ministro, della validità delle misure messe in campo dal governo per contrastare l’emergenza climatica, in un anno particolarmente colpito dalle ondate di calore estremo.
Schillaci: “Morti per caldo ridotti nel 2023, nostra strada virtuosa”
Meno morti per il caldo nel 2023, nonostante la situazione climatica più intensa e drammatica di sempre.
Sono questi i risultati che il ministro della Salute Orazio Schillaci porta a testimonianza dell’operato meritorio del governo e del suo dicastero al convegno ‘La sanità del futuro’, a Roma. Un quadro particolarmente lodevole, secondo il ministro, alla luce di un’annata che la Cop28 ha certificato come la più calda di sempre.
Il dato è particolarmente significativo se si considera che il trend riguardante l’eccesso di mortalità degli over 65 nel nostro Paese era in crescita costante dal 2020 al 2022, trovando la propria conclusione proprio in quest’ultimo anno.
“L’estate del 2023 ha visto le più intense e prolungate ondate di calore ma i dati del nostro sistema di sorveglianza […] indicano che l’eccesso di mortalità in Italia ha registrato il -5% nelle città del Centro-Nord e appena il +4% in quelle del Centro-Sud, dove l’anno precedente l’incremento era stato del 16%”.
Schillaci, salute e clima: “Alla Cop28 ho portato le buone pratiche dell’Italia”
Schillaci rivendica il suo impegno e la strada virtuosa intrapresa dal governo nel corso dell’estate per la tutela dei cittadini di fronte all’ondata di calore che ha colpito la penisola, testimoniata dal ‘Decreto emergenza caldo’ fortemente voluto per la difesa dei lavoratori.
Reduce dalla Cop28, il ministro commenta con favore che la conferenza Onu sul clima abbia preso definitivamente in considerazione gli effetti sulla salute del cambiamento climatico.
“Gli impatti delle crisi climatiche sulla salute sono noti ed è significativo che la salute, per la prima volta quest’anno, sia entrata a pieno titolo nei lavori della Cop28, che si sono svolti a Dubai, dove abbiamo portato il contributo fattivo del ministero della Salute e auspicato che la salute continui a essere parte integrante della strategia di risposta ai cambiamenti climatici“.
Il legame tra la questione climatica e quella sanitaria vedrà, infine, un ulteriore sforzo del governo italiano grazie ai fondi del Pnrr, con 500 milioni di euro destinati a finanziare un progetto che va proprio in quella direzione.
“Siamo impegnati in un importante investimento del Pnrr ‘Salute, ambiente e clima’, finanziato con 500 milioni di euro, che si incardina nel nuovo piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e che punta a potenziare e armonizzare l’efficacia degli interventi di prevenzione primaria e le risposte ai bisogni di salute in contesti ambientali critici”.