Nel corso della mattinata di lunedì 11 dicembre 2023 a Palazzo Chigi si è svolta una conferenza stampa sull’Ex-Ilva dei segretari generali di Uilm, Fim e Fiom, a proposito del destino ancora incerto dell’azienda siderurgica italiana e di oltre 20 mila lavoratori.
Ex-Ilva, i segretari dei sindacati sotto Palazzo Chigi per chiedere l’intervento del Governo
Resta incerto il futuro dell’Ex-Ilva e dei dipendenti del complesso siderurgico italiano: proprio a causa di questa precarietà questa mattina 11 dicembre 2023 alle 11 si è tenuta una conferenza stampa sotto Palazzo Chigi, durante la quale sono intervenuti Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, Michele De Palma, di Fiom-Cgil e Rocco Palombella, segretario generale di Uilm-Uil.
La situazione è rimasta bloccata a causa dell’inattività di ArcelorMittal: il colosso internazionale nel settore dell’acciaio sembra non voler impiegare le proprie risorse e competenze per continuare a mantenere in vita l’ex-Ilva.
La più grande azienda siderurgica italiana è a rischio tracollo totale. Si verificherebbero oltre ai disagi nella produzione, anche delle complessità a livello di occupazione, andando incontro ad una serie di disastrosi licenziamenti.
Per questi motivi i sindacati dei metalmeccanici non si arrendono nella lotta e chiedono al Governo un provvedimento per far fronte alla situazione di emergenza, impossessandosi del controllo così da garantire la produzione, la sicurezza e la ripresa degli investimenti.
Ex-Ilva, Palombella (Uilm): “E’ una crisi gestita con i piedi invece che con la responsabilità necessaria”
Sotto a Palazzo Chigi per parlare della questione dell’Ex-Ilva questa mattina 11 dicembre 2023 era presente il segretario Palombella di Uilm che in un appello accorato al Governo ha dichiarato:
“Il Governo non deve aspettare cosa deciderà ArcelorMittal. Deve decidere lui. Devono fornire una decisione chiara ed inequivocabile, ossia che il socio privato deve andare via. E se non sarà questa la soluzione, deve passare in minoranza. Lo Stato deve assumere la maggioranza, deve chiamare dieci produttori italiani di acciaio e affidare a loro la responsabilità di poter traghettare questi stabilimenti in una situazione di profitto e di garanzia dei posti di lavoro, di ambientalizzazione. Se non lo farà., la trattativa continuerà a essere portata avanti e gestita da ArcelorMittal”.
In merito all’operato di ArcelorMittal, Palombella incalza:
“Noi siamo indignati. Non hanno realizzato la copertura dei parchi che è stata fatta a Taranto ma con i soldi sequestrati all’ex-Ilva. Non hanno speso un euro e ci chiedono il conto. E allora noi diciamo basta perché ogni giorno che passa la situazione diventa più complicata”.
Sulla gestione dell’impianto, il segretario di Uilm ha espresso la sua insoddisfazione e richiesto assunzione di responsabilità ha commentato:
“Noi siamo allibiti sulla gestione degli impianti e sulla mancanza di responsabilità. Vogliamo chiarezza e decisione. Se non sarà possibile questo, dal 20 si aprirà un nuovo scenario, che prelude l’Assemblea del 22 dicembre. Se arriveranno notizie negative, come immaginate, noi non resteremo fermi. Metteremo in piedi tutte le azioni necessarie. Non non ce l’abbiamo né con un governo né con un altro ma con chi governa il Paese in un determinato periodo. Chiediamo assunzione di responsabilità, altrimenti pagheranno con il giudizio negativo dei lavoratori nei confronti di una crisi gestita con i piedi invece che con la responsabilità necessaria”.
Ex-Ilva, De Palma (Fiom): “Ogni giorno incidenti negli impianti. L’azienda deve garantire salute e sicurezza dei lavoratori”
Nell’appuntamento di questa mattina 11 dicembre 2023 sotto Palazzo Chigi è intervenuto anche De Palma della Fiom che ha insistito sull’esigenza di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, chiedendo un’azione concreta da parte del Governo e sottolineando che:
“Servono garanzie per i lavoratori e per le produzioni, altrimenti noi non andremo via finché non ci saranno questi elementi. Ogni giorno c’è un incidente dentro gli impianti. L’azienda deve intervenire a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Chiediamo garanzie al Governo. Ogni giorno c’è un rischio in più per i lavoratori”.
In merito alla linea di azione adottata da ArcelorMittal, il segretario di Fiom ha tuonato che:
“C’è un comportamento da parte dell’azienda che è oggettivamente antisindacale perché non rispetta il dialogo con i delegati, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Sappiamo che nel Governo ora c’è un dibattito ma il punto è uno solo: alla luce di quello che succedendo cosa stanno aspettando? Noi siamo venuti qui per liberare il Governo dalla condizione di ostaggio in cui la multinazionale indiana tiene gli impianti, i lavoratori e la dignità del Paese”.
Ex-Ilva, Benaglia (Fim): “Lo Stato non deve fare l’acciaiere ma che si trovi subito una soluzione”
Nella conferenza stampa dei sindacati per l’Ex-Ilva stamattina a Roma sotto Palazzo Chigi era presente anche Benaglia, il segretario di Fim ha ricordato che i sindacati e i lavoratori non hanno intenzione di restare fermi ad aspettare e che il Governo deve agire subito. Benaglia ha detto che:
“Noi siamo qui proprio perché è il momento del salvataggio. Abbiamo accolto positivamente la convocazione – ma questo significa maggiore responsabilità -per il giorno 20 dicembre, due giorni prima dell’assemblea dei soci di Acciaierie di Italia, che il Governo ha fatto in sede politica. Avremo i ministri competenti per la partita e questa è una condizione indispensabile per poter avere con noi un confronto definitivo. O il 20 dicembre si gettano le condizioni per il salvataggio di Acciaierie d’Italia o altrimenti noi non assisteremo con le mani in mano alla chiusura e alla fine di questo grande stabilimento”.
Il segretario di Fim ribadisce quanto sia impensabile per l’Italia intera l’idea di chiudere uno stabile come quello dell’Ilva, insistendo sul fatto che:
“Abbiamo letto la preoccupazione nelle ultime dichiarazioni del presidente di Confindustria Bonomi che dicono che non si può fermare l’Ilva. Lo dicono i principali industriali del Paese. Questo è un ulteriore aspetto che pesa sulla responsabilità del Governo”.
Benaglia chiede un intervento immediato del Governo, dichiarando che:
“Se il Governo ha preso tempo, adesso deve recuperare e decidere. Ci sono passi fondamentali da fare rapidamente. Deve prendere il controllo della società nelle forme che vuole il Governo, mettere manager nuovi, capaci che vogliono rilanciare la società e servono soldi, per far girare gli impianti, pagare le materie prime. Noi ovviamente non pensiamo che lo Stato debba fare l’acciaiere ma che si trovino velocemente gli industriali privati in grado di provvedere a tutto questo”.
Ecco un approfondimento sullo sciopero all’Ilva dello scorso 28 settembre 2023.