Vittorio Sgarbi è stato uno degli ospiti più attesi a Più libri più liberi con  la sua lezione dedicata a Michelangelo, a cui ha dedicato il suo ultimo libro della trilogia iniziata con Leonardo e proseguita con Raffaello. Una lezione la sua durata una sola opera, dato che la sua passione e profonda cultura lo hanno spinto a parlare per più di un’ora della Pietà di San Pietro, un trasporto tale che gli ha fatto saltare tutte le altre opere successive. TAG24 avuto modo di conversare con lui facendosi spiegare anche la Pietà Rondanini e tornando sui fatti di attualità, come l’educazione sentimentale voluta dal Ministro Valditara e criticata in sostanza dal sottosegretario.

Vittorio Sgarbi intervista video alla presentazione di Michelangelo

Professor Vittorio Sgarbi oggi è stato quasi accusato di aver occupato l’Auditorium, forse perché il tempo per parlare di arte e Michelangelo non basta mai.

“Io non sapevo quanto tempo mi sarebbe stato concesso, sono partito come quando faccio gli spettacoli che hanno durata media di 3 ore e pensavo che avrei accelerato sul centro facendo comunque circa un’ora e mezza perché non avevo capito che avrei avuto 40’a disposizione. Il paradosso è che ho fatto una sola opera di Michelangelo. Si è creato anche un siparietto con mia sorella che ad un certo punto ha preso in mano il telefono e io le ho detto che stava disturbando, ma si è subito irritata spiegando che voleva farmi una comunicazione di servizio perché il tempo stava terminando. Volevo accelerare il racconto per arrivare alla Pietà Rondanini ma non ce n’è stato il tempo”.

La cosa più interessante è stato il paragone con Dante, che legame avrebbe enunciato sulla Pietà Rondanini?

“La Rondanini è legata alla produzione sublime di Michelangelo del non finito, che è un’intuizione che apre a tutta l’arte moderna perché prova che quello che non c’è è più forte di quello che c’è. Con quell’opera Michelangelo dimostra che il non  finito parla di più di quello che è finito, quindi è un’opera concettuale che comunica tacendo e mostra nascondendo. Il paragone per questo motivo non sarebbe stato con un testo poetico come l’ultimo canto del Paradiso per la Pietà Vaticana, ma avrei trovato un riferimento a una dimensione più concettuale come quella zen con il rapporto fra il pieno e il vuoto. È un’opera che non ha a che fare con un testo letterario ma con un concetto, per cui anche quello che non c’è esiste e quindi il non essere è essere. In Michelangelo il non finito è uno dei punti più alti di tutta l’arte dell’umanità, il suo riuscire a parlare con quello che non è compiuto come se comunicasse tramite una pietra grezza”.

L’educazione sentimentale per Sgarbi non è una soluzione così come impostata

Un passaggio che mi ha colpito molto è stato quello dove lei ha detto l’educazione sentimentale, dove ha spiegato che secondo lei non è necessaria quanto invece sarebbe educare alla bellezza e all’arte con un invito velato al Ministro Valditara. Può spiegarci meglio? 

“Sì, non c’è bisogno di introdurre educazione sessuale, educazione sentimentale  o quella civica anche sé questa sarebbe anche giusta. L’educazione civica è un insieme di regole che sono legate alla costituzione e alla conoscenza delle leggi, quella è una parte della storia che diventa la storia contemporanea e quindi possono coincidere. Ritengo che l’educazione sentimentale equivale a letteratura, a musica, all’ arte e alla poesia. Bisogna educare a dei buoni sentimenti e a una ragione applicata alle cose come anche per il con Catullo o Ovidio.

L’educazione sentimentale non può essere affidata a formulette. La letteratura o l’arte ti fanno sentire o ragionare ed è a quel punto che la tua ragione ti impedisce di fare qualcosa che è la negazione della vita. L’arte è la vita per questo ascoltare Mozart o leggere Dante ti impedisce di uccidere”.

Secondo lei potrebbero essere un problema  anche i testi di alcune canzoni, penso alla musica trap, dove ci sono testi spesso colmi di insulti alle donne o frasi violente? C’è una grossa polemica per un gruppo scelto per Sanremo che ne ha in alcuni brani.  La musica può educare?

“Non risultano musicisti,pittori, letterati assassini se non Caravaggio. Qualche caso ci può essere e quindi non è una ricetta infallibile, però è evidente che non immaginiamo che Leopardi o che Pascoli possano uccidere e quindi educare alla poesia e al sentimento vuol dire attraversare l’arte, la musica, la pittura, la poesia. Quando ho parlato di educazione sentimentale intendevo dire che bisogna  rafforzare questa edizione ed  introdurre per esempio la musica nella scuola invece che l’educazione sentimentale, sembra un progetto più lungimirante”.

La questione del discobolo ha creato tensioni tra Germania e Italia, qual è il suo pensiero?

“Esiste un problema contrattuale. C’ è un’autorizzazione valida del Ministero della Cultura che quindi legittima la rivendicazione della proprietà, deve esserci la restituzione dei soldi cioè l’equivalente dei 5 milioni pagati a quelli che l’hanno acquistata perché è una vendita regolare nonostante qualcuno ad ombri che dietro l’autorizzazione c’è stata  pure la pressione del Duce. Questo non rende nulla un’autorizzazione di un sovrintendente che può nascere dalla pressione di un Ministro.  Una volta che l’autorizzazione è fatta quella è regolare e sulla carta quindi la vendita dalla famiglia Lancellotti a Hitler è una vendita regolare, l’autorizzazione è regolare nonostante si dica che sia stata forzata dal potere di Mussolini. Questo può essere vero,  però è altrettanto vero che i tedeschi hanno pagato 5 milioni e quindi una volta che tu stabilisci di annullare in autotutela quella vendita ritenendo che sia stata forzata o pilotata devi restituire alla Germania i 5 milioni che i Lancellotti hanno preso”.

L’abbraccio tra lei e Chiara Valerio ha dimostrato come la cultura non abbia colore politico. Lei è stato accolto da tutti in modo molto affettuoso nonostante negli ultimi giorni i visitatori abbiano  lamentato dell’assenza delle a istituzioni in particolare del Ministro Sangiuliano che non si è visto. Lei è qui anche nelle vesti di sottosegretario oltre che di scrittore?

“Alcuni direbbero che sono qua in pieno conflitto di interessi, perché sono qua come scrittore e come Sottosegretario e mi sembra un qualcosa di corretto. Per qualcuno magari è una forma di incompatibilità o di irregolarità. Ho sempre considerato una scrittrice sensibile e un’organizzatrice capace Chiara Valerio, quindi i nostri rapporti sono stati buoni, presumo che sia ritenuta una indipendente di sinistra mentre io sono un indipendente di destra. Credo che in noi l’essere di sinistra e destra sono meno importanti che essere indipendenti, quindi siamo due indipendenti che è la nostra caratteristica prevalente”