Un collaudato giro di corruzione è stato scoperto dalla Guardia di Finanza nella sanità di Trapani, che ha effettuato una serie di arresti e perquisizioni nell’ambito dell’operazione denominata ‘Aspide’. È emerso un sistema di favoreggiamento a individui e società in concorsi e appalti pubblici.
Operazione ‘Aspide’ a Trapani, 10 arresti per corruzione nella sanità
Concorsi e appalti truccati, per favorire società amiche e singoli individui.
È un vero e proprio sistema corruttivo quello svelato e sgominato dalla Guardia di Finanza di Trapani nella cosiddetta operazione ‘Aspide’.
Colpita è la sanità trapanese e il suo giro di clientele, che secondo le indagini riguarderebbe tutte le strutture sanitarie del comune. Numerose le persone finora coinvolte: 17 indagati di cui 13 raggiunti da misure cautelari con gli arresti previsti per 10 di loro (2 in carcere e 8 ai domiciliari).
Le accuse a loro carico sono numerose e pesanti:
- corruzione
- rivelazione di segreti d’ufficio
- favoreggiamento personale
- truffa ai danni di ente pubblico
- frode nelle pubbliche forniture
- induzione indebita a dare utilità
- turbata libertà del procedimento di scelta del contraente
- falso ideologico e materiale commesso dal pubblico ufficiale
- false attestazioni di presenza in servizio
Le indagini, dai concorsi truccati ai ricatti sessuali per prestazioni sanitarie
La corruzione negli appalti e nei concorsi pubblici non è, purtroppo, un’eccezione in Italia, con la malavita organizzata in prima linea, da Nord a Sud, come conferma la truffa sugli appalti scoperta a Milano lo scorso ottobre.
Casi come quello di Trapani aggiungono problemi a un settore, quello sanitario, già duramente provato da mancanza di risorse e difficoltà economiche, e dal non sempre facile rapporto con la politica, che dovrebbe aiutarlo, come dimostra lo sciopero del 5 dicembre contro la manovra finanziaria del governo.
Tutto è partito dalla scoperta di alcune irregolarità in un bando per l’assegnazione di attrezzature sanitarie per le terapie intensive contro l’emergenza Covid, che andavano a favorire un’unica società, legata alla Asl di Trapani.
In pratica, la determinazione dei criteri di valutazione delle gare d’appalto era stata assegnata a una persona esterna all’azienda sanitaria, e sotto contratto con la società in questione che, di fatto, finiva col favorire se stessa.
Non solo, il sistema allungava le proprie spire anche sui concorsi, con candidati che ricevevano indicazioni sui testi da studiare o direttamente sulle domande dei test, prima delle prove d’esame.
Infine, a rendere ancora più squallido un quadro già, di per sé, deprimente, sono emersi atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con l’etica professionale, da parte di alcuni esponenti del personale sanitario. Si va dalla falsa timbratura del cartellino di presenza alla richiesta di prestazioni sessuali a una paziente in cambio del rinnovo della patente di guida.