Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) rappresenta un’organizzazione intergovernativa inserita nella strategia dell’Unione Europea per assicurare la solidità finanziaria nell’area della moneta unica. Fondamentalmente, si tratta di un fondo a lungo termine noto anche come “fondo salvaguardia nazioni”, il cui scopo principale consiste nel fornire assistenza economica ai paesi in difficoltà finanziarie.

Cos’è il Mes? Significato politico

La capacità del Mes di erogare prestiti, stimata in 500 miliardi di euro, può essere attivata attraverso diversi mezzi:

  • Concessione di prestiti, specialmente da parte dei paesi creditore verso quelli in difficoltà finanziarie.
  • Acquisto di obbligazioni governative.
  • Offerta di linee di credito a scopo precauzionale.

Tuttavia, questi strumenti sono vincolati all’adempimento di condizioni specifiche. Nei casi più complessi, potrebbe essere richiesto di stilare un memorandum contenente un piano di aggiustamento macroeconomico, il quale implica politiche volte a influenzare la spesa pubblica o l’imposizione fiscale. Al contrario, in situazioni meno critiche, i termini possono essere meno rigidi.

Chi gestisce il Mes?

Dal punto di vista della gestione, il MES è supervisionato da un “consiglio di governatori” composto dai ministri delle finanze dell’area euro. Per la maggior parte delle decisioni, è richiesto il voto unanime dell’organo, ma in situazioni di urgenza, qualora le richieste giungano dalla Commissione o dalla Banca Centrale Europea (BCE), la maggioranza richiesta può scendere all’85%. È importante notare che non tutti i ministri hanno lo stesso peso all’interno del consiglio: la rilevanza del loro voto dipende dalla quantità di capitale che i rispettivi stati hanno versato per la creazione del MES.

Quali Stati contribuiscono al Mes?

Tutti i paesi dell’area euro hanno impegnato una porzione di risorse finanziarie a favore del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Ogni nazione contribuisce al fondo proporzionalmente alla sua popolazione e al suo Prodotto Interno Lordo (PIL). Attualmente, il capitale impegnato ammonta a 704,8 miliardi di euro, concretizzando un versamento effettivo di 80,5 miliardi nelle casse dell’organizzazione.

L’Italia figura tra i tre maggiori sostenitori del MES. Le principali nazioni finanziatrici sono la Francia, la Germania e l’Italia, con impegni rispettivamente di 189,45 milioni di euro, 142,27 milioni e 125,02 milioni di euro. Insieme, contribuiscono al 64,5% del fondo, conferendo loro un peso decisionale significativo del 26,7%, 20,1% e 17,6% rispettivamente. Questi paesi hanno il potere di imporre un veto nelle decisioni più urgenti. Al contrario, gli stati più piccoli dell’Unione, come Lettonia (1,94), Estonia (1,79), Lussemburgo (1,75), Cipro (1,37) e Malta (0,63), hanno impegni finanziari inferiori a due milioni.

Per quanto riguarda i versamenti effettuati, tutti gli stati hanno contribuito con l’11,4% del capitale impegnato. In valori assoluti, la Germania ha versato 21,65 milioni di euro, seguita dalla Francia con 16,26 milioni e dall’Italia con 14,29 milioni.

Quali Stati hanno usufruito del Mes?

Ad oggi, il MES ha concluso cinque programmi di finanziamento per paesi come Irlanda (2010-2013), Grecia (2012-2018), Spagna (2012-2013), Cipro (2013-2016) e Portogallo (2011-2014). Questi principi sono nati durante la crisi del debito sovrano, originata dalla crisi dei mutui subprime statunitensi del 2007. Tale crisi coinvolse inizialmente la Grecia, che, a causa del crollo dei suoi conti pubblici, richiese aiuto all’Unione Europea. Successivamente, questa crisi si estese ad altri stati europei, inclusa l’Italia, portando alla creazione del Meccanismo Europeo di Stabilizzazione Finanziaria (MESF) e del Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (FESF). In seguito, il MES sostituì questi due strumenti, con il trattato istitutivo firmato il 2 febbraio 2012 da 17 stati dell’area euro, entrando in vigore l’8 ottobre dello stesso anno.