Dopo lunghi tredici anni, le strade di Matteo Berrettini e del coach Vincenzo Santopadre si sono separate. I due hanno condiviso momenti esaltanti – come il numero 5 nella classifica mondiale ATP o la finale a Wimbledon nel 2021 – ma anche periodi difficili, come quelli recenti in cui il tennista romano è stato colpito da diversi infortuni. Nelle settimane passate, proprio il classe 1996 ha annunciato la separazione con un lungo e toccante messaggio pubblicato sui social. Vincenzo Santopadre, ora, è tornato a parlare dell’addio a Matteo Berrettini ai microfoni di Sky Sport.

Santopadre su Berrettini: “Spero possa tornare nelle posizioni che gli competono”

Lo scorso 28 ottobre, le strade di Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre si sono ufficialmente separate. Il tennista romano ha annunciato l’addio con un lungo messaggio pubblicato sui suoi canali social. I due hanno scelto di comune accordo di intraprendere un percorso diverso. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, lo storico allenatore del classe 1996 ha parlato della decisione presa nei mesi scorsi e delle difficoltà fisiche e mentali affrontate da Matteo Berrettini negli ultimi mesi:

“Abbiamo deciso insieme di andare su questa strada. La cosa eccezionale è che il rapporto è rimasto sano anche proprio per questa separazione, avvenuta nei modi e nei tempi corretti. Il perchè delle difficoltà di Berrettini? Sappiamo benissimo quanto il tennis moderno sia fisico ma anche mentale. Gli infortuni hanno contribuito a minare la testa di Matteo. Proprio grazie alla determinazione, alla dedizione e all’impegno costante e continua, Matteo ha raggiunto i suoi più grandi successi. È ovvio che di cose ne succedono tante. Quando si è un personaggio pubblico, tutto quello che ruota attorno dà adito a scemenze. C’è stata una concatenazione d’eventi in cui probabilmente testa e fisico sono stati messi alla prova. C’è da guardare avanti, Matteo può ancora scrivere qualche bella pagina“.

Il rapporto tra allenatore e giocatore è essenziale nel mondo del tennis moderno. Spesso, infatti, un nuovo cambio di guida tecnica può dare anche una svolta al tennista. Proprio su questo punto è tornato a parlare Vincenzo Santopadre. Il coach italiano ha anche parlato della decisione presa, nel momento giusto per entrambi. Inoltre, il coach ha augurato al suo ex giocatore di tornare nelle posizioni di classifica che gli competono:

“Ognuno ha un proprio percorso. L’atleta deve vivere con grandi stimoli che ti portano a migliorarti ogni giorno. Non credo ci siamo una scadenza nel rapporto tra giocatore e allenatore. C’è un percorso. Quando si avverte che è arrivato al termine, è giusto cambiare. Nei rapporti più datati c’è il rischio che venga meno lo stimolo. Tra me e Matteo non è successo. Abbiamo ritenuto opportuno che, per tanti motivi, c’era la necessità da parte di entrambi di fare un passo indietro. Non abbiamo aspettato troppo, abbiamo scelto nel tempo giusto. La scelta è frutto di una serie di considerazioni generali. Classifica? Credo che abbia le carte in regola per tornare almeno tra i primi venti. Non arrivi per caso al numero sei del mondo. Il tennis non fa sconti”.

“Futuro? Mi sono preso un po’ di tempo per decidere”

Oltre a parlare di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre ha anche parlato del tennis italiano. Dalla vittoria della storica Coppa Davis al ruolo di Jannik Sinner nel tennis: ecco le sue parole:

“Il tennis italiano sta vivendo un momento eccezionale. Penso che bisogna goderselo ed essere pronti a qualcosa di ancora più grande. Sappiamo quanto vincere una Coppa Davis sia difficile, riconfermarsi è esercizio di pochi. Credo che potremo avere ancora la chance di gioire. I successi non devono mai essere scontati. Ci manca uno Slam. Facendo degli scongiuri, credo a breve potremmo gioire anche di quello. Sinner? Mi aspettavo arrivasse a questi livello. La sua strada è incanalata bene: è sempre rimasto fedele a sé stesso, non ha mai barcollato. Ha avuto una crescita continua e costante. Il suo essere fermo, forte e determinato credo sia la sua forza. Jannik Sinner, oggi, può essere considerato uno dei migliori al mondo”.