Claudia Gerini è diventata un simbolo delle donne nel nostro paese, una delle artiste più apprezzate e richieste diventata icona grazie alla collaborazione con Carlo Verdone con cui è tornata a collaborare in “Vita da Carlo”. La sua premiazione al Cinecibo Awards è stata l’occasione per poter parlare con lei proprio di questa attesissima reunion, ma anche del suo impegno per la lotta contro la violenza sulle donne. La video intervista su TAG24.
Claudia Gerini intervista video su Vita da Carlo
Claudia Gerini sorride quando le chiediamo del suo lavoro in un episodio per la seconda stagione di “Vita da Carlo”: “È stato da un lato bellissimo perché mi sono veramente divertita a lavorare di nuovo insieme a Carlo, ma anche malinconico quando è finito. Ho subito pensato che dovevamo rifare un’altra cosa insieme, dobbiamo assolutamente raccontare un’altra storia perché io e Carlo insieme diventiamo proprio marito e moglie. Non so spiegarlo ma accade qualcosa di magico. In quell’episodio eravamo due attori per un film di Muccino, una chimica speciale e mi piacerebbe rifare un altro film insieme”.
Ricordando le collaborazioni passate con Carlo Verdone non riesce a dire con troppa convinzione a quale personaggio iconico si senta più legata: “Questa è una domanda troppo tosta allora potrei dire Grande, grosso e verdone dove sono Enza. Io ho fatto tre film con Carlo e tutti e tre sono stati bellissimi. Se mi costringete a scegliere però allora dico Viaggi di nozze perché è quello che prima di tutti mi ha lanciata verso una carriera che ancora oggi percorro. Sono tutti e tre film speciali”.
Claudia Gerini e la campagna contro la violenza sulle donne
Claudia Gerini è stata protagonista di una campagna dove venivano chiesti maggiori investimenti in tema di lotta alla violenza contro le donne, ribadisce con forza il suo pensiero: “Quello che abbiamo chiesto, che abbiamo urlato e disperatamente chiesto in piazza è che questo mostro va attaccato da tutti i punti di vista. Culturalmente dobbiamo trovare il modo di educare sistematicamente i nuovi maschi, quelli di domani che dovranno proteggere le donne e che non possono spaventarle o addirittura ucciderle”.
L’attrice pensa che da questo punto di vista l’educazione sentimentale è positiva, ma non basta: “Ci vuole sicuramente a scuola una educazione sentimentale, ma anche per i genitori ci vorrebbero dei corsi di educazione verso i figli sia maschi che femmine. Stiamo andando verso un nuovo assetto culturale dove le donne stanno piano piano prendendo consapevolezza di quello che loro devono dire e come devono reagire davanti ad alcuni comportamenti che possono portare a subire violenza o ad essere uccise. Questo mi è un sistema culturale che va scardinato e lo sappiamo per questo dobbiamo agire”.
Sottolinea la straordinaria importanza del successo della collega Paola Cortellesi con il suo “C’è ancora domani” che affronta proprio questo tema: “È una cosa bellissima, rivoluzionaria, importantissima, perché abbiamo finalmente un film come quello di Paola che è importante in questo momento storico. Lei ha messo un faro su questo problema, stiamo passando ad un’altra epoca, quindi quelle nonne, quelle donne degli anni ‘40 ci hanno diciamo, ci hanno fatto diventare chi siamo oggi se ne stanno andando e noi dobbiamo continuare il loro cammino. Dobbiamo educare le nostre figlie ad essere uguali agli uomini, cercare sempre di non sottostare, di non sottomettersi e di alzare la testa in casi di violenza”.