Sono molti gli interrogativi che ancora ruotano attorno all’omicidio di Rossella Cominotti, la 53enne uccisa dal marito 57enne Alfredo Zenucchi in un hotel di La Spezia a 12 giorni dal loro allontanamento da casa, nel Cremonese.
L’uomo, fermato in Toscana dopo essersi dato alla fuga a bordo della sua auto, una C3 bianca, agli inquirenti ha detto che avrebbero voluto morire insieme. Lui però non avrebbe trovato il coraggio di togliersi la vita. A dimostrarlo una lettera d’addio rinvenuta accanto al corpo della donna e firmata da entrambi.
Cosa non torna sull’omicidio di Rossella Cominotti a La Spezia
La mattina dell’8 dicembre scorso Rossella Cominotti era stata trovata senza vita da un’addetta alle pulizie dell’albergo in cui aveva soggiornato insieme al marito Alfredo Zenucchi per almeno una settimana, a Mattarone di Carrodano, nello spezzino.
Accanto al suo corpo c’erano un rasoio, l’arma del delitto, e una lettera d’addio, una missiva scritta a mano, con calligrafia femminile, in cui i due coniugi dicevano di voler farla finita insieme, indicando anche le modalità suicidarie: l’uno avrebbe tagliato la gola all’altro.
Ci avevano già provato, il 3 dicembre. Poi il 6 Zenucchi aveva finalmente trovato il coraggio di uccidere la moglie, non riuscendo però a rivolgere l’arma contro sé stesso. Per due notti e un giorno, fino a venerdì, avrebbe vegliato sul cadavere. L’8 mattina aveva poi lasciato la struttura.
Fermato in Toscana poche ore dopo il ritrovamento del corpo della 53enne, avrebbe detto di essere diretto a Villafranca, dove avrebbe voluto schiantarsi con l’auto alla fine di un rettilineo. Erano d’accordo: sarebbero morti insieme. Prima avevano pensato di farlo con il gas di scarico dell’auto, poi la decisione finale, quella dell’arma da taglio.
Il movente e i ritrovamenti shock nella stanza d’albergo
Davanti agli inquirenti Zenucchi non avrebbe fatto chiarezza sul movente del presunto omicidio-suicidio. Il suo legale, l’avvocato Alberto Rimmaudo, ha però escluso la pista economica. Sembra infatti che i due, a differenza di quanto emerso in un primo momento facendo riferimento all’edicola che avevano preso in gestione, non avessero contratto debiti.
Così come sarebbe da escludere un movente di tipo sentimentale.
Il ritratto che emerge è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in sé stessa. Quello che (Alfredo, ndr) ha riferito è che erano partiti il 28 novembre per la Liguria con l’intento di farla finita, portando con loro 700-800 euro,
ha spiegato il legale a La Voce del Trentino. Nella stanza in cui si trovavano – che avrebbero dovuto lasciare parecchi giorni prima dell’8 dicembre, rinviando il check-out con la scusa di stare “poco bene” – sono state trovate diverse siringhe e alcune dosi di eroina.
Droga che, stando alle parole di Zenucchi, entrambi avrebbero usato. Non è tutto. Sui profili social dell’uomo sarebbero stati trovati anche diversi riferimenti a riti satanici che evocano “angeli e demoni”, fa sapere La Repubblica. Se possano essere collegati a ciò che è accaduto in quella stanza d’hotel non è ancora chiaro.
L’arresto di Alfredo Zenucchi e i dubbi dei familiari della vittima
Il 57enne intanto è stato portato nel carcere di Massa con l’accusa di omicidio volontario ed è sorvegliato h24. I familiari di sua moglie pensano che stia nascondendo la verità: sono certi, dicono, che Rossella non si sarebbe mai tolta la vita.
Dodici giorni prima che il suo corpo venisse ritrovato, insieme al marito si era allontanata improvvisamente dalla casa in cui aveva convissuto anche con il precedente compagno. Da allora il suo telefono cellulare era sempre risultato spento.
Poi lo scioccante ritrovamento e il fermo dell’uomo, che in molti, nella sua città, ricordano come una persona “schiva” e a tratti “strana”. Solo dalle sue parole si potranno sciogliere i molti dubbi sulla vicenda. Lunedì mattina, intanto, nei suoi confronti si terrà l’udienza di convalida del fermo davanti al gip. Il giorno dopo in Procura si affiderà l’incarico per l’autopsia.