Kiev sta seriamente valutando di non mandare i propri atleti alle prossime Olimpiadi di Parigi. La decisione sarebbe stata presa in seguito alla decisione del Comitato Olimipico di far intervenire delegazioni russe e bielorusse da neutrali. Pronta la risposta ucraina: ““la partecipazione non è possibile se il Cio fa partecipare un regime sanguinario”

Kiev valuta il no alle Olimpiadi di Parigi: nessuna tolleranza dopo la decisione del Cio di aprire a Russia e Bielorussa senza stemmi

In queste ultime ore, il governo ucraino sta valutando l’ipotesi di non inviare i propri atleti ai prossimi giochi olimpici, in programma dal 26 luglio all’11 agosto 2024 nella capitale francese. La mancata partecipazione sarebbe una diretta conseguenza della decisione del Comitato Olimpico Internazionale di aprire alla partecipazione di atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi da neutrali, senza stemmi e inni. Una presenza anomala, stabilita dopo mesi di riflessione, che ha scatenato le ire di Kiev. Il ministro dello Sport ucraino ha dunque paventato l’ipotesi del boicottaggio dei giochi: “Se il Cio tollera la partecipazione degli scagnozzi del sanguinario regime, ciò renderà impossibile la nostra partecipazione”.

La posizione del premier Denys Smyal nota da mesi: “Lo sport e l’aggressione militare sono incompatibili”

La posizione di Kiev sulla possibile partecipazione di Minsk e Mosca ai giochi era chiara da tempo. Pochi mesi fa, il primo ministro ucraino Denys Smyhal aveva fatto dichiarazioni forti in tal senso: “Gli Stati che si sono macchiati del sangue degli ucraini non possono partecipare ai Giochi Olimpici. Durante la guerra su vasta scala, la Russia ha ucciso 340 atleti e allenatori ucraini, distrutto o danneggiato 343 impianti sportivi e ogni giorno attacca città e villaggi pacifici con missili e droni”.

Secondo il premier ucraino, altri 34 Paesi avrebbero già formato una coalizione compatta contro la possibile partecipazione di russi e bielorussi all’Olimpiade di Parigi, pronta a boicottare i giochi: “Ci aspettiamo che il Cio prenda la decisione giusta e rimuova risolutamente l’aggressore dalle Olimpiadi”, aveva concluso il premier.