Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per aumentare il numero dei militari di quasi 170mila persone, pari a circa il 15%. Nel documento si legge che la decisione è stata presa per contrastare le crescenti minacce legate alla guerra in Ucraina e ai rapporti sempre più tesi con la Nato.

Putin ordina di aumentare le fila dell’esercito del 15% contro “le crescenti minacce da Ucraina e Nato”

Il decreto, entrato in vigore con effetto immediato, determina un aumento delle forze armate armate russe del 15%. Con questa nuova iniezione di unità, le forze armate russe raggiungerebbero i 2.209.130 di persone, di cui 1.320.000 militari. Il precedente decreto, entrato in vigore il 1° gennaio 2023 e ora scaduto, prevedeva invece un organico di 2.039.758 persone, di cui 1.150.628 militari. L’incremento sarà attuato attraverso fasi successive. Il ministero della difesa russo ha fatto sapere che il documento si riferisce unicamente ai soldati a contratto, ovvero “i cittadini che esprimono il desiderio di prestare servizio militare”.

Il testo del decreto è stato pubblicato dall’agenzia di stampa russa Tass e poi rilanciato dal sito del Cremlino. Tra le note, si legge che “L’aumento dell’organico a tempo pieno dell’esercito è dovuto alle crescenti minacce al nostro Paese legate all’operazione militare speciale e alla continua espansione della Nato”. Le minacce che renderebbero l’aumento di soldati un’emergenza, sempre secondo l governo russo, si starebbero addensando sui confini e riguarderebbero anche il potenziamento delle capacità nucleari in Europa e in Turchia. Nei prossimi anni infatti “gli Stati Uniti intendono sostituire 200 bombe nucleari obsolete con una nuova versione ad alta precisione”, spiegano ne dettaglio le fonti governative russe.