Guerra Israele-Hamas, continua l’assedio di Khan Younis: “Scontri intensi per altri due mesi nella Striscia di Gaza”
La guerra contro Hamas andrà avanti: gli Stati Uniti non hanno fissato alcuna scadenza, fanno sapere da Israele. L’esercito israeliano invita i civili a evacuare da Khan Younis, dove sono previsti combattimenti per almeno un altro mese, come riferito dal premier Benjamin Netanyahu
Nuovi attacchi a Israele: razzi lanciati dal Libano
In una nota firmata dall’IDF, i militari israeliani hanno attaccato una cellula terroristica in Libano.
Questo è quanto riporta il Jerusalem Post, nel quale si legge anche che numerosi razzi sono stati lanciati verso Israele dal territorio libanese.
Una nuova escalation che ha dato vita a nuovi tipi di attacchi. Hassan Fadlallah ha dichiarato che Un esponente di spicco di Hezbollah ha detto che “non dissuaderà la resistenza in Libano dal continuare a difendere il proprio Paese e sostenere Gaza“.
Morto Emad Karika: il nuovo comandante del battaglione Shejaia di Hamas
Secondo il Jerusalem Post, l’esercito israeliano e gli 007 dello Shin Bet hanno ucciso Emad Karika, il nuovo comandante del battaglione Shejaia di Hamas, durante un attacco aereo.
Karika era stato nominato nuovo comandante dopo l’uccisione del suo predecessore in combattimento a Gaza, da parte dell’esercito israeliano.
Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato: “L’esercito ha assunto il controllo dell’area circostante la Piazza Falastin dove si trovano l’ufficio del leader locale di Hamas Yahya Sinwar, tunnel militari e altri “punti di forza” di Hamas – e aggiunge – Noi ci prefiggiamo di raggiungere comunque le sue tre figure al vertice: Sinwar, Muhammed Deif e Marwan Issa”.
Netanyahu lancia un messaggio ai miliziani di Hamas: “Non morite per Sinwar. Arrendetevi”
Con un post su X, il premier israeliano si è rivolto ai miliziani di Hamas: “È finita. Non morite per Sinwar, arrendetevi ora” e aggiunge che negli ultimi giorni sono state decine i terroristi che hanno deposto le armi e si sono arresi ai soldati israeliani.
Mentre la guerra infuria, dal social Netanyahu afferma: “Ci vorrà più tempo, la guerra è in pieno svolgimento, ma per Hamas questo è l’inizio della fine”.
NOW – Netanyahu: "I say to the Hamas terrorists: It's over. Don't die for Sinwar. Surrender now."pic.twitter.com/W1ZYMjDicZ
— Disclose.tv (@disclosetv) December 10, 2023
Hamas avverte: “Senza negoziati, nessun ostaggio israeliano uscirà vivo da Gaza”. Dagli USA, Blinken: “Misure di aiuto insufficienti”
Hamas ha avvisato Israele in un videomessaggio: “Se non ci saranno negoziati, nessuno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre uscirà vivo da Gaza“.
Il portavoce delle Brigate al-Qassam, Abou Obeida, ha affermato: “Né il nemico fascista e la sua arrogante dirigenza, né i suoi sostenitori, potranno recuperare vivi i propri prigionieri senza scambio, negoziati e senza rispondere alle richieste della resistenza“.
Dagli Stati Uniti, Blinken fa pressioni sulla protezione dei civili, mentre continuano le operazioni nel sud della Striscia.
Alla Cnn, il segretario di Stato Usa ha detto: “Anche se Israele ha adottato ulteriori misure, ad esempio, per designare aree sicure nel Sud e concentrarsi sui quartieri, non su intere città in termini di evacuazione, ci sono un paio di cose che non sono sufficienti“, e aggiunge la necessità di maggiori pause umanitarie, oltre a una comunicazione più chiara sui posti sicuri.
Reuters: continua l’avanzata dei carri armati israeliani. Ora sono arrivati nel centro di Khan Yunis
L’avanzata dei carri armati israeliani ha raggiunto il centro di Khan Younis, la principale città nel sud della Striscia di Gaza. Ad annunciarlo l’agenzia inglese Reuters.
Alcuni testimoni hanno dichiarato che i carri armati si sono riversati nella strada principale che taglia a metà la città. Dopo i combattimenti durati tutta la notte, si sono aggiunti gli attacchi aerei sull’area.
Putin a Netanyahu: “La lotta al terrorismo non sia a scapito dei civili”
Il presidente russo Vladimir Putin, nel colloquio telefonico con Netanyahu, ha definito la situazione umanitaria a Gaza “catastrofica”, ma ha ribadito la sua condanna al terrorismo. Lo fa sapere il Cremlino in una nota.
Allo stesso tempo, però, ha sottolineato la necessità di preservare la popolazione civile.
La parte russa è pronta a fornire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili e allentare il conflitto
ha assicurato.
Il Cremlino ha aggiunto che, inoltre, “è stato espresso interesse reciproco” per cooperare sulle questioni relative all’evacuazione dei cittadini russi e dei membri delle loro famiglie, così come sul rilascio degli israeliani prigionieri a Gaza.
Verranno mantenuti i contatti, conclude il comunicato.
Netanyahu ha espresso “insoddisfazione” a Putin
Il premier Benjamin Netanyahu ha aspramente criticato il rapporto russo con l’Iran, oltre che esprimere “insoddifazione” per la posizione di Mosca all’Onu e in altri contesti internazionali. Ha poi difeso la posizione di Israele, più volte attaccata dal leader russo.
Questo quanto comunicato dal presidente israeliano a Putin nella loro conversazione telefonica di oggi 10 dicembre, come reso noto dall’ufficio del capo di governo.
Allo stesso tempo, però, Netanyahu ha dichiarato di aver apprezzato lo sforzo russo di rilasciare un cittadino israeliano con cittadinanza russa, per poi ribadire che Israele utilizzerà ogni mezzo per liberare tutti gli ostaggi.
Ha inoltre chiesto al Cremlino di “esercitare pressioni sulla Croce Rossa” per ciò che riguarda visite e farmaci per i prigionieri nelle mani di Hamas.
Quasi un’ora di colloquio telefonico tra Netanyahu e Putin
Seconda telefonata, dal’inizio del conflitto in Medio Oriente, tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente russo Vladimir Putin.
Netanyahu halasciato prima della fine una riunione di gabinetto per parlare con Putin: una conversazione durata circa 50 minuti. Lo ha riferito un portavoce del capo di governo, citato dal Times of Israel.
Questa chiamata arriva in un momento di tensione con la Russia in quanto anti-israeliana rispetto alla guerra contro Hamas. Lo scorso venerdì l’ambasciatore di Mosca aveva commentato aspramente lo Stato ebraico alle Nazioni Unite.
Intanto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, intervenuto in videoconferenza al Forum di Doha, ha confermaro che la Russia “continuerà a esercitare pressioni politiche” in mdoo da raggiungere il cwssate il fuoco a Gaza.
Unrwa: Israele obbliga i palestinesi a entrare in Egitto
Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifigiati palestinesi, ha scritto in un articolo sul Los Angeles Times che Israele sta costringendo gli abitanti di Gaza a lasciare il territorio e a entrare in Egitto.
Lazzarini ha anche denunciato il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza, nonché il nmero sempre più elevato degli sfollati.
Le Nazioni Unite e diversi stati membri, compresi gli Stati Uniti, hanno fermamente rifiutato lo sfollamento forzato degli abitanti della Striscia di Gaza. Ma gli sviluppi a cui stiamo assistendo indicano tentativi di trasferire i palestinesi in Egitto, indipendentemente dal fatto che restino lì o vengano reinsediati altrove
ha detto. Annunciando inoltre uno scenario cupo per il futuro:
Se continua questo percorso, che porta a quella che molti chiamano già una seconda Nakba, Gaza non sarà più una terra per i palestinesi.
Oms: la guerra sta avendo un impatto “catastrofico” sulla salute
La guerra tra Israele e Hamas “sta avendo un impatto catastrofico sulla salute nella Striscia di Gaza”.
Ad affermarlo è il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il sovraffollamento, la mancanza di cibo, acqua e servizi igienico-sanitari rischiano di far sviluppare malattie. Inoltre, sono disponibili solamente 1.400 posti letto dei 3.500 delle strutture ancora attive. Gli ospedali lavorano a un terzo della loro capacità a causa della scarsità di rifornimenti.
Gli operatori sanitari stanno svolgendo un lavoro enorme in condizioni inimmaginabili, ha dichiarato all’apertura di una sessione speciale del comitato esecutivo dell’Oms, convocata proprio per parlare delle condizioni sanitarie nei territori palestinesi.
Qatar, “Continuano gli sforzi verso una tregua”
Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdelrahmane Al-Thani, ha fatto sapere che gli sforzi del Qatar per un cessate il fuoco stanno andando avanti, nonostante i bombardamenti incessanti.
L’emiro ha inaugurato oggi 10 dicembre 2023 una nuova edizione del tradizionale Forum di Doha. Si tratta della ventunesima edizione del Summit a cui partecipano sia leader politici che capi di organizzazioni internazionali e regionali: presente anche il segretario generale degli Stati Uniti Nazioni, António Guterres.
Nella sessione di apertura, il primo ministro del Qatar ha sottolineato l’importanza di questo forum di “dialogo” riferendosi soprattutto alla guerra tra Israele e Hamas, in cui il Qatar è uno dei mediatori chiave.
Abdelrahman ha nuovamente denunciato “l’aggressione israeliana” e il veloce deterioramento della situazione della popolazione civile a Gaza:
Una crisi che ha chiaramente dimostrato la dimensione del divario tra Est e Ovest, tra le generazioni successive, e i doppi standard nella comunità internazionale
ha spiegato.
Suonano le sirene a nord di Israele
Suonano le sirene a nord di Israele: l’allarme ha segnalato una sospetta infiltrazione di droni. Lo riporta Times of Israel.
Gli allarmi razzi sono stati attivati a:
- Gornot HaGalil;
- Hanita;
- Shtula;
- Zarit;
- Goren;
- Ya’ara;
- Arab al-Aramshe;
- Shomera;
- Eilon;
- Idmit;
- Even Menachem.
Suonate le sire anti razzo anche a Avdon, Ya’ara, Eilon e Goren. L’esercito sta indagando sulle cause degli allarmi, i primi nel Paese in 18 ore.
Israele: colpiti oltre 250 obiettivi terroristici
Le forze armate di Israele hanno comunicato su Telegram di aver colpito oltre “250 obiettivi terroristici” a Gaza nelle ultime 24 ore.
Stando a quanto riportato, le truppe dell’Idf sono riuscite a individuare e distruggere scorte di armi; colpito siti militari; distrutto tunnel sotterranei ma anche eliminato cellule terroristiche.
Nella notte, un aereo da caccia israeliano ha colpito un posto di comunicazioni militari di Hamas, situato vicino a una moschea nel sud della Striscia di Gaza.
Ieri 9 dicembre 2023, le truppe hanno sparato e colpito i pozzi dei tunnel sotterranei a Khan Younis. Tra le varie operazioni anche un “raid contro un centro di comando militare di Hamas” a Shejaiya.
GaZa 💔 pic.twitter.com/ykLFFAnn3p
— GaZa Voice (@GaZaVoice7th) December 10, 2023
Guterres: “L’Onu è paralizzata, ma io non mi arrendo”
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando al Forum di Doha, in Qatar, ha dichiarato che Consiglio di sicurezza dell’Onu è “paralizzato” da quelle divisioni geostrategiche che stanno compromettendo una soluzione al conflitto tra Hamas e Israele.
“L’autorità e la credibilità dell’organismo sono state gravemente compromesse” dal ritardo nella risposta alla guerra, ha poi evidenziato, commentando il veto degli Stati Uniti al cessate il fuoco a Gaza.
Ho ribadito il mio appello affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario. Purtroppo il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a farlo. Posso promettere che non mi arrenderò
ha poi affermato.
Hamas, “incursioni violente” Israele vicino Khan Younis
Le forze israeliane stanno continuando la loro avanzata verso il sud di Gaza, dove centinaia di migliaia di civili sono fuggiti per cercare riparo dai bombardamenti e dagli scontri.
Secondo quanto riportato dal Guardian, riferendosi a fonti Afp, Israele ha lanciato oggi 10 dicembre 2023 una serie di “incursioni molto violente” contro Khan Younis e la strada verso Rafah, vicino al confine con l’Egitto.
Una fonte vicina ad Hamas e ai militanti palestinesi parla di “combattimenti feroci” con le forze israeliane vicino a Khan Younis.
Alcuni gruppi umanitari hanno intanto lanciato l’allarme sulla situazione umanitaria della Striscia, definita “apocalittica”, ormai sull’orlo di essere annientata da fame e malattie.
Stando agli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, sarebbero almeno 17.997 le vittime, soprattutto donne e bambini. Persone che sono morte in due mesi di combattimenti.
Onu, metà della popolazione della Striscia di Gaza sta morendo di fame
Carl Skau, vicedirettore del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha detto alla Bbc che metà della popolazione a Gaza sta morendo di fame.
Secondo Skau, solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia: 9 persone su 10 non riescono a mangiare tutti i giorni. Le condizioni attualmente presenti a Gaza hanno reso le consegne “quasi impossibili”, ha sottolineato.
Fonti israeliane: combattimenti intensi per altri due mesi
Potrebbero andare avanti ancora per altri due mesi gli scontri nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas.
Lo riportano fonti israeliane citate da Times of Israel, che a sua volta fa riferimento all’emittente pubblica Kan.
Dopo questo periodo non ci sarà alcun cessate il fuoco, evidenziano le fonti, con operazioni localizzate portate avanti da forze che resteranno nei pressi della Striscia.
Nei prossimi due mesi ci saranno comunque tentativi per raggiungere accordi in merito agli ostaggi.
A un certo punto Israele permetterà ad alcuni civili di Gaza di rientrare nelle proprie case, riferisce Kan, sottolineando che questa è “una richiesta degli Stati Uniti e anche una necessità operativa”.
Israele: “Non è stata fissata alcuna scadenza dagli Stati Uniti per la guerra”
Il consigliere della sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegb ha riferito a Channel 12:
Gli Stati Uniti non hanno fissato una scadenza per i combattimenti nella Striscia di Gaza: capiscono che non sono in grado di dire all’esercito israeliano quanto tempo sarà necessario per raggiungere gli obiettivi.
Hanegb ha poi aggiunto:
Il raggiungimento degli obiettivi non può essere misurato né in settimane, né in mesi. L’esercito israeliano raggiungerà qualsiasi punto a Gaza.
Uno dei target di Israele, ha poi confermato, resta il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. La sua uccisione resta il punto chiave per raggiungere lo scopo del conflitto: rovesciare Hamas e liberare gli ostaggi.
Israele ordina nuove evacuazioni da Khan Younis
Israele ha ordinato ai civili di lasciare il centro di Khan Younis, la principale città meridionale di Gaza, come riportato da Reuters.
In previsione ci sono ulteriori assalti dopo che l’esercito israeliano ha dato il via, dalla fine della tregua, alle operazioni di terra nel sud della Striscia di Gaza.
Netanyahu a Biden, scontri Khan Younis per un altro mese
Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, in un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha riferito che i combattimenti a Khan Yunis “continueranno per un altro mese, tra le tre e quattro settimane”.
Lo riporta Channel 13.