Difensore centrale, anzi libero vecchio stampo. Centrale elegante, molto tecnico e veloce, Roberto Cravero ha vissuto quasi tutta la sua carriera con la maglia del Torino addosso, club di cui è stato simbolo e bandiera. Lontano dalla Mole ha vissuto solo due esperienze, la prima con il Cesena e la seconda con la Lazio. Una cessione sofferta, ma volta a risanare i problemi economici del Toro. In biancoceleste dal 1992 al 1995, ha collezionato 82 presenze e segnato 10 reti in campionato. Per commentare le difficoltà della squadra di Maurizio Sarri in questa stagione, e la partita Verona-Lazio, Cravero è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Verona-Lazio, Cravero a Tag24

Ennesima delusione in casa Lazio. La squadra di Maurizio Sarri, ancora una volta in questa stagione, passa in vantaggio ma non riesce a portare a casa il punteggio pieno e tutto questo contro un’avversario, sulla carta, molto più debole. Il Verona è in ripresa, ma sta lottando per non retrocedere e i biancocelesti, visto il momento, sarebbero dovuti andare al Bentegodi per imporre il proprio gioco e dimostrare la propria supremazia. Così non è stato, o almeno non del tutto. Il gol di Zaccagni aveva dato speranza a Sarri, ma poi Henry ha ristabilito il pari e i capitolini non sono più riusciti a finalizzare al meglio le occasioni create. Centrare una posizione europea è ancora possibile, ma serve un cambio di passo. Per commentare il momento della formazione di Sarri e il match, Verona-Lazio, Cravero è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ancora una volta la Lazio passa in vantaggio e si fa recuperare. Come ti spieghi un’involuzione simile, in questa stagione?

“Spiegarselo diventa complicato, soprattutto se non vivi tutta la settimana con questi ragazzi. Noi possiamo giudicare la prestazione e ancora una volta la Lazio ce l’aveva in mano e se l’è lasciata sfuggire. Poi è chiaro che c’è gente che vede la squadra e ci lavora tutta la settimana, che saprà giudiucare e rimediare a una situazione che effettivamente adesso sta diventando pesante. Però, al di là della prestazione, penso che ci siano dei traguardi che si possono raggiungere migliorando partita dopo partita. Quella di oggi non è andata benissimo, ma si va avanti e si continua a giocare, tenendo sempre ben chiari in testa gli obiettivi”.

Abbiamo sentito parlare spesso del calendario, con i tanti big match consecutivi della Lazio. Eppure questa squadra ora sta perdendo punti soprattutto con le piccole, come se ne esce?

“Questo è vero, ma secondo me i rimpianti principali sono quelli di Salerno. Il Bentegodi è un campo difficile, ma la partita si era messa bene e una grande squadra la deve portare a casa. Non si può andare in vantaggio e farsi recuperare così, ma resto dell’opinione che il match peggiore sia stato quello perso contro la Salernitana“.

L’ambiente inizia a mugugnare. Anche Sarri a questo punto va messo in discussione?

“Non so cosa sta accadendo a Roma, ma nel momento in cui sembra che gli obiettivi possano sfuggire di mano, in ogni posto ci sono dei mugugni. Sarri viene messo in discussione come tutti gli altri. Abbiamo visto ad esempio quello che è accaduto anche a Napoli. Dopo il campionato fatto lo scorso anno, è chiaro che le aspettative erano diverse per i biancocelesti e questa squadra non le sta rispettando. Però manca ancora tanto, tanto tempo e ora portare pessimismo in questo ambiente non serve a niente. Bisogna essere positivi e migliorare le prestazioni e i risultati”.

Prima parlavi di obiettivi. Premesso che le posizioni Champions sono ancora piuttosto vicine, qual è quello della Lazio?

“Penso che il primo obiettivo era la qualificazione agli ottavi di Champions e la Lazio lo ha già raggiunto. L’altro erano i quarti di finale di Coppa Italia, e anche lì è andata avanti. E’ chiaro che quello principale però resta quello di entrare nelle prime quattro in campionato e questo è quello più comlicato”.

La prossima settimana la Lazio dovrà affrontare l’Inter. Può essere la prova del nove?

“Andiamo sempre alla ricerca della prova del nove, della gara della vita, di quella della svolta. E’ chiaro che ci si aspetta molto dalla Lazio, che dovrà affrontare l’Inter, a mio avviso la squadra più forte di questo campionato. Bisognerà fare una prestazione di livello e tenergli testa. Secondo me la Lazio può anche tirar fuori il risultato, se riesce a giocare come sa. E’ chiaro che in un momento di pessimismo, arriva l’avversario peggiore”.