Alla fine hanno vinto le polemiche e le pressioni interne alla maggioranza di governo, con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che decide di revocare la nomina di Anna Paola Concia a garante del progetto ‘Educazione alle relazioni’.

Valditara revoca la nomina ad Anna Paola Concia: “Progetto avanti senza garanti”

La famosa pezza peggiore del buco? Quasi, ma poco ci manca.

La scelta di Anna Paola Concia come consulente del progetto ‘Educazione alle relazioni’, fortemente voluto dal ministro Valditara, non è andata giù a importanti esponenti della maggioranza di governo. Non troppo, forse, per il suo passato da ex deputata del Partito Democratico, quanto per le sue battaglie e il suo attivismo in materia di diritti Lgbtq, da sempre nervo scoperto del centrodestra.

Alla fine, forse per non essere accusato di mettere in atto un provvedimento ad personam, Valditara ha deciso di portare avanti il progetto senza alcun garante, revocando l’incarico, oltre alla Concia, anche a suor Monia Alfieri e Paola Zerman.

“Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l’incarico di garanti del progetto ‘Educazione alle relazioni’ […] Rinnovo loro i ringraziamenti per la disponibilità e la generosità dimostrate. Il progetto ‘Educare alle relazioni’ andrà avanti senza alcun garante. Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti”.

Esulta ‘Pro vita & Famiglia’, che aveva lanciato una petizione contro la nomina e l’hashtag #ValditaraDIMETTITI su Twitter

Nella sua nota, Valditara replica alle polemiche seguite alla nomina della Concia, spiegando proprio che la battaglia contro la violenza sulle donne si combatte superando le barriere, anche di natura culturale, ed essendo tutti uniti.

“La loro diversità culturale era proprio un messaggio forte per significare che nel contrasto alla violenza contro le donne dobbiamo essere tutti uniti, partendo da iniziative concrete, di buon senso, non estremiste, né tanto meno ideologiche”.

Un messaggio, evidentemente, non recepibile da chi da tempo ha eretto un muro contro posizioni culturali contrarie alla propria visione del mondo. Come la Lega di Matteo Salvini, partito di maggioranza da subito contrario alla scelta di Anna Paola Concia, con un comunicato nel quale si sosteneva che “la scuola non è luogo per le ideologie o per l’indottrinamento“, definendo “divisiva” e capace di “alimentare polemiche” la nomina della Concia.

O, ancora e inevitabilmente, l’associazione ‘Pro vita & famiglia’ che ha lanciato una vera e propria campagna contro la designazione, con tanto di raccolta firme e hashtag dedicato al ministro colpevole: #ValditaraDIMETTITI.

Precisazioni e repliche del ministro a parte, Valditara ha comunque ceduto, piegando una battaglia di tutti, culturale e civile a piccoli interessi di una bottega di parte.