La guarigione da una lussazione alla spalla richiede tempo e un approccio mirato. Esaminiamo le terapie utili per accelerare il processo di recupero e ridurre al minimo il rischio di recidive, che purtroppo possono capitare.
Conoscere i tempi di recupero e adottare le giuste pratiche può fare la differenza nel ripristino della piena funzionalità dell’articolazione.
Cos’è la lussazione della spalla
Una lussazione della spalla è la dislocazione della testa della parte superiore del braccio (testa omerale) dall’incavo (glenoide) dell’articolazione della spalla. Un evento traumatico come una caduta sul braccio è solitamente la causa della lussazione della spalla.
In alcuni casi, un medico esperto può ripristinare manualmente la spalla con una apposita manovra. In questo caso si parla di riduzione della lussazione.
In questo caso l’intervento chirurgico non è assolutamente necessario. Possono esserci anche micro-lesioni associate alla lussazione, per esempio possono strapparsi i legamenti, verificarsi lesioni alla cuffia dei rotatori o strappi al labbro articolare (labbro glenoideo).
Sarà l’ortopedico a stabilire se una lussazione della spalla deve essere trattata chirurgicamente o in modo conservativo sulla base della diagnostica clinica e per immagini (radiografia).
La lussazione, di solito, è il risultato di una lussazione iniziale traumatica e correlata ad un incidente. Un impulso di forza improvviso e imprevisto porta alla lussazione della spalla quando l’articolazione della spalla è già alla massima deflessione.
La testa dell’omero esce dall’alveolo e si lussa. Di norma, le strutture dei tessuti molli sono strappate o danneggiate. In particolare la capsula articolare della spalla, già larga, viene tesa eccessivamente e il labbro cartilagineo dell’invasatura articolare, il labbro glenoideo, si strappa.
Inoltre, soprattutto nei pazienti più anziani, si possono verificare lesioni ossee con frattura della testa omerale o una concomitante rottura della cuffia dei rotatori, costituita da tendini.
Come regola generale, più giovane è un paziente quando si è lussato per la prima volta, maggiore è la probabilità di sviluppare un’instabilità cronica e persistente della spalla. I pazienti che al momento della prima lussazione avevano meno di 20 anni hanno una probabilità di una nuova lussazione superiore all’80%.
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Quando è necessario l’intervento chirurgico per la lussazione alla spalla
In caso di lussazioni ripetute, nei giovani atleti dopo il primo infortunio, si consiglia la stabilizzazione mediante intervento chirurgico.
Questo di solito viene eseguito come esame congiunto (artroscopia). Questo è l’unico modo per evitare che l’articolazione si lussi ripetutamente e causi ulteriori danni conseguenti.
In caso di instabilità sistemica senza causa di lesioni si consiglia un allenamento mirato di rafforzamento muscolare con attrezzi per la forza. In questo caso di solito non è necessario un intervento chirurgico.
Per valutare l’intera entità del danno derivante dall’articolazione della spalla lussata, è necessaria una vista artroscopica. Sulla base della sua valutazione, il medico determina la portata dell’operazione.
In caso di lussazione della spalla, l’intervento di solito comporta la rifissazione del labbro lacerato. L’ortopedico risistema il labbro articolare con tecnica artroscopica, cioè senza grandi aperture dell’articolazione della spalla, utilizzando tasselli autoscioglinti. Potrebbe anche essere necessario un serraggio della capsula articolare e una sutura del tendine.
Dopo l’intervento, oltre a immobilizzare inizialmente il braccio, il paziente deve rispettare le restrizioni di movimento specificate.
Non è da sottovalutare il rischio di irrigidimento dell’articolazione della spalla, ecco perché è necessario un alto livello di competenza da parte dei fisioterapisti che forniscono il trattamento successivo di stabilizzazione.
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Quando non è necessario l’intervento chirurgico per la lussazione alla spalla
Se l’ortopedico lo ritiene opportuno, in linea di principio è possibile il trattamento conservativo di una lussazione post-traumatica della spalla.
Vengono utilizzate ortesi spalla-braccio che immobilizzano e alleggeriscono la spalla e supportano il processo di guarigione spontaneo.
L’immobilizzazione dura da una a tre settimane. È necessario iniziare precocemente la fisioterapia per contrastare la restrizione a lungo termine del movimento o la rigidità della spalla.
Di solito sono necessarie dalle sei alle otto settimane affinché il dolore alla spalla diminuisca. Al più tardi dopo questo periodo la capacità lavorativa verrà ripristinata. Successivamente sarà nuovamente possibile anche guidare.
Dopo dodici settimane sarà nuovamente possibile fare esercizio fisico illimitato.