La pensione anticipata Quota 103 nel 2024: prima la proroga e poi i tagli. La Quota 103 sarà rinnovata dal governo Meloni per il prossimo anno, seguendo il metodo della legge Fornero, un problema per i lavoratori che speravano di andare in pensione a 62 anni con un importo più alto.

Gli aggiustamenti apportati alla Quota 103 sembrano qualcosa di già visto, frutto della riforma del 2011 per preservare i conti pubblici nel lungo e medio termine, a discapito dei lavoratori. Vediamo insieme le novità della pensione anticipata nel 2024.

Pensione anticipata Quota 103 2024

 Come noto, a causa delle modifiche previste per la misura Quota 103, la pensione anticipata conterrà più vincoli rispetto al 2023. Nel disegno di legge di Bilancio, il legislatore ha vincolato la pensione anticipata a 62 anni di età con 41 anni di contributi al solo sistema contributivo.

In altre parole, il lavoratore perde il diritto al calcolo dei contributi con il sistema retributivo o misto. Per questo motivo, si parla di una penalizzazione che porta a un assegno INPS tagliato di circa il 30%.

Le novità riguardano anche il tetto dell’assegno, che da 5 volte scende a 4 volte il trattamento minimo, e una finestra mobile più lunga di 7 e 9 mesi (privato e pubblico). L’accesso al trattamento per il 2024 è condizionato dalla presenza di requisiti e condizioni da perfezionare entro il 31 dicembre 2024.

Pensione anticipata – Aggiornamenti normativi

 La misura Quota 103 è stata introdotta dalla Legge Finanziaria 2023. Fino alla fine dell’anno in corso, la pensione anticipata flessibile o Quota 41 ibrida può essere ottenuta con i seguenti requisiti:

  • 62 anni di età;
  • 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi e al netto dei contributi figurativi per malattia, disoccupazione e infortunio;
  • finestra mobile di 3 mesi per i lavoratori del settore privato;
  • finestra mobile di 6 mesi per i dipendenti pubblici;
  • tetto pensione massimo, pari a 5 volte il trattamento minimo, valido fino al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria, ovvero 67 anni di età fino al 31 dicembre 2026.

È importante notare che il lavoratore può far valere questi requisiti a condizione che siano perfezionati entro il 31 dicembre 2023.

Nel 2023, l’importo della pensione anticipata con Quota 103 è determinato senza penalizzazioni o ricalcoli, ad eccezione del ricalcolo dell’opzione al contributivo, se richiesta dal lavoratore. Pertanto, la pensione viene calcolata utilizzando il sistema:

  • sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011, a seguire quello contributivo, per coloro che hanno maturato oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995, a seguire quello contributivo, per coloro che hanno maturato meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • integralmente contributivo per coloro che non possiedono un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Chi può andare in pensione anticipata nel 2024?

Per il 2024, l’accesso alla nuova pensione anticipata con Quota 103 prevede diversi requisiti, tra cui:

  • 62 anni di età;
  • 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi e al netto dei contributi figurativi per malattia, disoccupazione e infortunio;
  • finestra mobile di 7 mesi per i lavoratori del settore privato;
  • finestra mobile di 9 mesi per i dipendenti pubblici;
  • tetto pensione massimo, pari a 4 volte il trattamento minimo, ovvero 2.255 euro lordi (poco più di 1.700 euro netti), valido fino al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria, ovvero 67 anni di età fino al 31 dicembre 2026;
  • un assegno mensile calcolato integralmente con il sistema contributivo, inclusi anche i versamenti contributivi maturati prima del 1996, che in precedenza venivano calcolati con il metodo retributivo o misto.