Cresciuto tra un palcoscenico e l’altro, grazie alla passione e al lavoro di mamma e papà, a Massimiliano Gallo l’arte gli scorre da sempre nelle vene. Il debutto a teatro a 5 anni, a 10 era già protagonista di diverse serie tv di successo. Il suo percorso però, se lo è costruito negli anni e con tanto studio e determinazione, si è fatto apprezzare conquistando fama e rispetto nel settore. Nel corso della sua carriera ha collaborato con i più grandi, interpretando sia ruoli comici che più impegnati. Le serie tv, il ruolo in ‘Gomorra‘ e nei ‘Bastardi di Pizzofalcone‘ gli hanno regalato la grande notorietà. Cinema, teatro, tv e pallone, queste le sue passioni più grandi. L’amore per Napoli e per il Napoli come filo conduttore di tutta la sua vita. Per commentare il momento della squadra di Mazzarri e Juventus-Napoli, Gallo è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Juventus-Napoli, Gallo a Tag24

Terza sconfitta consecutiva per il Napoli di Mazzarri che, dopo aver perso con Inter e Juventus ora vede allontanarsi definitivamente le velleità di scudetto. Dodici i punti di distacco dalla vetta alla quindicesima giornata di campionato. Sebbene il campo abbia dato qualche risposta positiva e qualche trama di gioco si sia ricominciata a vedere, resta il fatto che i risultati non arrivano e ora ci sarà da rimboccarsi le maniche per non uscire anche dalla zona Champions. Gli impegni erano tutti complicati, Mazzarri lo sapeva bene, e in questo senso l’inizio di stagione da horror di Garcia adesso pesa come un macigno. Difficile, arrivati a questo punto, fare progetti. Il Napoli dovrà vivere partita dopo partita sperando di risollevare le sorti di questa stagione. Per commentare il momento degli azzurri e Juventus-Napoli, Gallo, attore e noto tifoso azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dal big match di ieri sera contro i bianconeri, sei deluso dal risultato o sei fiducioso per il futuro per i passi fatti dal Napoli?

“Vado contro corrente e ammetto che ero già fiducioso la scorsa settimana dopo la partita con l’Inter. Il 3 a 0 è schiacciante e chiaramente il risultato non mi soddisfa, ma avevo visto un buon Napoli. La stessa cosa ieri con la Juve, perchè si poteva tranquillamente pareggiare. Kvara si mangia un gol clamoroso. Più che altro farei una disamina sul Napoli società perchè questo poverino di Mazzarri, che è arrivato adesso, cosa può fare? Si vede la sua mano, si vede che giocano più rilassati, ma va fatta una riflessione sulla società”.

La gestione di De Laurentiis non ti piace?

“Con la sua voglia di dimostrare di aver vinto da solo lo scudetto ha distrutto un giocattolo che era perfetto e lo ha fatto in pochissimo tempo. Di solito alle squadre rimane l’imprintig del tecnico precedente, qui è saltato tutto. Questo è un presidente di Serie A che fa il presidente, l’allenatore, il dirigente. Insomma fa tutto lui e i risultati si vedono e sono pessimi. Sapeva con un anno di anticipo che Kim sarebbe andato via, lo ha venduto per 60 e ne ha comprato uno da 10 milioni che ha giocato in Brasile e che non sa neanche dove si trova. La colpa non è di Natan, ma si poteva prendere uno come Scalvini, dell’Atalanta. Spendevi 50 milioni e avevi il difensore della Nazionale, ad esempio”.

Quindi i problemi derivano dal mercato?

“E’ tutta la gestione che è sbagliata. Il Napoli ha venduto Lozano, facendolo passare per uno capitato per caso e su cui comunque si erano investiti molti soldi, e al suo posto prendi Lindstrom, che è un ragazzo fortissimo ma fa un altro ruolo. Quindi non gioca e quando esce Politano lui non entra. E’ un trequartista, ma giustamente De Laurentiis fa anche il dirigente sportivo e lo sapeva. E poi Ndombele, che era stato preso in prestito ed è un giocatore da 80 milioni e al suo posto arriva Cajuste che non è di certo scarso, ma non è pronto. Insomma è triste il quadro del Napoli perchè è triste il quadro societario. Abbiamo un presidente imperatore che sminuisce il lavoro degli altri”.

Ti riferisci solo a Spalletti in questo caso?

“Lui ha fatto passare lo scudetto di Spalletti, che è stato uno dei più belli d’Europa a livello estetico, con 20 punti di vantaggio sulle avversarie, come una cosa dovuta alla sua grandezza. Nella sua testa o c’era Spalletti, o un altro, sarebbe stata la stessa cosa. E un discorso simile si può fare per Giuntoli. De Laurentiis ha detto che Kvara lo ha scoperto il figlio. Siamo a livelli di follia. Ma va bene, questo è quello che ci meritiamo”.

Guardiamo un attimo alla classifica, Mazzarri dice che questa squadra deve ragionare partita dopo partita con la volontà di imbroccare un filotto di partite senza pensare all’obiettivo. E’ la strategia giusta?

“Mazzarri li aggiusterà, perchè è uno molto bravo sulla fase difensiva. Lavorerà sui difetti e sono sicuro che i risultati arriveranno, ma è tardi per qualsiasi cosa. Questo diventa molto pericoloso e se io fossi il presidente farei degli investimenti a gennaio. Altrimenti rischi di uscire dalla Champions perchè il problema non è tanto il filotto di risultati, ma le motivazioni dei giocatori. Questi ragazzi hanno lo scudetto sulla maglia e rischiano di non avere ambizioni. E’ complicato così costruire partita dopo partita. Io interverrei sul mercato e prenderei un centrocampista serio perchè Anguissa ormai cammina e prenderei un difensore serio. Può spendere i soldi che si è conservato e ne ha presi altri 80 con la vittoria dello scudetto quindi non ci sono problemi economici”.

A proposito di questo, rischia di perdere motivazioni e di chiedere la cessione anche Osimhen?

“Credo che non firmerà mai il rinnovo. Lui ha millantato questo accordo che non c’è ancora e non firmerà mai un giocatore che non sa qual è il progetto della squadra. Lui la butta sui soldi e poi dà la colpa ai giocatori che non amano il Napoli. Questa canzone la conosciamo perchè lo ha fatto con Higuain e con tanti altri, ma non è questo il problema. Io sono del parere che Osimhen voglia delle garanzie e resto convinto che chi non ha stimoli può andare via”.

Da questa esperienza, secondo te, il presidente ha imparato? Per il futuro si è fatto anche il nome di Conte, ad esempio, per la panchina…

“Conte non verrebbe mai, perchè giustamente uno come lui gli chiederebbe di mettersi dietro una scrivania e di lasciarlo lavorare. Non è il carattere di De laurentiis, che invece ha gestito sempre da padre padrone ogni sua azienda. Lo ha fatto con il cinema, da quello che mi dicono, e lo fa con il calcio. Non credo che abbia imparato la lezione, basta ascoltare le interviste in cui dice la qualunque. Penso che ora la colpa ricadrà su qualche dirigente che non ha potere decisionale e su qualche giocatore, sicuramente non su di lui”.