Cinquantasette anni, bergamasco: chi è Alfredo Zenucchi, reo confesso dell’omicidio della moglie Rossella Cominotti, trovata morta ieri mattina, 8 dicembre, in un albergo di Mattarana, in provincia di La Spezia. L’uomo è stato rintracciato e fermato a bordo della sua C3 bianca nei pressi di Pontremoli, in Toscana, dopo essersi dato alla fuga. Davanti agli inquirenti ha già ammesso le proprie responsabilità.

Chi è Alfredo Zenucchi, fermato per l’omicidio della moglie Rossella Cominotti

Alfredo Zenucchi ha 57 anni e insieme alla moglie, Rossella Cominotti, era svanito nel nulla dal Cremonese, dove risiedevano, da 12 giorni. Improvvisamente avevano interrotto la propria attività (insieme gestivano un’edicola in via Roma a Bonermese) e, senza dare spiegazioni, si erano allontanati da casa.

I telefoni non ricevono più nemmeno Whatsapp e chiamate. Condividete soprattutto nella zona di Cremona. Grazie a chi ci darà una mano a ritrovarli. Le forze dell’ordine stanno già lavorando per questo. In famiglia c’è molta paura. Grazie a tutti,

avevano scritto sui social i familiari di lei, chiedendo a chiunque potesse saperne qualcosa di farsi avanti. Le ricerche, alla fine, si sono concluse nel peggiore dei modi: ieri, 8 dicembre, un’addetta alle pulizie di un albergo di Mattarana di Carrodano, nello spezzino, si è imbattuta, infatti, nel corpo della donna.

Era adagiato sul letto della stanza in cui soggiornavano da circa una settimana, con evidenti ferite da rasoio. A quel punto i sospetti si erano subito concentrati sul marito, che è poi stato rintracciato e fermato in Toscana. I vicini di casa, intercettati dai microfoni di alcuni giornalisti locali, hanno parlato di lui come di una persona “schiva”.

La confessione del 57enne dopo l’arresto

Davanti agli inquirenti, l’uomo, originario di Peia, ha subito ammesso le proprie responsabilità, sostenendo che la moglie fosse d’accordo e che, dopo l’omicidio, lui avrebbe dovuto suicidarsi.

Volevamo morire insieme: il progetto era questo. Doveva essere un omicidio-suicidio, ma non sono riuscito a togliermi la vita,

ha detto il 57enne, ricordando Filippo Turetta che, fermato in Germania per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, agli agenti aveva confessato il delitto, aggiungendo di non aver avuto il coraggio di ammazzarsi, come invece avrebbe voluto fare.

Il ragazzo, 22 anni il 18 dicembre, è attualmente detenuto nel carcere di Montorio, a Verona, con le accuse di omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo e sequestro di persona ed è sorvegliato h24 per paura che possa compiere gesti autolesionistici.

Sembra che prima dell’omicidio avesse visto uno psicologo della Usl di Padova per cinque volte: chi indaga sta cercando di capire se davanti a lui avesse manifestato dei segnali d’allarme.

Le similitudini con il caso di Vigonovo

Se Rossella Cominotti volesse davvero togliersi la vita dovrà essere accertato. In caso contrario, il suo omicidio ricorderebbe molto quello di Vigonovo, iniziato allo stesso modo, con una denuncia di scomparsa. Era la sera dell’11 novembre.

Preoccupato di non vederla rientrare e di non riuscire a raggiungerla telefonicamente, il padre di Giulia Cecchettin, Gino, aveva dato l’allarme, chiedendo ai carabinieri di mettersi sulle sue tracce. Il giovedì successivo, infatti, la ragazza avrebbe dovuto laurearsi: il padre sapeva che non si sarebbe mai allontanata volontariamente, oltretutto senza farsi sentire.

Il sospetto era che l’ex fidanzato le avesse fatto del male. Un sospetto trasformatosi in realtà quando il corpo della giovane era stato trovato senza vita in un canalone nei pressi del lago di Barcis. Turetta intanto si era dato alla fuga. Sarebbe stato trovato, come Zenucchi, a bordo della sua auto. E come Zenucchi avrebbe confessato l’omicidio, dicendo di aver provato invano a togliersi la vita.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se il suo sia stato un atto premeditato. Nella sua Grande Fiat Punto, che tra poche settimane dovrebbe arrivare in Italia dalla Germania, sono stati trovati, infatti, diversi oggetti sospetti: una sim prepagata, dei guanti, un coltello, circa 300 euro in contanti e dello scotch, acquistato online 48 ore prima del delitto.