L’ex premier Mario Draghi candidato alla presidenza della Commissione Ue? Per molti è qualcosa più di una mera suggestione, sebbene il diretto interessato abbia già opposto un (negoziabile?) “No, grazie“. Intorno all’ora di pranzo, a margine del battesimo a Fabriano (Ancona) di una bimba partorita da una donna nigeriana vittima della tratta, piccola per la quale è stato chiamato a fare da padrino, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha posto ulteriori paletti.

Mario Draghi per il dopo-Von Der Leyen? Tajani: “Il Ppe sceglierà la continuità”

I trattati – ha detto Tajani – prevedono che il presidente della Commissione Ue venga individuato tenendo conto dei risultati dell’elezione del nuovo Parlamento europeo. Noi popolari europei terremo il nostro congresso in marzo a Bucarest e credo proprio che confermeremo la candidatura di Ursula Von Der Leyen.

Tajani parla dunque anche da leader di Forza Italia ed esponente del Ppe. Il nome di Draghi (che di recente si è espresso anche su guerra in Medio Oriente e… A.S. Roma) piace, e non poco, al presidente francese, Emmanuel Macron, ma gli ostacoli (ultimo dei quali lo stesso ex premier) sono molti. Senza dimenticare dettagli importanti, seppure ovvi…

“A marzo avremo il congresso del Ppe. E comunque saranno gli elettori a scegliere”

Bisognerà attendere il responso del voto popolare – ricorda infatti Tajani – e decidere sulla base di quello che indicheranno i cittadini europei.

Senza però considerare qualcosa che non è un semplice dettaglio: cinque anni fa, fu proprio Macron a puntare su Von Der Leyen, sostenuto da Angela Merkel.