Si chiamavano Giulia, Gjeci e Altin e avevano tutte e tre poco più di vent’anni: ecco chi sono le vittime dell’incidente avvenuto nella notte a Portogruaro, nel Veneziano. Stando a quanto ricostruito finora, i ragazzi erano a bordo di una Bmw Serie 3 quando, per motivi ancora da accertare, l’auto sarebbe uscita fuori strada, finendo in un canale e inabissandosi.
Incidente di Portogruaro, chi sono le tre vittime
Il dramma si è consumato nella zona di Borgo Sant’Agnese, a Portogruaro, nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 dicembre. A nulla sono serviti i tentativi dei carabinieri e dei vigili del fuoco di provare a portare in salvo i giovani, di 21, 22 e 26 anni.
Stando ai primi accertamenti, la loro auto, una Bmw, sarebbe finita nelle acque del fiume Lemene dopo essere uscita fuori strada e aver sfondato il guard rail e un ponticello. L’ipotesi, avanzata dal Corriere della Sera, è che stessero viaggiando ad alta velocità e abbiano tirato dritto ad una curva.
Da poco i sommozzatori ne hanno recuperato i corpi, smentendo la voce di una possibile quarta persona coinvolta. Per fare luce sul caso sono stati già disposti, però, tutti i dovuti accertamenti, tra i quali l’autopsia sul corpo del conducente, per capire in che stato psicofisico si trovasse dopo essersi messo alla guida.
Si chiamava Altin Hoti, aveva 22 anni ed era di origine kosovara. Insieme alla sua famiglia viveva a Concordia Sagittaria e non si era ancora ripreso dalla perdita del fratello, Admir, morto a 18 anni lo scorso maggio, sempre a causa di un incidente stradale.
Con lui sull’auto c’erano la fidanzata, Giulia Di Tillio, di 21 anni, e Egli Gjeci, di origine albanese, il più grande dei tre, 26enne. Sembra che il ragazzo, appassionato di calcio, fosse molto noto negli ambienti sportivi locali.
L’incidente costato la vita al fratello di Altin a maggio
La notizia della morte del fratello di Altin aveva sconvolto la comunità di Portogruaro, che ora dovrà fare i conti con la scomparsa di altri tre giovanissimi ragazzi. Admir aveva 18 anni e si trovava a bordo della Fiat Punto del papà quando, all’improvviso, aveva perso il controllo del mezzo, invadendo la corsia opposta di marcia e scontrandosi frontalmente con una Chevrolet.
Erano stati dei passanti a dare l’allarme, dopo essersi resi conto della gravità dell’impatto. Quando i soccorsi erano arrivati sul posto, riuscendo a liberare padre e figlio dalle lamiere, avevano deciso di trasportare il ragazzo d’urgenza in un ospedale locale. Poi Admir, in gravissime condizioni, era stato trasferito in una struttura di Mestre e sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Non ce l’aveva fatta, mentre il padre se l’era cavata solo con qualche ferita.
In tanti, subito dopo i fatti, se l’erano presa con chi avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione del tratto di strada interessato dal sinistro, quello che da San Stino porta a Portogruaro, notoriamente pieno di buche, secondo i residenti. Sui social avevano intanto ricordato il giovane con affetto, citando la sua passione per i motori. Sembra che si mostrasse spesso, infatti, insieme al fratello, a bordo della sua Bmw.
I genitori non potevano sapere che proprio su quell’auto, sempre per colpa di un incidente, sempre a Portogruaro, avrebbero perso anche l’altro figlio. Ancora convivevano con il dolore per il precedente lutto. Nessuno poteva saperlo, né immaginarlo. Invece è successo. E il nome di Altin, insieme a quello dei suoi due amici, si aggiunge al già lungo elenco delle vittime delle strade italiane nel 2023.