Una recente scoperta dell’Università di Cambridge ha portato alla luce un dato significativo riguardo al vaccino anti-Covid: sembra che nel 25% dei casi vi sia un errore immunitario dopo la vaccinazione.
Questo risultato solleva importanti interrogativi sulla sicurezza e sull’efficacia delle attuali strategie vaccinali. In cosa consiste? Approfondisci l’argomento.
Nuova scoperta di Cambridge: errore immunitario vaccino anti-Covid, cos’è
Gli scienziati britannici stanno esplorando nuove possibilità per migliorare la precisione della tecnologia dell’acido ribonucleico messaggero (mRNA) presente in alcuni vaccini Covid, per poi fare in modo che possano essere utilizzati anche contro altre malattie, come il cancro.
La ricerca suggerisce che le istruzioni genetiche potrebbero essere adattate meglio per evitare piccoli “errori” durante la lettura del codice genetico da parte del corpo, che si sono verificati invece in circa il 25% dei vaccinati contro il Covid.
Sebbene i vaccini a mRNA attuali, infatti, siano considerati sicuri ed efficaci per evitare conseguenze gravi (ma non per evitare l’infezione), questa innovazione potrebbe aprire la strada a future versioni in grado di affrontare una gamma più ampia di malattie, ma con alcuni aggiustamenti.
La scoperta, pubblicata su Nature e parzialmente finanziata dal governo, deriva da un approfondito studio sul vaccino Pfizer-BioNTech, il precursore di questa rivoluzionaria tecnologia utilizzato per combattere la pandemia.
Il processo di produzione delle proteine protettive, note come anticorpi, avviene nel nostro corpo attraverso l’utilizzo delle istruzioni genetiche fornite dai vaccini a mRNA.
Queste istruzioni vengono elaborate dai ribosomi cellulari, macchinari interni, che traducono il codice genetico per creare le proteine necessarie. Successivamente, il sistema immunitario utilizza gli anticorpi così prodotti per combattere il Covid, fornendo una difesa efficace contro l’infezione.
Ma qualcosa può andare storto.
I ricercatori hanno scoperto che durante il processo di traduzione nei ribosomi, possono verificarsi lievi deviazioni, questo porta alla produzione di alcune proteine aggiuntive non intenzionali.
Queste proteine possono causare delle risposte immunitarie non intenzionali.
Questi errori sollevano domande importanti sulla possibilità che vengano create proteine attive e potenzialmente dannose in altri vaccini mRNA futuri, se non si corregge l’errore.
Queste proteine extra, diverse dalla proteina Spike, secondo gli scienziati non causano problemi fisici, come dimostrato dalle prove reali su milioni di persone, compresi adolescenti e bambini, che hanno ricevuto il vaccino.
Gli studiosi spiegano che il processo di traduzione è simile a leggere una frase di tre lettere, dove salti occasionali possono creare errori. Anche una semplice modifica a determinati codici potrebbe correggere questi errori senza compromettere il risultato finale.
Questo difetto si chiama scivolamento del vaccino.
Nonostante l’ampio utilizzo dei ribonucleotidi modificati, rimane una lacuna significativa nella comprensione di come i vaccini influiscano sulla sintesi proteica, in particolare sulla traduzione degli mRNA terapeutici dell’IVT.
Le modifiche, come la pseudouridina (Ψ) e il 5-metilC, possono avere impatti variabili sulla fedeltà della traduzione dell’mRNA nei procarioti ed eucarioti. Mentre alcune modifiche possono influenzare la lettura errata dei codoni di arresto dell’mRNA, altre possono alterare la corretta cornice di lettura durante la traduzione.
Gli studi attuali sono spesso limitati nella comprensione di questi processi, e la valutazione del loro impatto è cruciale per il design efficace di terapie basate su mRNA.
Per esplorare questo, sono stati progettati e sintetizzati mRNA IVT (Fluc + 1FS) che consentono la sintesi proteica fuori frame, aprendo nuove prospettive nella comprensione delle dinamiche della traduzione dell’mRNA modificato.
Come si può risolvere questo “errore” del vaccino anti-Covid?
Il professor Stephen Griffin, esperto di virologia del cancro presso l’Università di Leeds, ha elogiato lo studio giudicandolo fondamentale.
Ha sottolineato che, sebbene sia importante riconoscere la possibilità di questi eventi, non dovrebbe essere motivo di mettere in discussione il consolidato record di sicurezza dei vaccini a mRNA, somministrati oltre 13 miliardi di volte dal 2021.
Ha affermato che ora che il problema è stato identificato, potrà essere risolto. I futuri vaccini a mRNA potranno quindi adottare la codifica antiscivolo per evitare eventuali proteine non intenzionali che potrebbero scatenare risposte immunitarie indesiderate.
Il dottor Griffin ha anche sottolineato che qualsiasi trattamento o vaccino comporta potenziali rischi o effetti collaterali, anche se non tutti li manifestano.
Sono stati segnalati casi rari di miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco, correlati ai vaccini mRNA di Moderna e Pfizer nel Regno Unito, e questo è stato identificato come un effetto collaterale estremamente raro.
Invece il vaccino Oxford-AstraZeneca, utilizzato inizialmente durante la pandemia, ha un meccanismo d’azione leggermente diverso dai vaccini a mRNA e ha mostrato alcuni effetti collaterali altrettanto rari, come la formazione di pericolosi coaguli di sangue.
La reazione di Pfizer a questo studio indipendente di Cambridge
Pfizer ha accolto con favore la ricerca indipendente impegnandosi a continuare la ricerca sull’mRNA, collaborando con la comunità scientifica per esplorare nuove applicazioni e contribuire alla prevenzione e cura di varie malattie umane.