X Factor 2023: dopo la finale è tempo di conferenza stampa con la vincitrice Sarafine, i secondi classificati Stunt Pilots, la medaglia di bronzo Il Solito Dandy e la quarta classificata Maria Tomba.

Una cavalcata irresistibile quella di Sarafine, nome d’arte di Sara Sorrenti, 34enne calabrese d’esportazione che abita a Bruxelles. Cantautrice dallo stile musicale personalissimo, la sua musica è un mix tra elettronica e pop.

Chi è Sarafine

Sarafine è nata a Salerno, ha studiato Economia Aziendale a Cosenza, in Calabria perché a 17 anni non aveva chiaro cosa fare della sua vita, quindi ha ascoltato quello che i genitori le avevano consigliato. Non è mai stata convinta del proprio percorso di studi, ma grazie alla sua determinazione è riuscita a laurearsi sia alla triennale, sia alla specialistica. Poi però è partita per Londra per studiare l’inglese, è tornata e ha cominciato a lavorare in un centro commerciale e ha capito di voler dare una svolta alla sua vita. Si è trasferita in Lussemburgo per un master e ha cominciato a lavorare in una azienda come consulente, dopodiché è andata a Bruxelles sempre nello stesso ambito.

Un lavoro che però non l’ha mai soddisfatta e così si è chiesta del perché facesse questa cosa: la risposta è stata una stabilità emotiva, l’avere la possibilità di comprare una casa e magari avere dei figli in futuro. Poi ha deciso di lasciarsi andare alla passione per la musica: “Durante il lockdown ho comprato molti strumenti elettronici, ho acquistato la prima loopstation e mi sono iscritta ad un corso di produzione. Ho cominciato a pubblicare alcuni piccoli video su Instagram e ho abbandonato il mio lavoro per provarci sul serio con la musica“.

Perché si chiama Sarafine

Sarafine come nome d’arte nasce banalmente dall’unione del suo nome Sara alla parola “fine”: “Non era un periodo facile quello del lockdown e mi sono messa a ragionare sui concetti di finito, infinito“.

Sara è appassionata di molti generi musicali e quando si è approcciata alla musica elettronica non era molto esperta. Sono cose che ha imparato con il tempo. Ama i Chemical Brothers, Stromae, Skrillex. I suoi testi, in italiano e inglese, e le sue melodie seguono armonie e sonorità inquiete che trasmettono una grande necessità di avere una rottura dalla monotonia della vita di tutti giorni, esprimono il bisogno di scappare da un universo fatto di prevedibilità e rigore, per arrendersi all’incertezza, grande fonte di paure ma soprattutto di speranze.

I duetti in finale

Nella seconda manche della finale i ragazzi sono stati protagonisti 4 duetti: Maria Tomba è tornata sul palco con Myss Keta, Sarafine ha duettato con gli Ofenbach, Il Solito Dandy ha cantato sul palco con Francesco Gabbani, infine gli Stunt Pilots hanno suonato con Omar Pedrini.

Avevamo una energia molto affine l’una con l’altra, è stata molto bello scoprire in maniera profonda il messaggio che dà. Sono contenta di aver duettato con lei, è stato bellissimo sia alle prove, sia in puntata“, ha dichiarato Maria in merito al duetto con Myss Keta.

Il Solito Dandy ha confidato di essersi trovato bene con gli altri artisti e che è nato un bel clima: “C’è sempre stata una bella unione e alcun tipo di competizione. Siamo stati felici di condividere questa esperienza, nel dietro le quinte durante le puntate ci siamo sempre sostenuti tra noi. La vita nel loft è stata molto piacevole, mi porto dietro tante belle conoscenze e situazioni. La nostra è stata unione, coesione, una grande squadra“.

Foto Jule Hering