Armenia e Azerbaigian, in una dichiarazione congiunta, hanno comunicato di voler iniziare a lavorare fare passi di normalizzazione e scambiare prigionieri catturati durante il conflitto del Nagorno-Karabakh.

Armenia e Azerbaigian concordano per avviare colloqui di pace

Giovedì 7 dicembre, Armenia e Azerbaigian, in una dichiarazione congiunta, hanno dichiarato la loro intenzione di avviare il processo di normalizzazione e raggiungere un accordo di pace. Nel mese di settembre l’Azerbaigian aveva riconquistato la regione del Nagorno-Karabakh, circa 100mila armeni avevano abbandonato la zona. I due paesi caucasici combattono da tre decenni per il controllo della regione.

In seguito ai colloqui tra l’Amministrazione Presidenziale della Repubblica dell’Azerbaigian e l’Ufficio del Primo Ministro della Repubblica d’Armenia, l’Azerbaigian ha accordato di rilasciare 32 militari armeni. L’Armenia, invece, rilascerà 2 militari azeri.

Manifestazioni di buona volontà da entrambi le parti

Nella dichiarazione di giovedì, si manifesta una grande attenzione data ai “valori dell’umanesimo e gesti di buona volontà”. Si legge infatti:

In segno di buona volontà, la Repubblica di Armenia sostiene la candidatura della Repubblica dell’Azerbaigian ad ospitare la 29a Sessione della COP29 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ritirando la propria candidatura.

Sempre come segnale, l’Azerbaigian sostiene la candidatura armena per l’adesione all’Ufficio COP del Gruppo dell’Europa dell’Est.

Soddisfazione della comunità internazionale per i passi avanti

Durante i mesi passati, i rappresentanti di entrambi i paesi si sono incontrati per colloqui di pace mediati da Unione Europea, Stati Uniti e Russia. Questi precedenti colloqui non avevano portato a nessun risultato concreto quindi l’annuncio di giovedì è stato accolto con favore da Unione Europea e Stati Uniti.