Quella dei “Maranza” non si limita a essere una semplice subcultura, ma rappresenta qualcosa di più complesso. Il loro stile, incluso il taglio di capelli, è diventato popolare anche tra i cosiddetti “figli di papà” bresciani. Tuttavia, la loro interazione con la moda si ferma a questo livello. Le disparità economiche li escludono dai locali trendy e dai principali centri di divertimento tra Brescia, il Lago di Garda e altre zone della provincia. Pertanto, i Maranza, ragazzi di prima e seconda generazione provenienti principalmente dal Nord Africa, che vivono nelle periferie, hanno creato i propri spazi e spesso formano piccoli gruppi noti come “baby gang”. Brescia è un punto di riferimento per loro, ma non il principale. Quando possono, durante i weekend, si spostano a Milano.
Chi è il capo dei Maranza?
La capitale lombarda rappresenta il luogo di incontro per eccellenza, dove spesso si cimentano in gare di “sturdy dance”, un tipo di ballo che richiede di rimanere in equilibrio su un piede sollevato mentre si salta sull’altro. In altre occasioni, si riuniscono a Brescia e a volte arrivano in città anche Maranza provenienti da Cremona e dalle province di Verona e Mantova. Il motivo? Non solo per il gran numero di ragazzi che affollano piazza Vittoria e la stazione ferroviaria, ma perché a Brescia si trova il cosiddetto “capo”, autodefinendosi tale.
Lo chiamano “Aquila”, un Maranza di origini egiziane che vive in città e rappresenta una sorta di punto di riferimento per molti giovani che si identificano con questo stile di vita. Tra i Maranza non esiste una vera gerarchia, ma nei video diffusi su TikTok, più di una volta, si vede “Aquila” come figura di riferimento.
Differenze tra Maranza, francesini e cuozzi
Tuttavia, se si deve parlare di differenze, vale la pena notare la distanza tra i Maranza, i “francesini” e i “cuozzi”. I secondi sono quelli che indossano abiti griffati, con un taglio di capelli in stile tamarro e un codino. I “cuozzi”, invece, potrebbero essere definiti i parenti dei Maranza e la differenza principale è legata alla provenienza geografica, essendo quasi tutti italiani. A volte, i Maranza sono coinvolti in episodi di piccola criminalità, specialmente nella città e nelle zone circostanti del Garda.
Questo comportamento rappresenta una sorta di problema per i commercianti, ma anche per chi utilizza i mezzi di trasporto, come i treni. In altri momenti, si riuniscono per mostrare il loro “orgoglio Maranza”. I gruppi sono misti, con egiziani e marocchini, ma anche algerini e tunisini, insieme a italiani. Ciò che li accomuna è l’appartenenza alle periferie, evidente nel loro abbigliamento e nel linguaggio. Spesso si filmano in video postati su TikTok, che generano commenti, apprezzamenti ma anche critiche. Le interviste improvvisate avvengono principalmente in piazza Vittoria.
Dalla periferia alla città
Così, partendo dalle periferie, i Maranza si spostano nel centro città per mostrare il loro stile di vita, e talvolta, specialmente con l’arrivo dell’autunno, frequentano i principali centri commerciali cittadini durante il fine settimana. Inoltre, frequentano la stazione ferroviaria, dove spesso si filmano e, come accaduto recentemente, si sono coinvolti in risse.
Ma non è tutto: nell’era dell’iper-tecnologia e dei social network, i Maranza riescono anche a organizzare incontri tramite chat per poi sfogare le tensioni in risse reali. Ciò è successo a Brescia, e nei mesi scorsi era avvenuto anche sul Garda (da Manerba a Puegnago, per esempio). Alcuni di loro sono anche protagonisti di rapine ai coetanei: circondano le vittime e, distraendole con scuse, le derubano di oggetti di valore come catenine e altro.