Va delineandosi il quadro degli adempimenti delle famiglie per la presentazione della domanda del nuovo Assegno di inclusione (Adi), soprattutto in merito al Patto per l’attivazione digitale (Pad) e ai progetti utili alla collettività (Puc) da sottoscrivere e su cosa debbano fare i componenti tra i 18 e i 59 anni di età, ovvero i membri che si trovano in condizioni di lavorare.
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha adottato due decreti che dettano le condizioni per la presentazione della domanda per l’indennità da erogare dal 1° gennaio prossimo. All’interno dei provvedimenti si ritrova anche l’informazione relativa a quale Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) far riferimento, nonché agli altri adempimenti da ottemperare per continuare a ricevere il sostegno che sostituisce il Reddito di cittadinanza.
Come per il Sostegno per la formazione e il lavoro (Sfl), anche per l’Assegno di inclusione si potrà procedere con la richiesta per via telematica all’Inps o mediante i Centri di assistenza fiscale (Caf) o i patronati.
Nuovo Assegno di inclusione, sottoscrizione del Pad: in cosa consiste?
Novità in arrivo sulla presentazione della domanda per ricevere l’Assegno di inclusione con decorrenza dal 1° gennaio 2024. I chiarimenti sono contenuti nei due decreti che sono stati adottati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. In primis, alle famiglie che presenteranno domanda è richiesto di tenere in considerazione l’Isee a fine 2023 per le prime due mensilità del 2024 e, successivamente, l’indicatore in corso di validità, secondo lo schema che abbiamo già descritto.
La domanda dell’Assegno di inclusione potrà essere presentata dal 18 dicembre 2023 mediante i consueti canali. Le famiglie possono richiederlo direttamente per via telematica sul portale dell’Istituto di previdenza, oppure affidarsi a Caf e patronati. Dopo aver inviato la richiesta, è necessaria la sottoscrizione del Patto per l’attivazione digitale (Pad), all’interno del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Quest’ultimo passaggio è utile ai fini dell’inclusione sociale.
È utile ricordare che, dopo aver inviato la domanda e questa sia stata accettata dall’Istituto di previdenza, l’erogazione dell’Assegno di inclusione è subordinata all’adesione dei componenti della famiglia al percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. A tal proposito, risulta indispensabile valutare la posizione di tutti i componenti della famiglia di età tra i 18 e i 59 anni, ovvero dei membri in condizioni di occupabilità.
Adi, partecipazione a corsi di formazione o percorsi lavorativi per i soggetti da 18 a 59 anni
Per i componenti delle famiglie che faranno richiesta dell’Assegno di inclusione per il 2024 e di età tra i 18 e i 59 anni, è necessario attivarsi per lavorare. Infatti, chi è occupabile dovrà consultare i centri per l’impiego o i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro con l’obiettivo della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato (Psp).
Con questo passaggio, chi è in età lavorativa deve accettare di intraprendere dei percorsi di politica attiva che potrebbero concretizzarsi in corsi di formazione rientranti nel programma nazionale di garanzia per l’occupabilità dei lavoratori (Gol).
Nuovo Assegno di inclusione, obbligo di aderire almeno ai Puc: ecco cosa sono
In alternativa, il percorso personalizzato può comportare la partecipazione ai progetti utili alla collettività (Puc), oggetto del secondo decreto adottato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Tali progetti sono adottati dai Comuni e dalle altre Pubbliche amministrazioni convenzionate e possono riguardare gli ambiti più svariati, dal sociale all’artistico, dall’ambientale al formativo.
I progetti dovranno essere portati avanti a titolo gratuito nel comune dove i richiedenti hanno la residenza. I Puc, inoltre, possono prevede anche l’impegno in ambito di volontariato presso gli enti del Terzo settore. Per prendere visione dell’elenco degli enti che attivano i Puc, i soggetti in età lavorativa dovranno accedere alla piattaforma Gepi del Siisl. Non partecipare attivamente a una delle attività formativa o ai Puc comporta la perdita dall’Assegno di inclusione.
Buona serata Io non prendo nessun nero da nessuna parte e ho fatto l’ictus adesso 4 anni ce l’ho una linea nervo sciatico e altre cose posso avere il reddito di cittadinanza Grazie