Era stata inaugurata soltanto due settimane prima l’opera d’arte contemporanea la Venere degli Stracci, realizzata da Michelangelo Pistoletto e bruciata il 12 luglio a Napoli da un clochard. L’uomo è stato identificato e arrestato con l’accusa di aver incendiato l’installazione sita a Piazza Municipio.

Napoli, arrestato l’uomo accusato di aver incendiato la Venere degli Stracci: cosa è successo

È Simone Isaia, il giovane 32enne che ha distrutto la Venere degli Stracci di Pistoletto e fermato dai poliziotti il 12 luglio con l’accusa di incendio e distruzione di beni culturali. Il clochard è stato ritenuto responsabile dell’atto dal gup Linda Comella e la sentenza è giunta al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

Arriva a Napoli una nuova Venere realizzata da Pistoletto

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si era già detto disposto a reinstallare l’opera con la collaborazione di Pistoletto sempre nella stessa piazza. Il primo cittadino ha lanciato una raccolta fondi, per far sì che la ricostruzione nascesse da un interesse popolare:

Stamattina ho sentito Pistoletto, questo è un grande simbolo di rigenerazione, rappresenta la ripartenza della società e non può essere fermata, né dal vandalismo, né dalla violenza, ma dev’essere portata avanti.

La nuova Venere degli Stracci sarà inaugurata a Napoli, sempre in Piazza Municipio, il 22 gennaio 2024.

Il clochard dovrà pagare una multa di 4000 euro

Simone Isaia oltre l’arresto dovrà pagare una multa di 4000 euro per aver distrutto la Venere degli Stracci. La sentenza è arrivata al termine del processo con rito abbreviato. Il legale dell’assistito ha definito la condanna estremamente severa e ha rinnovato la sua fede nella giustizia:

“Isaia è un ragazzo fragile ma non pericoloso, questo mi sento di affermarlo. Ho seguito Simone sin dall’inizio della sua vicenda. Spero che venga liberato così potrà affrontare il prosieguo della vicenda giudiziaria da uomo libero. In un mondo in cui c’è un populismo penale e giudiziario che avanza, mi ha fatto piacere vedere che gran parte dell’opinione pubblica fa valutazioni obiettive e garantiste”