Pochi giorni fa la legge sull’oblio oncologico è diventata realtà, grazie ad uno sforzo bipartisan da parte di tutti i partiti presenti in Senato ed in Parlamento. Chi ha concluso le cure per eliminare un tumore da più di dieci anni può accedere a mutui o prestiti senza parlare delle sue patologie pregresse.
Il professor Francesco Cognetti, Presidente della Confederazione Oncologi, Cardiologi, Ematologi (FOCE) e Professore di Oncologia presso l’International Medical University UniCamillus di Roma, è stato intervistato da Tag24 e ha rilasciato alcuni commenti su questo importante passo in avanti per la vita degli ex malati oncologici: “Grande sensibilità da parte di Meloni”.
Cognetti ha altresì ringraziato la Regione Lazio per il premio ricevuto dopo 40 anni di lavoro nel servizio sanitario nazionale e nel campo dell’oncologia.
Oblio oncologico, il professor Cognetti: “La sanità non è una questione contabile, bisogna investire di più”
La legge sull’oblio onclogico è uno di quegli esempi di forze politiche di maggioranza e d’opposizione che decidono di collaborare per raggiungere un obiettivo comune: ridare dignità a quelle persone che sono guarite da un tumore e che prima del 5 dicembre non potevano accendere un mutuo o iniziare le pratiche per un’adozione.
Il professor Cognetti è molto soddisfatto di questo risultato, vedendolo come un grande passo in avanti nel campo dell’oncologia. La sanità italiana, però, soffre anche di altri problemi, derivanti da anni di fondi tagliati e di decisioni politiche che spesso non sembrano seguire un filo logico.
Dopo il Covid sembrava che le forze politiche potessero fare uno scatto in avanti, ma nel 2023 stiamo ancora discutendo della mancanza dei posti letto negli ospedali o degli infermieri. Per Cognetti la soluzione è far tornare i medici a decidere della sanità pubblica:
Il problema delle liste di attesa nei pronti soccorso non si può risolvere affrontando esclusivamente questi problemi, bisogna affrontare i problemi alla radice, c’è un sistema che purtroppo nel corso degli anni si è via via impoverito. Noi nel nostro paese abbiamo una carenza di medici specialistici enorme, abbiamo una carenza di infermieri enorme, abbiamo un numero di posti letto di degenza ordinaria ed intensiva molto basso rispetto agli altri paesi d’Europa e bisogna investire di più nella sanità, perché il nostro paese investe una piccola parte del Pil rispetto agli altri paesi europei e soprattutto dell’Europa occidentale e agli altri paesi dell’OCSE.
Alla politica spetta quella funzione di decisione che negli ultimi tempi ha perso e che tanti danni ha creato nella sanità pubblica:
La sanità non è solo un costo: bisogna pensare di sostituire quei ragionieri che si occupano di sanità con persone che di sanità ne capiscono a tutto tondo e non solo per valutare entrate ed uscite. La politica non deve fare un passo indietro, alla politica alla fine spettano gli indirizzi e le decisioni, però le valutazioni spettano naturalmente ai tecnici.
Cognetti ha apprezzato molto la sensibilità mostrata dalla premier Giorgia Meloni: una volta ricevuta una lettera del professore di oncologia che denunciava questa disparità fra persone non più malate di tumore e persone sane, Meloni si è attivata per far sì che molti parlamentari unissero celermente le loro proposte di legge in un unico testo organico:
La lettera riguardava il problema dell’oblio oncologico e cioè di dare dignità ai malati di cancro, a quelli che lo hanno superato perché è dimostrato scientificamente che per molti di loro, dopo alcuni anni, sono certi di avere la stessa probabilità di morire di cancro dei pazienti che non l’hanno avuto e quindi devono riacquistare alcuni diritti fondamentali quali la possibilità di stipulare un mutuo, di adottare un figlio e così via. C’erano 8 o 10 disegni di legge presentati da singole forze politiche e da singoli parlamentari: il problema era di unificare questi disegni di legge in un testo unico ed è questo che ho chiesto alla presidente Meloni. Dopo tre giorni non solo ha fatto un comunicato stampa ma ha sollecitato le forze di maggioranza e di opposizione a fare questo testo unico e dopo un mese il testo è stato approvato alla Camera all’unanimità. Questa è una legge a cui la presidente Meloni ha contribuito ed è stata estremamente sensibile rispetto al mio appello.
Il professor Cognetti sull’aumento dei contagi per Covid: “Bisogna vaccinare, siamo in ritardo”
Cognetti sceglie infine di intervenire su un argomento di stretta attualità come l’aumento dei contagi dovuti al Covid. Dopo un periodo di tranquillità i dati segnalano che soprattutto gli over 70 sentono gli effetti del Covid e la necessità di accelerare con i vaccini è molto forte:
C’è un aumento dei contagi che purtroppo è sopravvalutato perché i tamponi e i test sono diminuiti di numero ma soprattutto della mortalità: ci sono circa 300 morti nell’ultima analisi alla settimana per Covid a cui corrisponde una vaccinazione assolutamente insufficiente. Almeno 15 milioni di fragili hanno bisogno della vaccinazione immediata. Le autorità mediche hanno ricevuto le prime dosi ai primi di ottobre e la vaccinazione è lenta: sono stati vaccinati solo un milione a fronte delle 7-8 milioni di dosi ricevute. Cosa bisogna fare? Bisogna vaccinare, c’è una remora da parte della popolazione e i messaggi confusi, spesso anche di autorità sanitarie, non aiutano il buon risultato delle vaccinazioni.
Tornare ad una comunicazione chiara e facilitare l’accesso ai vaccini è quindi per Cognetti la strategia giusta per evitare ulteriori complicazioni lungo quest’inverno.