Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato una querela a Il Giornale, che oggi ha titolato in apertura ‘Inchiesta su Crosetto’. Pronta la risposta del direttore del quotidiano Alessandro Sallusti: “Nervosismo fa perdere lucidità”

Crosetto minaccia di querelare Il Giornale: il titolo del pezzo di apertura ha scatenato le ire del ministro

Il titolo oggetto dello scontro tra Crosetto e Sallusti, ‘Inchiesta su Crosetto’, fa riferimento al colloquio avuto ieri dal ministro con il procuratore di Roma dopo le sue dichiarazioni sulla giustizia. Il direttore della testata ha così commentato all’Adnkronos l’accaduto: “Mi sembra che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità. L’articolo che abbiamo pubblicato è perfetto; il titolo è una sintesi come tutti i titoli lo sono, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto. L’inchiesta è sul tema sollevato da Crosetto e credo che questo lo capisca anche uno stupido”.

Nella nota diffusa questa mattina, Crosetto ha anche aggiunto di voler comprendere la ratio e “soprattutto i mandanti” del titolo considerato diffamatorio. A tale proposito, sempre Sallusti ha così controbattuto: “Questo fa parte del nervosismo che lo rende poco lucido. Io non so quali sono i mandanti di Crosetto, so che io non ho mandanti“.

L’ira di Crosetto contro il titolo giudicato diffamatorio: “lo scopo è infangarmi”

Il responsabile del dicastero accusa il quotidiano diretto da Sallusti di aver inventato “di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso costruito evidentemente con il solo intento di infangare. Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile». Il ministro ha inoltre aggiunto che “la cosa più grave è che non si può trattare di un errore perché a tutti è stato chiaro che si trattava di un colloquio per chiarire i concetti da me espressi anche nelle sedi istituzionali”.

L’articolo, il cui titolo è al centro della discussione odierna, fa riferimento alla convocazione di Crosetto da parte della procura di Roma, avvenuta ieri nel tardo pomeriggio. Il procuratore capo Francesco Lo Voi ha ascoltato il ministro come persona informata sui fatti in relazione a quanto detto il 26 novembre sui rapporti tra magistratura e governo.