Il recente sondaggio Eurobarometro ha rivelato dati significativi riguardanti la situazione socioeconomica in Europa e le percezioni politiche degli europei. Questi risultati, rilevati a sei mesi dalle elezioni europee 2024, forniscono un quadro dettagliato di come le difficoltà economiche continuino ad influenzare molti cittadini dell’UE.

Sondaggio Eurobarometro: tendenze socioeconomiche in Europa

Mentre l’immagine dell’UE rimane prevalentemente positiva, la lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e la salute pubblica sono considerati i temi prioritari dal Parlamento europeo. Anche la creazione di nuovi posti di lavoro e il sostegno all’economia sono al centro delle preoccupazioni dei cittadini.

Secondo il sondaggio, il 73% degli intervistati prevede una diminuzione del proprio tenore di vita nel prossimo anno, una riduzione di sei punti percentuali rispetto alla primavera del 2023. Inoltre, più di un terzo degli europei riscontra difficoltà nel pagare le bollette.

Oltre sette cittadini su dieci ritengono che il proprio Paese abbia tratto beneficio dall’appartenenza all’UE. I sondaggi indicano che la cooperazione tra i Paesi dell’Unione e il contributo all’incremento della sicurezza sono percepiti come i maggiori vantaggi. Per i cittadini italiani, la voce più forte nella politica estera è il beneficio principale.

Sondaggio Eurobarometro: la percezione dell’UE a 6 mesi dalle elezioni europee 2024

Il sondaggio Eurobarometro ha anche esaminato le opinioni degli europei riguardo il ruolo del Parlamento europeo e l’impatto dell’UE sulla vita quotidiana. La maggioranza degli intervistati, ovvero il 53% degli europei intervistati, desidera che il Parlamento Europeo abbia un ruolo più incisivo, un’opinione prevalente in 21 Stati membri. Il 57% si dichiara interessato alle prossime elezioni europee.

In Italia, si riscontra un giudizio particolarmente positivo sull’immagine del Parlamento Europeo, con il 39% degli intervistati che ne ha un’immagine favorevole. Questo dato è correlato all’aumentata presenza del Parlamento Europeo sui media italiani. Sempre nel nostro Paese, la propensione al voto è cresciuta, con il 62% degli intervistati che si dichiara propenso a recarsi alle urne.

Elezioni europee 2024: l’importanza del voto democratico secondo Roberta Metsola

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha sottolineato l’importanza della democrazia e della partecipazione al voto. Il 68% degli intervistati ha espresso la probabilità di votare nelle prossime elezioni, segnalando un crescente impegno politico tra i cittadini europei.

Roberta Metsola ha evidenziato i progressi fatti dal Parlamento europeo nella lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e il cambiamento climatico, oltre alla creazione di posti di lavoro e alla difesa dei valori fondamentali dell’UE. Inoltre, ha recentemente ribadito l’importanza della democrazia e della partecipazione al voto per mantenere e rafforzare questi valori. Le elezioni europee 2024 si avvicinano (mancano solo sei mesi) e la chiamata al voto inizia farsi urgente per dare una risposta democratica.

Scetticismo e percezione dell’UE in Italia: i dati del sondaggio

Recentemente, l’Italia ha mostrato un aumento dello scetticismo verso l’Unione Europea. Molti cittadini italiani percepiscono un impatto limitato o assente dell’UE sulla loro vita quotidiana, con il 36% che sostiene questa visione, superiore alla media europea.

Riguardo alla percezione generale dell’UE, gli italiani sono meno ottimisti rispetto alla media europea. Solo il 43% degli italiani ritiene che far parte dell’UE sia positivo, un calo rispetto ai sei mesi precedenti. Inoltre, un numero crescente di cittadini italiani non vede vantaggi nell’appartenenza all’UE.

Gli italiani sono ben informati sulle prossime elezioni europee, ma esiste un significativo numero di cittadini che esprime incertezza o disinteresse nel votare, in particolare tra gli over 55. Infine, un dato considerevole è il fatto che un italiano su quattro intenda votare per sostenere il governo nazionale, un sentimento meno diffuso nel resto dell’Europa. Il dato è rilevante soprattutto perché va a evidenziare una sorta di limitazione “nazionale” al voto europeo, facendo sì che il primo si rifletta nel secondo, anche se le urgenze e le tematiche sono altre.