Tra gli osservatori italiani c’è chi parla di una vittoria di Donald Trump, seppure assente, e chi, invece, di un’affermazione di Nikki Haley. Di certo, a poco più di un mese dalle Primarie dei repubblicani in Iowa nella corsa alle Presidenziali degli Stati Uniti, il quarto duello televisivo tra i cinque candidati (uno “virtuale”) andato in scena nella notte italiana non ha risparmiato colpi. Anche bassi.
Primarie repubblicane, nel quarto duello tv Haley vittoriosa. Ma Trump resta avanti
Terzo, quarto e quinto “incomodo” della sfida il governatore della Florida, Ron DeSantis, l’imprenditore in campo tecnologico Vivek Ramaswamy e l’ex governatore del New Jersey Chris Christie. Quest’ultimo è stato l’unico, nelle due ore di dibattito in Alabama, davanti alle telecamere di Newsnation, a non portare attacchi proprio all’unica donna del quintetto. Mentre Trump, appunto assente e avanti nei sondaggi, ne ha approfittato sebbene la stessa Haley sia uscita brillantemente dalla sfida.
Diversi gli attacchi fuori dalle righe – molti dei veri e propri insulti – ma per fortuna anche dibattito su temi caldi quali le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, nonché la questione riguardante il confine meridionale degli Stati Uniti.
“Haley è più fascista di Biden”, ha detto Ramaswamy
L’ex ambasciatrice delle Nazioni unite è stata contestata per la sua presunta posizione troppo morbida nei confronti della Cina e sulle questioni riguardanti la sfera lgbtqia+ da DeSantis, mentre Ramaswamy ha parlato senza mezzi termini di una persona “più fascista di Joe Biden“. Tutto ciò, come detto, a uso e consumo di Trump, visto che gli unici decisamente opposti al tycoon restano proprio Haley e Christie. Gli altri due concorrenti si guardano bene dal manifestare eventuali contrasti con il grande favorito.
Lo stesso Christie ha spesso provocato DeSantis, chiedendogli se Trump (sul quale l'”Economist” ha già da tempo messo in guardia) sia adatto a sfidare Biden per le prossime Presidenziali. A sorpresa, il governatore della Florida ha risposto che i 77 anni del tycoon potrebbero pesare e che sarebbe meglio puntare su candidati più giovani. Nel frattempo, Haley si è confermata protagonista, ringraziando ironicamente gli altri per l’attenzione e dicendo:
Non potete sostituire il caos democratico con il caos repubblicano ed è ciò che avrete con Trump.
Insomma, hanno ragione entrambe le schiere di osservatori. Perché ha vinto Haley, ma… ha vinto Trump.