Case popolari e residenza: le regole per la residenza nelle case popolari variano per regioni. Alcune semplificano, permettendo un rapido accesso per familiari di assegnatari o registrati.
Ottenere la locazione in una casa popolare non è semplice, così come è altrettanto difficile ottenere la residenza in un alloggio popolare. La suggestione di poter fare le cose in modo semplice e veloce non manca mai, specialmente quando si parla della residenza in una casa popolare.
I tempi cambiano e sono cambiate anche le modalità del rilascio di un alloggio popolare. Vediamo insieme come, dalla partecipazione al bando, si ottiene la residenza nelle case popolari.
Case popolari e residenza
Come funziona l’assegnazione di una casa popolare?
L’assegnazione di una casa popolare avviene attraverso l’emanazione di bandi pubblici. In linea generale, l’emissione dei bandi avviene con cadenza semestrale, ufficializzati attraverso la pubblicazione all’Albo pretorio dei Comuni.
Tutti i cittadini possono presentare la domanda di partecipazione ai bandi di concorso, a condizione che siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa regionale vigente.
Chi ha il diritto di avere una casa popolare? Il bando di concorso permette a tutte le persone (in possesso dei requisiti) di presentare la richiesta per l’ammissione nella graduatoria degli alloggi popolari. In particolare, possono partecipare alla selezione:
- cittadini italiani;
- cittadini europei ed extracomunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno:
- permesso per soggiornanti di lungo periodo;
- permesso di soggiorno almeno biennale.
Separazione e residenza nella casa popolare
I separati possono riottenere la residenza nella casa popolare dei genitori?
È difficile trovare un accordo sulla coabitazione dei coniugi separati. Pertanto, spesso, per motivi economici, si ritorna a casa dai propri genitori.
Tuttavia, non sempre è facile richiedere la residenza nell’alloggio popolare anche se intestato ai propri genitori in regola con l’affitto. Questo perché le norme regionali sono diverse e spesso contengono dei cavilli tali che impediscono ai figli di riprendere la residenza nell’abitazione dove sono cresciuti.
Esistono delle realtà regionali che non permettono ai figli di ottenere la residenza se i genitori abitano nell’alloggio popolare.
In molti casi, il tentativo di regolarizzare la residenza fallisce quasi nell’immediato. Tuttavia, spesso viene concesso un periodo di “ospitalità” pari a circa un anno.
Domanda residenza: norme e rischi
Dove si presenta la domanda per ottenere la residenza nella casa popolare?
La domanda deve essere presentata al Comune di appartenenza. Successivamente, la Polizia Municipale effettuerà i controlli di rito, verificando l‘abitualità della dimora.
Se dalla verifica emerge un esito positivo, viene riconosciuta la residenza al richiedente. Diversamente, saranno allertate le autorità competenti.
In alcune Regioni, la domanda di residenza o cambio può essere presentata direttamente dal portale del Comune online, tramite le credenziali digitali, come CNS o SPID. In questo caso, sarà sufficiente compilare e trasmettere un modulo anagrafico.
È importante sottolineare che la comunicazione del cambio di residenza deve essere effettuata entro un periodo di almeno 20 giorni, per garantire la reperibilità alle autorità fiscali, di polizia e ad altre autorità pubbliche. Diversamente, si rischia un reato in stato di flagranza in atto pubblico.
Cosa rischia chi dichiara una falsa residenza? Colui che commette il reato di falsità ideologica è punibile penalmente con una condanna detentiva fino a due anni.
Se, invece, la dichiarazione di falsa residenza avviene in atti dello stato civile, come ad esempio matrimonio o unione civile, nascite, morte e molte altre, si rischia un reato penale punibile con la reclusione fino a tre mesi.
Case popolari e residenza: requisiti semplificati
È importante verificare le norme previste nella Regione di appartenenza dove è ubicata la casa popolare. In ogni caso, molte regioni, per semplificare la procedura, hanno ampliato i requisiti.
Ad esempio, il Comune di Napoli, per le residenze negli alloggi comunali, ha previsto la possibilità di presentare, presso gli uffici anagrafe delle Municipalità, la richiesta di residenza negli alloggi di proprietà comunale per:
- i familiari di un cittadino in possesso del titolo di assegnazione dell’alloggio;
- i familiari stretti di un cittadino che, pur non avendo ancora il titolo, è comunque registrato anagraficamente nell’alloggio, ha fatto richiesta di voltura o regolarizzazione del titolo stesso emesso in precedenza a nome di un congiunto.