Gli ultimi aggiornamenti della vicenda processuale riguardante il Caso di Arianna Fontana arrivano dall’udienza svoltasi ieri presso il Tribunale federale

Arianna Fontana: ieri l’udienza presso il Tribunale Federale, presenti anche i due giocatori accusati di averla danneggiate durante un allenamento nel 2019

Arianna Fontana, ad ottobre, sul proprio profilo Instagram, si era espressa – dopo aver reso pubblica la decisione di non partecipare alla Coppa del Mondo di short track di Montreal – riguardo le tempistiche dell’indagine in cui era coinvolta. Scriveva la campionessa:

Ho ripensato a tutto quello che sta succedendo ed è sorta questa domanda che poi mi sono resa conto, che anche molti dei miei fan e dei miei follower probabilmente si stanno ponendo: Quanto al di là del termine previsto dal codice può andare quest’indagine? 10 giorni? (cioè oggi) 2 settimane? 1 mese? 3 mesi?? 1 anno???

Nella giornata di ieri sono arrivate le prime risposte. Gli ultimi aggiornamenti della delicata vicenda processuale riguardante il caso di Arianna Fontana arrivano dal Tribunale federale, presso cui, nella giornata ieri si è svolta l’udienza interlocutoria che oltre a coinvolgere la campionessa di short track. Presente oltre alla Fontana, i due compagni di team (già deferiti) accusati dall’atleta azzurra, i quali sono in attesa di sapere l’esito processuale riguardo la loro eventuale violazione dell’art.1 del Regolamento di giustizia. Qualora risultassero colpevoli, rischierebbero dalla diffida alla radiazione. Oltre alle persone sopracitate, in aula erano presenti il Procuratore nazionale del Coni Alessandra Flamminii Minuto e  il Procuratore della Federghiaccio Marco Cozzi. La vicenda è in una nuova fase, poichè a seguito di una prima indagine, il caso è stato riaperto grazie a delle nuove prove fornite dalla pattinatrice di short track. E ieri è stata la prima volta che i protagonisti di questa vicenda condividevano la medesima aula di tribunale. Da quanto riportato, si parlerebbe di un audio in cui i due compagni di squadra di Arianna Fontana – siamo nel periodo degli allenamenti a Courmayeur datati 2019 – avrebbero danneggiato intenzionalmente l’atleta, facendo cadere durante un allenamento. Dopo questa prima udienza preliminare, la prossima dovrebbe essere prevista per l’inizio del 2024, in una data che oscilla attorno alla metà di gennaio. In quest’occasione, saranno ascoltati i testimoni. Un ulteriore passo per verso un verdetto finale che deciderà anche il ritorno in pista della Fontana.

“Vogliamo la verità”: Caso Arianna Fontana, le parole del marito Anthony Lobello

Tra gli ultimi sviluppi riguardanti il Caso di Arianna Fontana, alcuni arrivavano anche dal marito e allenatore della pattinatrice, ovvero Anthony Lobello. In più di una occasione, il suo nome è apparso negli sviluppi inerenti il teso rapporto tra la Fontana e FISG, la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Si è parlato infatti che uno dei possibili motivi di frizione tra i due poli, riguardasse anche il fatto che la Federazione non appoggiasse la scelta di Lobello come coach della Fontana. Lo scorso anno, Andrea Gios, Presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, in conferenza stampa tenutasi a Casa Italia, aveva presentato le ragione della federazione – che ha sempre lavorato secondo lui nell’interesse di Anna – e dichiarato che – riferendosi al periodo in cui la Fontana e Lobello si erano allenati in Ungheria – “Quando là sono venute meno le condizioni per restare, e Arianna e Anthony sono dovuti rientrare nel gruppo azzurro, non c’è stata nessuna emarginazione da parte nostra. Semplicemente Lobello non era il responsabile tecnico della Nazionale, quindi aveva delle limitazioni. Ma non gli è stato certo impedito di allenare Arianna”. Riguardo questi sopracitati rapporti con la Federazione, Lobello aveva condiviso una foto su Instagram in cui appariva il suo rifiuto ad allenare la nazionale femminile di short track.