Partito dal basso, dai campi di terra, Christian Riganò ha fatto tutta la gavetta, giocando in 9 campionati su 10 (all’appello manca solo la Terza Categoria), prima di diventare un’icona di sport e un uomo simbolo per la Fiorentina. Bomber prolifico, uomo vero, del mondo del pallone ha vissuto e amato ogni sfaccettatura. 300 gol in 520 partite totali nel corso della sua carriera, con la viola vive il periodo di rinascita dopo la discesa negli inferi. Entra subito nel cuore della Curva Fiesole ed è protagonista e capitano della doppia promozione che riporta i toscani in Serie A. Per commentare la stagione della squadra di Italiano e il match di Coppa Italia di questa sera, Fiorentina-Parma, Riganò è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Fiorentina-Parma, Riganò a Tag24

La Fiorentina vola sulle ali dell’entusiasmo. Dopo la battuta d’arresto contro il Milan, è tornata a vincere in campionato battendo 3 a 0 la Salernitana. Tre punti pesantissimi, che permettono alla squadra di Italiano di rimanere sulla scia delle prime della classe e sognare in grande. Il club del presidente Commisso ha iniziato un percorso di crescita importante e ora deve completare l’opera. Le due finali della scorsa stagione ne sono la dimostrazione, ma adesso è tempo di centrare anche qualche trofeo. La Coppa Italia è evidentemente un obiettivo stagionale, ma il primo ostacolo da superare si chiama Parma. Sulla carta la viola è favorita, ma attenzione a sottovalutare l’avversario. La squadra di Pecchia comanda la classifica di Serie B insieme al Venezia, è in forma e arriverà al Franchi per fare una grande prestazione. Per commentare il match di Coppa Italia, Fiorentina-Parma, Riganò è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La formazione di Italiano sta molto bene, ma i ragazzi di Pecchia non sono da meno e comandano la classifica in Serie B. Ti aspetti una gara difficile per la viola?

“La cosa importante è non prendere la partita sotto gamba. Questo è l’unico errore che la squadra di Italiano non deve fare, ma sinceramente non credo che questo accadrà. Il Parma è un’ottima squadra, primo in classifica insieme al Venezia in Serie B. È una partita che va affrontata nel modo giusto. Non so se ci sarà più o meno turnover, ma non va sottovalutata altrimenti si va incontro a figuracce”.

Negli ultimi anni capita meno, ma per tanto tempo la Coppa Italia è stata un po’ snobbata dalle squadre maggiori. Ti aspetti tanti cambi di formazione da parte di Italiano?

“Non mi aspetto un turnover massiccio ma qualche cambio sicuramente ci sarà. La Coppa Italia può essere considerata un fastidio all’inizio, ma è un trofeo importante, che a Firenze manca da tantissimo e cha vale anche la qualificazione in Europa. Sono oltre vent’anni che la viola non lo riesce a vincere, la scorsa stagione ci è andata molto vicino ma alla fine ricordiamo tutti come è terminata quella finale. Di due non ne ha vinta nemmeno una e per questo c’è grosso rammarico. Si deve giocare per vincerlo questo trofeo, motivo per cui nessuna partita può essere sottovalutata”.

Partendo dal presupposto che dipenderà tutto dall’approccio di entrambe le formazioni, la Fiorentina resta favorita?

“Sulla carta è favorita, ma capita spesso che la squadra più forte sulla carta poi esca con una sconfitta. Il calcio è bello anche per questo, ma speriamo non capiti questa sera. Le partite vanno giocate e come dice il buon Allegri un palo dentro o un palo fuori ti cambia tutta la situazione. Serve massima concentrazione e un gol il prima possibile. Non credo che la viola commetterà errori perché il Parma è una buonissima squadra. Mi auguro che vinciamo noi!”.

La stagione della Fiorentina

Qual è il punto di forza della viola in questa stagione?

“Quello che mi piace di più della Fiorentina è il collettivo e la prolificità dei centrocampisti. La Fiorentina è una squadra forte, che esprime a tratti un buon calcio e cha ha interpretato molto bene soprattutto alcune partite in questa stagione. La classifica non è casuale, anzi rispecchia esattamente ciò che stiamo vedendo in campo. Ci vuole un gioco chiaro e determinate geometrie per restare lì, a un passo dall’Europa che conta”.

Ma cosa manca alla Fiorentina per essere davvero da Champions?

“Credo gli manchi solo continuità. Da anni poi mancano i gol degli attaccanti e una squadra che punta ad arrivare più in alto possibile deve avere un reparto offensivo di un certo tipo. Serve un bomber che segni quasi tutte le domeniche. Per fortuna c’è un collettivo importante e uno come Bonaventura ha già fatto tanti gol in questa stagione, però manca un attaccante”.

A proposito di attaccante, questa sera dovrebbe toccare a Nzola ma ci sono ancora grandi aspettative su Beltran. Che mi dici di questo ragazzo?

“Sono due attaccanti completamente diversi. Uno più strutturato fisicamente, è un centravanti da area di rigore mentre l’altro è molto più mobile ma più piccolino. Beltran dà profondità, si muove tanto e mi piace. Però arriva da un campionato diverso, viene dal Boca e ha giocato con una delle squadre più forti dell’Argentina. Ha bisogno di tempo per adattarsi. Ora sta giocando con un pò più di continuità e adesso dipende tutto da lui”.