Bevande zuccherate e alcol provocano ancora troppi morti a livello globale, dopo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Oms arriva anche l’appello per l’aumento della tassazione su questi prodotti, responsabili di gravi problemi alla salute e aumento delle spese di tutti i sistemi sanitari. Ecco quali sono le nuove proposte per limitare i danni e quali sono i paesi che hanno già adottato le maggiorazioni di prezzo per disincentivare le abitudini alimentari poco sane.
Bevande zuccherate e alcol, Oms chiede più tasse
Le bevande zuccherate e l’alcol sono una delle principali cause di malattia e morte della popolazione a livello globale. l’Oms da anni pubblica rapporti periodici con i dati aggiornati in merito ai danni causati da un’alimentazione scorretta, da abitudini poco sane e diete troppo caloriche. L’ultimo appello ha rinnovato la richiesta di impegno da parte dei governi di tutto il mondo, per un aumento delle tasse su questi prodotti.
Una soluzione che potrebbe risultare efficace nel disincentivarne il consumo e allo stesso tempo aiutare i sistemi sanitari nella riduzione della spesa pubblica per le patologie correlate all’obesità, al diabete e alle problematiche cardiovascolari provocate dall’assunzione quotidiana di cibi ricchi di zuccheri, bibite e alcolici.
Anche perchè, dai dati analizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, emerge che ancora ci sono aliquote fiscali troppo favorevoli, che alimentano i comportamenti sbagliati, oltre al fatto che spesso la stessa percentuale di imposta viene applicata anche all’acqua, che, al contrario, dovrebbe essere ridotta o eliminata.
Troppi morti causati da una dieta poco sana
Il rapporto dell’Oms sui danni alla salute provocati da un’alimentazione non sana sono allarmanti. Secondo l’organizzazione infatti: “8 milioni di persone a livello globale muoiono ogni anno per colpa di abitudini alimentari non sane”. Tra i prodotti più incriminati, oltre agli alcolici responsabili della morte di circa 2,6 milioni di persone l’anno, ci sono proprio le bevande zuccherate.
Bibite che vengono consumate in grandi quantità soprattutto dai bambini e dagli adolescenti. E che provocano a lungo termine gravi danni sulla salute, oltre ad aumentare il tasso di obesità infantile. Serve quindi attuare un piano di prevenzione ben definito, che ancora non è stato adottato in tutti i paesi.
Come dimostrano i dati infatti, nella maggioranza dei casi, le bevande contenti alte percentuali di zuccheri, come: the, caffè, latte e succhi di frutta, non sono toccate da aliquote aggiuntive, che invece potrebbero contribuire a limitarne l’acquisto. Un sovrapprezzo potrebbe aiutare ad evitare circa 21 milioni di morti nei prossimi 50 anni, e limitare le spese dei governi per la sanità generando fino a 17 trilioni di dollari di entrate.
Quali sono i paesi che hanno aderito alla Sugar tax
Alcuni paesi hanno attualmente aderito al sistema di Sugar tax che prevede di tassare le bevande zuccherate. Sono 108 in tutto il mondo, ma nella maggior parte dei casi le maggiorazioni vengono applicate soltanto ad una categoria di prodotti e non a tutti. Mentre per l’alcol, in 148 paesi sono previste accise statali maggiori per i superalcolici. Il vino però, risulta esente in 22 nazioni. Quasi tutte in Europa.
Cosa potrebbe cambiare in Italia
L’Italia ha deciso di aderire alla Sugar tax, con un provvedimento che era stato proprogato al 1 gennaio 2024. Successivamente però, il governo ha deciso di rinviare ulteriormente l’entrata in vigore delle nuove misure per luglio 2024. Con la nuova legge, le bibite e bevande zuccherate analcoliche saranno tassate a partire dalla produzione fino al consumatore finale.
Secondo le previsioni questo potrebbe aiutare a limitare l’acquisto ed il consumo. Ma allo stesso tempo è in atto una protesta delle industrie. Perchè, come sostengono le associazioni la maggiorazione di prezzo potrebbe comportare minori entrate. Perdite di fatturato che saranno rilevanti per tutto il settore, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro.