Il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, in occasione della fiera del libro Più libri più liberi 2023, va in difesa del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che ha recentemente inviato una diffida al programma Un giorno da pecora di Rai Radio 1 per la satira eccessiva nei suoi confronti. A Tag24.it Mollicone spiega che la satira, soprattutto rivolta a esponenti della maggioranza, potrebbe trasformarsi in diffamazione.
Sangiuliano diffida “Un giorno da pecora”, Mollicone (FdI) difende il Ministro della Cultura
Mollicone, presidente della commissione cultura alla Camera, nel corso dell’intervista alla fiera del libro Più libri più liberi, ha sostenuto che la satira, sebbene sia parte integrante della cultura e della libera espressione, deve rispettare in ogni caso la persona e non deve trasformarsi in un veicolo di attacchi dannosi e denigratori contro il personaggio pubblico:
“Non c’è un limite alla satira, siamo un paese libero, ma il ministro Sangiuliano in questa occasione ha ragione perché sembra più un attacco politico alla persona. Gli americani lo chiamerebbero “character assassination”, cioè distruzione del profilo del personaggio pubblico. Perché al ministro San Giuliano magari si possono fare tutte le critiche e tutta la satira del mondo e Crozza ad esempio è bravissimo a fare satira. Ma quando si va a demistificare la figura di un personaggio che, come il ministro San Giuliano è un uomo di cultura è, un saggista, è un docente universitario, ha scritto più libri e anche di livello alto, Insomma, si dà un’immagine che non è non è satira su quello che ha fatto come uomo di governo, ma che va a decostruire il personaggio e quindi a questo penso che ci sia un limite.”
Mollicone: “Anche la satira ha bisogno di stile”
La controversia sollevata da Sangiuliano ha anche riacceso il dibattito sulla linea sottile tra satira politica, “semplice scherzo” e diffamazione. In risposta alle critiche, dopo la diffida, Mollicone ha difeso la decisione del ministro, riferendosi a lui con queste parole:
“Quindi secondo me ha fatto bene a dire “va bene la satira, ma che non sia diffamante“. Penso che alcuni esponenti della satira abbiano una visione politica rispettabile, che liberamente possono esprimere, che magari usano la satira per farlo, e anche alcuni giornalisti e, in nome della libertà d’ espressione, pensano di potersi permettere tutto. Io credo che serva anche un po’ di stile, un codice deontologico da rispettare.”