I dati relativi al divario territoriale tra Mezzogiorno e Settentrione presentati nel rapporto Svimez 2023 sono l’ennesima doccia fredda per il Paese.

Secondo le rilevazioni dell’Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno, infatti, nel 2023 il Pil del Sud Italia è cresciuto la metà di quello del Centro-Nord (0.4% contro lo 0.8%, con una media nazionale del 0.7%), con il primo effetto evidente di riallargare il divario già esistente tra le due aree del Paese.

A danneggiare il Mezzogiorno, in particolare, la pesante contrazione del reddito disponibile per le famiglie residenti. Anche la dinamica inflattiva, pur avendo penalizzato tutti gli italiani, ha colpito in modo più intenso il Sud Italia, dove gli incrementi occupazionali registrati non sono bastati ad alleviare i disagi sociali dovuti alla precarietà e ai salari bassi.

Disagi che, secondo il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi non possono essere più ignorati dal Governo.

Rapporto Svimez 2023, Bandecchi (AP): “L’Italia va piano e il Sud va pianissimo”

Appresi i risultati del rapporto Svimez 2023, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi non ha esitato nemmeno un istante nel mostrare la sua preoccupazione circa l’aumento del divario economico tra Nord e Sud del Paese.

La crescita dei gap interni al Paese non è che la prova, per il leader di Alternativa Popolare, della mancanza di attenzione da parte del Governo, il quale «non sta facendo abbastanza per l’equità territoriale» con il risultato di «un’Italia che va piano e il Sud pianissimo».

Tra le responsabilità dell’esecutivo, secondo Bandecchi, vi sono poi i problemi relativi all’attuazione del Pnrr, il quale potrebbe essere un volano di sviluppo se non fosse circondato da perplessità, espresse specialmente da parte dei sindaci che per primi conoscono le esigenze e le aspettative dei loro territori.

Rapporto Svimez 2023, Bandecchi (AP): “Divari pesantissimi e il Governo pensa all’autonomia differenziata”

Tornando sui risultati del rapporto Svimez 2023 relativi alla situazione economica del Meridione, Bandecchi coglie l’occasione per notare se, con queste gravi disparità, sia davvero il caso di spingere per l’autonomia differenziata.

Il riferimento del sindaco di Terni è, come evidente, il progetto di riforma Calderoli fortemente voluto dalla Lega, nonostante i gravi problemi del Paese che arranca mentre il Governo «fa finta di niente».

Povertà al Sud Italia, Bandecchi: “Io ho proposto il lavoro di cittadinanza. Meloni che dice?”

La precarietà e i bassi salari evidenziati per il Mezzogiorno dal rapporto Svimez 2023 impongono per Bandecchi nuove soluzioni, come ad esempio il ‘lavoro di cittadinanza‘ che il sindaco di Terni propone da mesi come misura a contrasto della povertà che purtroppo colpisce sempre più italiani. Peccato che, anche su questo delicatissimo tema, non si siano avute ancora risposte dal governo Meloni.

Ciò che manca all’esecutivo, secondo Bandecchi, è non solo la capacità di visione, ma soprattutto il coraggio di mettere a terra politiche che affrontino strutturalmente i problemi del Paese.

Dobbiamo capire che servono politiche anticicliche per sostenere la domanda aggregata. In questo quadro, non stiamo neppure riuscendo a scorporare gli investimenti green dal conteggio del debito, e anche il nuovo Patto di stabilità rischia di essere una mazzata.

Rilancio del Mezzogiorno, Bandecchi: “I politici italiani degli ultimi 30 anni non hanno saputo imitare i tedeschi”

Recuperare il gap esistente tra Mezzogiorno e Settentrione d’Italia, favorendo il rilancio del primo, è per il sindaco di Terni assolutamente possibile. Basterebbe guardare, infatti, alle esperienze già vissute da altri Paesi, come la Germania.

Dopo la caduta del muro, spiega Bandecchi, la riunificazione delle due Germanie spaventava molti che credevano che i ritardi dell’area Est avrebbero portato povertà a tutto il popolo.

Oggi, tuttavia, la realtà è ben diversa e «la grande ricchezza tedesca è data proprio dalla Germania Est, dove i tedeschi sono più ricchi di molti ricchi italiani».

Facendo un’equazione semplice, conclude pertanto Bandecchi con il suo piglio deciso, «i politici tedeschi degli ultimi trent’anni stanno ai politici italiani dell’ultimo trentennio come il vino sta all’acqua».

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