La discarica di Valle di Terni è stato uno degli argomenti al centro dell’incontro tra il sindaco del capoluogo umbro, Stefano Bandecchi, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. E’ uno dei nodi da sciogliere per la realizzazione del progetto di rilancio di Ast, Acciai Speciali Terni. Ieri, martedì 5 dicembre 2023, a Roma, Bandecchi e Urso hanno avuto un confronto sullo sviluppo della società del Gruppo Arvedi, giudicato dal segretario nazionale di Alternativa Popolare “cordiale e di collaborazione ma..”, e si c’è un ma. Per il fondatore dell’Università Niccolò Cusano il piano di rilancio di Ast non è vantaggioso per Terni e i suoi cittadini né dal punto di vista ambientale, con una migliore qualità dell’aria, né dal punto di vista occupazionale. E proprio su questo piano di rilancio stanno puntando Governo e Regione Umbria, come si evince da una nota del ministro Urso:

“Piena, fattiva ed efficace collaborazione tra le istituzioni, sin dall’impegno del mio predecessore Giorgetti, che ci consentirà di sottoscrivere con l’azienda un accordo di programma, significativo e impegnativo, entro il mese di gennaio”.

Il progetto non convince Bandecchi e lo ha ribadito nel comunicato stampa diramato al termine del faccia a faccia: “Sono contento che il sindaco non sia chiamato a mettere la propria firma sul documento di rilancio delle Acciaierie”.

Progetto di rilancio Acciaieria Ast-Arvedi Terni, Bandecchi: “Ecco perché non mi convince”

Stefano Bandecchi a Tag24.it spiega, con la chiarezza che lo contraddistingue, le motivazioni della sua contrarietà al piano presentato da Arvedi. Il Sindaco ribadisce che il colloquio avuto con Urso è stato piacevole ma non ha portato alla soluzione del problema: “Io ho sempre sostenuto che fosse un bene il fatto che la firma del sindaco non sia indispensabile, perché questo è un accordo brutto che non porta benefici di carattere strutturale alla città. Cioè non porta un incremento di occupazione, non porta una maggiore salute nella città e non va a riequilibrare l’inquinamento”.

Poi Bandecchi si toglie qualche sassolino dalla scarpa e commenta la reazione dell’opposizione di centrodestra di palazzo Spada secondo cui il progetto risolleverà sicuramente le sorti di Terni.

“Vedo che nel frattempo la politica di destra, specialmente quella ternana, si stia sbizzarrendo con una serie di affermazioni che trovo veramente assurde, ma d’altronde il livello della politica ternana è talmente basso che le cose che ho sentito sono mortificanti.

Prima di tutto, che la firma del Sindaco non fosse indispensabile per fare questo accordo lo si è sempre saputo. Tanto che la Giunta precedente non aveva nemmeno un pezzo di carta che parlasse di questi accordi e non aveva mai prestato attenzione a ciò che stava succedendo a Terni. Questo, oltre ad essere disgustoso, è anche demenziale. Evidentemente la politica ternana è schiava della politica della Regione, che si fa a Perugia e che di Terni se n’è sempre fregata. Anche in questo caso, se n’è fregato altamente di guardare il progetto”.

Bandecchi: “Daremo l’autorizzazione ai lavori per la discarica di Valle a condizione che non siano inquinanti per le falde acquifere”

Il dibattito politico, ternano e non solo, è concentrato sulla discarica di Valle in via di esaurimento e sull’autorizzazione alla bonifica integrale per la quale è indispensabile la firma del sindaco. Bandecchi chiarisce il perché non abbia ancora dato il via libera:

“Tutto ancora da scrivere il progetto che riguarda le scorie bianche non ferrose che nessuno ha ancora capito come utilizzare, a parte il sottoscritto che continua a ripetere da mesi che andrebbero impiegate nell’asfalto, come fanno gli inglesi e alcuni Stati del mondo. Questo è l’unico modo per farle diventare denaro, ma questa sperimentazione in Italia è ancora molto indietro. Le scorie bianche non ferrose di Terni inquinano in certi momenti l’aria in maniera assurda. Tutto il progetto di gestione di queste scorie è in alto mare, non è ben chiaro, non è definito e ancora oggi è sperimentale. Questa sperimentazione non dà alcuna garanzia ai cittadini ternani.

E’ vero che per la discarica serve l’autorizzazione del Comune ma il Comune, in maniera bonaria, serena e sintetica, pur sapendo che non migliorerà l’aria che si respira a Terni, pur sapendo che non ci sarà nessun miglioramento a livello di assunzioni, vuole aiutare l’acciaio italiano che è fondamentale e si è reso disponibile a concedere all’Ast di mettere a posto la discarica. Però anche qui ci sono delle incomprensioni, nessuno ha capito cosa voglia dire mettere a posto la discarica. Noi non abbiamo ancora avuto il progetto esecutivo di come si metterà in condizione la discarica di non essere inquinante per le falde acquifere, ora e negli anni”.

Sì alla discarica solo se il progetto sarà innovativo e qualificante

Bandecchi non chiude le porte ad Arvedi ma invia al Gruppo che possiede l’acciaieria di Terni un messaggio ben preciso: “Il Comune darà il permesso e farà concludere questo accordo solo se il progetto sarà di alto profilo ambientale“. Il sindaco spiega:

“Ricordo che sin dalla campagna elettorale abbiamo sempre detto che la discarica doveva avere degli interventi, quindi noi siamo perfettamente d’accordo e autorizzeremo il rifacimento della discarica, ma solo se il progetto sarà innovativo, qualificante e garantirà un disinquinamento della città. Sinceramente non credo che basteranno 10 milioni forse 15, ma anche qualcosa in più. La cosa certa è che non li pagherà il Comune di Terni.

Non riesco a capire l’atteggiamento di alcune testate giornalistiche e di alcuni politici ternani, mi sembrano veramente fuori luogo. Noi di Alternativa Popolare siamo disponibili a far lavorare l’acciaio, ma soltanto mettendo tutta la cittadinanza in sicurezza, così come gli operai che lavorano all’interno. Non ce ne può fregare di meno se tutto verrà scaldato dall’idrogeno, perché non arriverà l’idrogeno verde. Non ci interessa se si comprano i certificati del Co2, ma ci interessa se il miglioramento dell’aria arriva a Terni. Non ci interessa se si comprano certificati per le polveri e i ternani dovranno respirare una polveraccia”.

Bandecchi: “Il piano di rilancio di Ast arricchisce solo Arvedi”

Stefano Bandecchi ribadisce la sua perplessità sul progetto e, senza giri di parole, accusa l’accordo di favorire solo il gruppo Arvedi:

“Vorrei rasserenare tutti quei politici poco intelligenti che stanno facendo festa e stanno dicendo che il governo di centrodestra ha realizzato a livello centrale, regionale e locale il progetto dell’acciaio italiano. Il progetto dell’acciaieria di Terni è un grande progetto industriale che accontenta soltanto il cavaliere Arvedi, per quanto riguarda i ternani e tutti gli italiani non c’è niente da ridere. E’ una grande schifezza, come ho detto anche ieri a Urso e non abbiamo alcuna certezza che questo progetto arricchisca la città.

Il bilancio dell’Ast si è chiuso con 155 milioni di utile nel 2022 e si chiuderà con altrettanti milioni nel 2023. Quindi sappiamo con certezza che la società Arvedi si sta arricchendo, ma non sappiamo quale sia la ricchezza della città che ha fatto anche diverse settimane di cassa integrazione. Quindi cosa abbiano da ridere tutti coloro che stanno nel centrodestra sinceramente Alternativa Popolare non lo capisce.

Bandecchi: “Aspettiamo ancora il progetto per la riqualificazione della discarica”

Il segretario di Alternativa Popolare intende operare per il bene dei cittadini di Terni e vuole garanzie sull’impatto ambientale che i lavori avranno sulla città:

“Non sarà firmato alcun progetto entro gennaio, se servirà la firma di Stefano Bandecchi, per rimettere a posto la discarica ferrosa. A noi non è stato presentato alcun progetto e quindi la discarica ferrosa oggi può darsi per esaurita. Se non avremo un progetto di alta qualità ambientale, il Comune farà il lavoro da una ‘milionata’ che gli è stato imposto di fare e l’acciaieria non avrà più spazi. Quindi nessun miliardo arriverà a Terni.

Adesso voglio essere volgare perché purtroppo l’intelligenza di alcuni politici umbri è molto limitata, come quella di molti politici italiani. Voglio far capire bene una cosa che forse loro capiscono quando sono stitici. Anche il buco del culo non viene mai considerato importante, ma quando si smette di cagare si muore“.

Alternativa Popolare non rinuncia all’intenzione di liberare Terni dall’inquinamento

E’ sempre in pedi l’impegno di Bandecchi e di Alternativa Popolare per liberare Terni dall’inquinamento, a causa del quale il capoluogo umbro viene soprannominato la “Manchester italiana”:

“Ho visto festeggiare troppo in fretta l’abbandono dell’idea di Alternativa Popolare di voler pulire l’inquinamento delle falde acquifere della città di Terni che è disseminata di scorie ferrose. Voglio sottolineare: che nessuno festeggi, perché questo è un altro capitolo completamente diverso, che riguarderà l’ambiente, l’Europa e il governo italiano. Ma Terni ha il diritto di essere ripulita perché i bambini ternani che sono tra i più malati d’Italia hanno il diritto di vivere in una città pulita e sana. Avrei preferito non dover pronunciare pubblicamente queste parole che ho sempre tenuto chiuse nelle stanze che contano, ma vedo troppa stupidità nelle stanze dei bottoni e allora è giusto che i cittadini vengano informati di come stanno realmente le cose.

Se poi qualcuno vuole venire a smentire queste cose, ma non col fogliettino di carta scritto da qualche altro imbecille, ma con i fatti, allora conteremo i 109mila ternani esistenti, vedremo quanti bambini ci sono e vedremo quanti problemi cerebrali e malformazioni ci sono e poi faremo la statistica col resto d’Italia. Basta fare gli scemi! Terni andrà pulita, quindi dico a tutti i politici della destra-centro che devono smetterla di ridere e al limite di devono comprare un piccone. Se non trovo nessuno che rimette a posto, farò fare a loro questo lavoro perché è l’unico lavoro che possono fare, un lavoro con le spalle, sempre però che abbiano le spalle, dato che mi sembrano un po’ tisici fisicamente”.