La menopausa non rappresenta una condizione patologica, bensì un periodo fisiologico nella vita di una donna, segnato dalla conclusione della sua capacità riproduttiva. Ne parliamo nella rubrica “Non solo trentatré”, con il Professor G. Willy Davila, MD, FACOG, FPMRS

Laureato in medicina presso la University of Texas Medical School di Houston, ha completato la specializzazione in Ginecologia presso l’Health Sciences Center dell’Università del Colorado e una fellowship in urologia ginecologica presso il Long Beach Memorial Hospital dell’Università della California. Attualmente è direttore dei Servizi Ginecologici e Pediatrici dell’Holy Cross Medical Group e l’Holy Cross Healthspital a Fort Lauderdale, in Florida. Dirige il Centro di Uroginecologia e Salute Pelvica presso il Dorothy Mangurian Comprehensive Women’s Center. È presidente del comitato di uroginecologia e pavimento pelvico della Federazione delle Società Internazionali di Ginecologia e Ostetricia (FIGO). È redattore capo del Journal of Clinical Gynecology and Obstetrics ed è stato membro del comitato editoriale dell’International Urogynecology Journal. Il prof. Davila è stato presidente della International Urogynecological Association (IUGA), principale società uroginecologica internazionale.

Menopausa, cos’è?

D.  Professor Davila, cos’è la menopausa?

R.  La menopausa è un fenomeno naturale e normale del processo di invecchiamento e coincide con la fine dei cicli mestruali.

Il processo è graduale e avviene in tre fasi:

  • La perimenopausa può iniziare da otto a dieci anni prima della menopausa, di solito intorno ai 40 anni, e in relazione ad una graduale diminuzione di produzione di estrogeni da parte delle ovaie. Un cambiamento nei cicli mestruali o vampate di calore possono essere i primi sintomi.  Negli ultimi uno o due anni di perimenopausa, il calo degli estrogeni accelera e molte persone possono manifestare i sintomi della menopausa. Ma durante questo periodo si hanno ancora cicli mestruali e si può rimanere incinte.
  • La menopausa generalmentepuò verificarsi tra i 40 e i 52 anni.

La menopausa viene diagnosticata quando l’assenza di cicli mestruali permane per 12 mesi consecutivi, le ovaie smettono di rilasciare ovociti e la produzione di estrogeni va gradualmente diminuendo.

  • Post menopausa: periodo susseguente ai 12 mesi senza mestruazioni. Durante questa fase, i sintomi della menopausa, come le vampate di calore, possono attenuarsi. Tuttavia, alcune persone continuano a manifestare i sintomi della menopausa per un decennio o più.  La minor presenza di estrogeni causa un rischio maggiore di osteoporosi e malattie cardiache.

Cause

D.  Quali sono le cause della menopausa?

R.  Molte sono le situazioni che sono alla base dell’insorgenza di menopausa.  Tra le più comuni ricordiamo:

Cause Naturali: La diminuzione naturale degli ormoni riproduttivi da parte delle ovaie è un processo graduale, che ha inizio verso la fine dei 30 anni, coincide con un abbassamento dei valori di estrogeni e progesterone, e conseguente minore fertilità.

Oltre la soglia dei 40 anni, i periodi mestruali possono diventare irregolari: più lunghi, più corti, più pesanti o più leggeri e più o meno frequenti.  Generalmente, intorno ai 50 anni, non vi sarà più ovulazione e non si avranno più cicli mestruali.

Interventi chirurgici: la causa più comune di menopausa prematura (prima dei 40 anni) o di menopausa precoce (dai 40 ai 45 anni). Per la conseguente perdita di ormoni ovarici e la mancanza precoce ed acuta di estrogeni, e in assenza di terapia ormonale sostitutiva, si possono avere significativi effetti negativi sulla salute a lungo termine.

La rimozione chirurgica delle ovaie (ooforectomia) causerà una menopausa immediata. Le mestruazioni si fermano e probabilmente la paziente accuserà vampate di calore o altri segni e sintomi della menopausa che possono essere gravi, poiché i cambiamenti ormonali si verificano bruscamente piuttosto che gradualmente nel corso di diversi anni.

La chirurgia che prevede la rimozione dell’utero ma non delle ovaie (isterectomia) di solito non provoca la menopausa immediata. Anche se non si ha più il ciclo, le ovaie rilasciano ancora ovuli e producono estrogeni e progesterone.

Chemioterapia e radioterapia. Queste terapie contro il cancro possono indurre la menopausa, causando sintomi come vampate di calore durante o subito dopo il corso del trattamento.

Insufficienza ovarica primaria: Circa l’1% delle donne entra in menopausa prima dei 40 anni (menopausa precoce). La menopausa precoce può derivare dall’incapacità delle ovaie di produrre livelli normali di ormoni riproduttivi (insufficienza ovarica primaria), può derivare da fattori genetici o malattie autoimmuni. Ma spesso non è possibile trovare alcuna causa per la menopausa precoce. Per queste donne, la terapia ormonale è tipicamente consigliata almeno fino all’età naturale della menopausa.

Sintomi

D.  Quali sono i sintomi più comuni della menopausa? 

R.  Nella perimenipausa, fase che precede la menopausa, si possono riscontrare sintomi quali: periodi irregolari, secchezza vaginale, vampate, brividi, sudorazioni notturne, capelli diradati e pelle secca, perdita di pienezza del seno.  Le vampate di calore, breve sensazione di calore, a cui può seguirne una di freddo, sono uno dei sintomi più frequenti.

L’intensità, la loro frequenza e durata differiscono per ogni paziente. In generale loro intensità va scemando col passare del tempo. Segni e sintomi, compresi i cambiamenti nelle mestruazioni, possono variare tra le donne.

Nella fase successiva di menopausa tale sintomatologia peggiorerà e potrà anche essere accompagnata da: urgenza urinaria (un urgente bisogno di fare pipì più frequentemente), difficoltà a dormire (insonnia), cambiamenti emotivi (irritabilità, sbalzi d’umore o lieve depressione), secchezza della pelle, secchezza degli occhi o secchezza delle fauci, mal di testa, dolori articolari e muscolari, cambiamenti nella libido (desiderio sessuale), difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria (spesso temporanei), aumento di peso.

Complicazioni

D.  Vi sono spesso e complicazioni che possono causare problemi anche seri per le pazienti?

R.  Certamente.  Dopo la menopausa, aumenta il rischio di determinate condizioni mediche, con possibili conseguenze, manifestazioni ed effetti collaterali.  Ricordiamo tra queste:

Malattie del cuore e dei vasi sanguigni. Quando i livelli di estrogeni diminuiscono, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Sempre sotto controllo medico, è importante fare esercizio fisico regolare, seguire una dieta sana e mantenere un peso normale.

Osteoporosi: malattia delle “ossa fragili”, si verifica quando l’interno delle ossa diventa meno denso, rendendole più fragili e soggette a fratture. Gli estrogeni svolgono un ruolo importante nel preservare la massa ossea. Le donne in post menopausa con osteoporosi sono particolarmente suscettibili alle fratture della colonna vertebrale, delle anche e dei polsi. 

Le persone perdono in media il 25% della loro massa ossea dal momento della menopausa all’età di 60 anni. Un test spesso consigliato è quello della densità minerale ossea, chiamato anche densitometria ossea, metodo rapido per valutare quanto calcio vi è in alcune parti delle ossa.

Per il 20% delle pazienti, i sintomi tipici della menopausa possono essere assenti, ma possono invece presentarsi queste complicazioni appena descritte. È quindi raccomandabile, soprattutto dopo una certa età, essere valutate dal medico di famiglia ad intervalli regolari, per prevenire o monitorare queste possibili complicanze. L’Incontinenza urinaria è un altro problema ricorrente. Poiché i tessuti della vagina e dell’uretra perdono elasticità, è possibile che si verifichino improvvisi e forti stimoli a urinare, seguiti da una perdita involontaria di urina (incontinenza da urgenza) o dalla perdita di urina con tosse, risate o sollevamento pesi (incontinenza da stress).  Molti fattori possono indebolire i muscoli del pavimento pelvico, tra cui la gravidanza, il parto, la chirurgia, l’invecchiamento, lo sforzo eccessivo dovuto alla stitichezza o alla tosse cronica e il sovrappeso.

Trattamenti

D.  Ci sono trattamenti, metodiche, che possono aiutare a controllare o limitare questi problemi?

R.  Attraverso gli esercizi di Kegel si possono rafforzare i muscoli del pavimento pelvico che sostengono l’utero, la vescica, l’intestino tenue, il retto e controllano il flusso di urina.

La prima fase consiste nell’ individuare i muscoli del pavimento pelvico fermando il flusso dell’urina quando si è sedute sul water. Evitare di ripetere questa tecnica troppe volte in quanto può favorire infezione. Si può anche inserire un dito nella vagina e stringere i muscoli della vagina attorno ad esso. L’esercizio consiste nel contrarre i muscoli del pavimento pelvico per tre secondi, quindi rilassarli per tre secondi. Questo è un Kegel. 

Si inizia facendo alcuni Kegel alla volta, quindi si deve aumentare gradualmente sia durata che il numero di Kegel. Va ripetuto fino a 10 volte, una serie al mattino e una alla sera.

Man mano che si acquisisce forza, si proverà ad aumentare numeri e frequenze. Un altro dispositivo da prendere in considerazione sono le sfere di Kegel.  Dispositivi speciali, per lo più rotondi o circolari, inseriti all’interno della vagina, a mo’ di tampone, aiutano a tonificare i muscoli del pavimento pelvico. I muscoli del pavimento pelvico mantengono questi dispositivi in posizione mentre si continua con le proprie attività quotidiane. Si inizia utilizzando una pallina di Kegel per alcuni minuti al giorno, quindi aumentando gradualmente la durata dell’esercizio.

D.  Ma la menopausa causa anche disfunzioni sessuali?

R.  La secchezza vaginale dovuta alla ridotta produzione di umidità e alla perdita di elasticità può causare disagio e lieve sanguinamento durante i rapporti sessuali. Inoltre, la diminuzione della sensibilità può ridurre il desiderio di attività sessuale (libido).Idratanti e lubrificanti vaginali a base d’acqua possono aiutare. Se un lubrificante vaginale non è sufficiente, molte donne traggono beneficio dall’uso del trattamento locale con estrogeni vaginali, disponibile sotto forma di crema vaginale, compressa o anello.

Altro problema spesso rilevato da molte donne è un aumento di peso, spesso associato a redistribuzione della massa adiposa.  Ecco l’importanza di seguire una dieta sana e bilanciata associata ad attività fisica.

D.  Come possono essere di aiuto il medico di famiglia o il ginecologo? 

R. Importante in questo periodo mantenere visite periodiche con il proprio medico per l’assistenza sanitaria preventiva e per qualsiasi altro problema, visto il fatto che eventuali complicazioni possono sempre presentarsi.  Inoltre, con l’avanzare dell’età, sarà opportuno includere test di screening sanitari come la colonscopia, la mammografia e lo screening dei trigliceridi.

Il medico va sempre consultato in caso di sanguinamento dalla vagina dopo la menopausa, o in caso di sensazioni di peso o gonfiori addominali. Importante escludere patologie ovariche o dell’endometrio.

D. Professor Davila, può parlarci anche delle diverse modalità di trattamento?

R.  I principali tipi di trattamento per la menopausa sono la terapia ormonale, quella non ormonale e quelle di supporto.

Trattamento ormonale:Viene implementato per correggere il livello di ormoni non più prodotti naturalmente. Il trattamento può alleviare sintomi come vampate di calore e secchezza vaginale. Può anche aiutare a prevenire l’osteoporosi.Esistono due tipi principali di terapia ormonale:

  • Terapia con estrogeni (ET): somministrabili in molte forme, come cerotto, pillola, crema, anello vaginale, gel o spray.
  • Terapia ormonale con estrogeni progesterone/progestinico (EPT): questo trattamento è anche chiamato terapia di combinazione perché utilizza dosi di estrogeni e progesterone.

Medico e paziente decideranno quale tipo di trattamento intraprendere basandosi sulle condizioni mediche preesistenti, storia familiare, sintomi che si vogliono meglio controllare, ottimizzando il rapporto rischi/benefici della terapia prescelta.

D. Ci sono trattamenti alternativi a quelli ormonali?

R. Si, quelli legati a stili di vita appropriati e all’uso di farmaci. Sebbene la terapia ormonale sia un metodo molto efficace per alleviare i sintomi della menopausa, non è il trattamento perfetto per tutte e, soprattutto, per persone che hanno altre problematiche mediche o che sono state recentemente curate per il cancro al seno.

I trattamenti non ormonali includono:

  • Dieta:

Limitare la quantità di caffeina, ridurre i cibi piccanti può avere un effetto benefico sulle vampate di calore meno gravi. Si possono anche aggiungere alimenti che contengono estrogeni vegetali alla dieta: Semi di soia, Ceci, Lenticchie, Semi di lino, Fagioli, Frutta, Verdure.

  • Esercizio fisico / Yoga Per ottenere benefici sia fisici che psicologici: cardio vascolari, tono muscolare, combattere insonnia e ansia.
  • Partecipare a gruppi di supporto: Parlare con altre persone in menopausa può essere un grande sollievo per molte. Partecipare a un gruppo di supporto non solo può rappresentare uno sfogo emotivo, ma certamente stimola interazione e conoscenze.
  • Farmaci da prescrizione

È importante parlare col proprio medico non solo per pianificare tutte queste attività ma anche per valutare l’uso di eventuali farmaci non ormonali per la gestione dei sintomi.