Tra i progetti collegati al Metaverso che stanno cercando un posto al sole, c’è anche Magic, ecosistema decentralizzato di NFT che si propone di stabilire un collegamento tra metaversi, giochi, giocatori e comunità radunate intorno alle varie soluzioni.

Lanciato nel corso del 2021, al fine di rendere possibile alla community la compravendita di NFT in gioco su Trove, il mercato di Treasure, ha fatto molto parlare di sé nei mesi successivi. In seguito, però, la sua ascesa è stata frenata dal crypto winter e dal calo di interesse nei confronti del Metaverso.

Magic: di cosa si tratta

Magic è un vero e proprio ecosistema decentralizzato che gira sulla blockchain di Arbitrum, dopo l’esordio su Ethereum, sotto forma di layer 2. Al suo interno la funzione chiave è svolta dal token MAGIC, la valuta virtuale impiegata nelle transazioni che hanno luogo su Trove, il marketplace di Treasure.

La cosa interessante di MAGIC è da individuare nel fatto che si tratta di una valuta cross-game. In pratica è in grado di stabilire un collegamento tra giochi, giocatori, metaversi e comunità all’interno del Web3. Se quella di servizio è la sua funzione principale, ad essa si va poi ad aggiungere quella di token di riserva per la realtà virtuale di Treasure.

Gli utenti di Treasure sono in grado di collezionare MAGIC giocando, estraendo e partecipando a Bridgeworld, il gioco di punta della piattaforma. Ad esso se ne vanno poi ad aggiungere altri dodici, ognuno dei quali utilizza il token per le varie fasi previste al loro interno.

Funge di conseguenza da collante finanziario per tutto l’ecosistema di Treasure e come tale viene gestito da una DAO (Decentralized Autonomous Organization). Proprio a quest’ultima spetta il compito di utilizzare le emissioni di MAGIC per aiutare i nuovi progetti a crescere nuovi progetti, supportando al contempo quelli già avviati.

Per poter partecipare alla DAO, quindi ritagliarsi la possibilità di prendere parte ai processi decisionali all’interno della rete, è necessario mettere in staking MAGIC. Tra le decisioni assunte in questa sede ci sono anche quelle riguardanti la scelta dei nuovi metaversi decentralizzati da privilegiare, la distribuzione dei token e delle entrate.

Chi c’è dietro Magic?

Quando si analizza la validità di un progetto crypto, è molto importante riuscire a individuare la squadra che lo ha lanciato e lo sviluppa. Nel caso di Magic, ad aver lanciato l’azienda sono stati John Patten, Gaarp e Karel Vuong.

Lo sviluppo, come abbiamo ricordato, è invece affidato ad una DAO, e questo rappresenta un fattore in grado di conferire validità, in particolare da un punto di vista ideologico, all’intero progetto.

Come si ricorderà, infatti, alla base della nascita di Bitcoin ci sono esigenze di democrazia finanziaria. Per ottenere la quale si reputa indispensabile un adeguato livello di decentralizzazione. Le DAO rappresentano uno sviluppo reale di queste istanze. Nel caso di Magic basta acquistare token per entrarne a far parte e partecipare ai processi decisionali.

Le caratteristiche tecniche

Per quanto riguarda la tokenomics, il progetto prevede un’offerta massima pari a 347.714.007 gettoni, di cui oltre il 60% già in circolazione. Si tratta quindi di un progetto dal sapore deflazionistico.

La distribuzione è avvenuta in questo modo:

  • 33% alla Treasure Farm;
  • 25% riservato sotto forma di ricompense per il mining;
  • 17% per lo staking;
  • 15% al fondo per lo sviluppo degli ecosistemi;
  • 10% alla squadra dei collaboratori.

Infine, per quanto riguarda la sicurezza, abbiamo già ricordato che Magic gira sulla blockchain di Arbitrum. Trattandosi in quest’ultimo caso di una soluzione layer 2 creata sulla Ethereum Virtual Machine, ad assicurarla è il meccanismo di consenso Proof-of-Stake vigente sulla EVM dopo il Merge.

Le prospettive di Magic

Magic si muove in un ambito sempre più concorrenziale. Deve quindi tenere in conto l’ingombrante presenza di progetti già noti come Axie Infinity e Decentraland, cui si stanno via via aggiungendosene altri, come Vulcan Forged PYR, ad esempio.

Alla concorrenza si aggiunge poi il calo di interesse che ha colpito il Metaverso nel corso degli ultimi mesi. Se all’inizio sembrava la nuova tendenza da catturare, ora in molti si stanno prendendo una vera e propria pausa di riflessione.

Si spiega in tal modo il 165° posto detenuto da MAGIC nella classifica relativa alle criptovalute. Resta ora da capire se la sua quotazione sia destinata a crescere nell’immediato futuro o meno. A dare una risposta potrebbe essere proprio una ripresa di interesse nei confronti della realtà virtuale e aumentata.