Che Paese sarà nei prossimi cinque anni? L’Italia del lavoro, che manca, e quando c’è non è ben retribuito e l’Italia della salute, delle lunghe liste di attesa, degli ospedali talvolta inefficienti e dei medici che lasciano il servizio pubblico per quello privato, oppure si fanno mettere in reparti meno pesanti, perché non riescono più a reggere i ritmi di lavoro. E’ proprio la sanità, insieme all’aumento dei prezzi e la perdita del potere di acquisto, in testa alla lista dei problemi che preoccupano gli italiani.

E’ il risultato che emerge in un’indagine pubblicata in esclusiva dalla rivista Espansione pubblica, curata da Swg tra il 27 settembre e il 2 ottobre, analizzando e integrando i trend e le dinamiche della società. La ricerca stimola molte riflessioni per cittadini e soprattutto per i rappresentanti delle istituzioni pubbliche che devono governare lo sviluppo del Paese. E’ drammatico il dato evidenziato dalla ricerca: due famiglie su tre ammettono difficoltà nel sostenere le proprie spese e le situazioni più difficili si registrano nel sud e nelle isole o tra chi è vicino all’età pensionabile. Tra tanti numeri e percentuali la ricerca di Swg presenta un dato che può apparire sorprendente per chi considera gli italiani ostili agli immigrati. Non è così. Prevale un atteggiamento di apertura nei loro confronti. L’opinione prevalente è che debbano essere aiutati a integrarsi e prepararsi per entrare nel mondo del lavoro. 

Una ricerca di Swg per Espansione fotografa il Paese

Ci viene presentata, quindi, un’Italia che ha un cuore generoso. Un buon segno, quindi. Secondo la ricerca i cittadini sono sempre più convinti che debba essere dato un forte cambiamento al sistema scolastico italiano ma la preparazione degli insegnanti e la capacità di dare agli studenti una preparazione adeguata sono gli aspetti maggiormente apprezzati nella scuola e vengono ritenuti in miglioramento rispetto agli scorsi anni.

L’aspetto giudicato più critico è la capacità della scuola nel dare una reale preparazione per il mondo del lavoro, preoccupazione che riguarda genitori e figli. Emerge un’Italia con uno sguardo al futuro poco ottimistico e con metà degli intervistati che prevede un Paese in declino nei prossimi cinque anni e i più pessimisti si trovano nelle categorie a basso reddito o con difficoltà economiche. Insomma, non c’è da essere allegri.

Stefano Bisi