Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, la scadenza per il rinnovo dell’ISEE 2023 diventa un argomento cruciale per molti italiani. Questo documento, essenziale per accedere a svariati bonus e agevolazioni statali, vede il suo termine di validità fissato al 31 dicembre di ogni anno. Pertanto, per continuare a beneficiare di tali prestazioni, è indispensabile rinnovare l’attestazione. In questo articolo, esamineremo le scadenze e le nuove normative in arrivo per l’ISEE 2024.

A cosa serve l’ISEE 2024?

L’ISEE 2024 è un modello fiscale che impegna civilmente e penalmente il richiedente e viene rilasciato dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate. Esso comprende l’attestazione ISEE e la Dichiarazione DSU, necessari per accedere a svariate agevolazioni economiche e contributi statali.

Rinnovo ISEE 2024: scadenza a seconda delle prestazioni

Le scadenze per il rinnovo dell’ISEE variano in base alla tipologia di prestazione ricevuta. Ad esempio, per chi usufruiva del Reddito di Cittadinanza, la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE era richiesta entro il 31 gennaio per evitare la sospensione dei pagamenti. Dal 2024, con l’introduzione dell’Assegno di Inclusione in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, questa scadenza rimane fondamentale. Per chi invece riceve l’Assegno Unico per i figli a carico o necessita dell’ISEE per altri servizi, come le mense scolastiche o l’iscrizione universitaria, le tempistiche possono variare.

Rinnovo ISEE 2024 per l’Assegno Unico per figli a carico

I beneficiari dell’Assegno Unico per i figli a carico devono rinnovare l’ISEE entro il 29 febbraio 2024. In caso di ritardo, l’assegno verrà comunque riconosciuto ma in misura ridotta, con la possibilità di un successivo conguaglio.

Rinnovo ISEE 2024 per altri bonus e prestazioni

L’ISEE è fondamentale anche per accedere a una varietà di bonus e servizi, come il bonus asilo nido, la carta acquisti, bonus psicologo e assegno di maternità erogato dai Comuni. Per questi, è necessario che l’ISEE in corso di validità nel 2024 sia già stato rilasciato al momento della domanda.

Quando presentare l’ISEE 2024?

La presentazione dell’ISEE a gennaio 2024 è fondamentale per accedere a diverse forme di sostegno economico. La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ISEE, in vigore dal 1998, fotografa la situazione economica familiare e è necessaria per richiedere l’assegno universale per i figli minori di 21 anni, tra le altre agevolazioni.

Documenti necessari per ottenere l’ISEE

Dal 2024, l’ISEE prenderà in considerazione i redditi e le giacenze medie bancarie e postali dell’anno 2022. È fondamentale che i cittadini verifichino i propri estratti conto dell’ultimo trimestre 2022 per determinare la giacenza media e il saldo finale. Questi dati saranno utili per calcolare l’ISEE e per identificare eventuali soglie di patrimonio mobiliare che influenzano il valore dell’ISEE.

Per elaborare l’ISEE 2024, sono necessari vari documenti, tra cui:

  • Dati anagrafici dei membri della famiglia;
  • Informazioni su eventuali disabilità;
  • Dati sulla casa di abitazione principale e altri immobili;
  • Redditi non certificati dal CU e dichiarati all’estero;
  • Informazioni su prestazioni assistenziali e assegni periodici;
  • Dati sui veicoli e partecipazioni in società.

Generalmente, se si rinnova l’ISEE tramite lo stesso CAF, c’è bisogno solo dei documenti variabili, dunque i saldi e le giacenze dei conti correnti o eventuali altre componenti che hanno variato il reddito familiare nell’anno di riferimento.

L’ISEE 2024 può essere compilato online attraverso il servizio ISEE precompilato dell’Inps, utilizzando lo SPID, la CIE o la CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a un CAF o a un consulente abilitato. Si consiglia di presentare la dichiarazione ordinaria e, se necessario, quella corrente entro il 31 gennaio 2024 per garantire l’accesso tempestivo alle prestazioni Inps.

Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2024

Una delle maggiori novità dell’ISEE 2024 riguarda l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo del patrimonio, fino a un limite di 50.000 euro. Pertanto, nei limiti già citati, titoli di Stato e prodotti finanziari garantiti dallo Stato (come i buoni fruttiferi postali) non influiranno più nel calcolo dell’ISEE. Questa modifica avrà un impatto significativo su coloro con un patrimonio economico più elevato, in particolare per l’assegno unico. Altre modifiche includono l’approccio al concordato preventivo per distinguere il reddito effettivo da quello concordato.

Questo avrà ripercussioni sulle prestazioni statali che utilizzano l’ISEE come criterio di accesso, generando un costo stimato di 44 milioni di euro all’anno per lo Stato.