Ormai da secoli, il 6 dicembre di ogni anno, si tengono importanti celebrazioni per la festa di San Nicola a Bari, ma chi era esattamente questo uomo? In molti se lo domandano. Siamo qui per fare chiarezza e per sciogliere ogni dubbio. Vi anticipiamo subito che si tratta di un vescovo vissuto nel 330 d.C., le cui reliquie sarebbero conservate in parte a Bari e in parte a Venezia.

Chi era San Nicola di Bari?

San Nicola di Bari, noto anche come San Nicola di Myra, è stato un vescovo. Nato il 15 marzo del 270 e morto il 6 dicembre del 343, egli oggi viene considerato un Santo e viene venerato nella chiesa cattolica, in quella ortodossa e in altre confessioni cristiane. A lui sono legate diverse tradizioni diffuse sia in Italia che all’estero. Ma andiamo più nel dettaglio.

Nicola nacque in una città greca situata in Licia. A proposito dei suoi primi anni di vita e della sua adolescenza ad oggi non ci sono informazioni. Sappiamo però che ad un certo punto egli lasciò la sua città Natale e si trasferì a Myra, una provincia dell’Impero romano che si trova nell’attuale Turchia. Qui diventò sacerdote.

Egli, durante l’impero di Diocleziano, in quanto cattolico, fu imprigionato ed esiliato. Fu liberato solo diversi anni dopo da Costantino. A questo punto riprese la propria attività religiosa e venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo.

Secondo quanto emerge dai pochissimi iscritti e dalle pochissime testimonianze arrivate fino a noi, pare che egli avesse una fede molto radicata. È possibile che egli abbia preso parte al Concilio di Nicea nel 325. Questa informazione però non può essere data per certa.

La morte il 6 dicembre

Morì il 6 dicembre 343. Le sue reliquie rimasero per secoli nella cattedrale di Myra, finché la città non venne conquistata dai musulmani. A questo punto due importanti città, Venezia e Bari, entrarono in competizione per impossessarsi dei resti di San Nicola, che nel frattempo era stato proclamato Santo.

A prenderle furono dei marinai di Bari. Poi le affidarono temporaneamente ad un monastero. Dopo poco in città venne costruita la basilica di San Nicola e le reliquie vennero poste proprio qui. Ci fu una importante cerimonia presieduta addirittura dal Papa. Da quel momento in poi il Santo venne chiamato San Nicola di Bari.

In realtà però la storia narra che i marinai baresi si erano impossessati delle ossa più grandi (forse coscientemente o forse per errore). Così, a prendere le rimanenti, quelle più piccole, furono i marinai veneziani, i quali poi le portarono nella propria città e le posero anch’essi nella loro chiesa di San Nicolò al Lido.

Culto, storia e tradizione

Il culto di San Nicola si diffuse in un primo momento a Myra, dove egli aveva vissuto e lavorato per tanto tempo. Nel Medioevo è diventato uno dei Santi più popolari e più venerati del cristianesimo. A lui sono legate molte leggende. Si narra, ad esempio, che aiutò i poveri e le persone più in difficoltà. Molti lo soprannominano addirittura “il San Francesco dell’Alto Medioevo”.

Secondo la tradizione cristiana, Nicola, quando era vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio aveva ucciso per venderli ai suoi clienti come carne da mangiare. Per questo e per tanti altri miracoli collegati al personaggio, egli oggi viene considerato benefattore e protettore dei bambini.

In Italia il culto di San Nicola di Bari è ormai consolidato. Il 6 dicembre di ogni anno (anniversario del suo decesso) viene organizzata una grande festa per celebrare il vescovo. Ricordiamo comunque che egli viene festeggiato anche a maggio.

Egli non è solamente il patrono di Bari, ma anche della Lorena e della città di Amsterdam. Il Vescovo viene venerato dai cristiani di tutto il mondo (anche in Germania virgola in Francia virgola in Russia, negli Stati Uniti) in modi diversi.