Partita IVA e Forfettari 2024: nuovi adempimenti con l’introduzione del Concordato preventivo biennale. Una buona fetta di forfettari rischierà di perdere le semplificazioni. I cambiamenti sono contenuti in una nuova disposizione di legge prevista per il 2024. Sono tante le novità introdotte per i forfettari dal governo Meloni; alcune fanno perdere l’ottimismo, mentre per altre bisogna essere realisti.
Non si può certo dire che per le partite IVA siano state risparmiate da tagli e correttivi; le buone intenzioni del governo si scontrano contro le partite IVA che viaggiano nel regime forfettario. Non sarà la fine per tutti, ma qualcosa si muoverà, nonostante le polemiche. Qualcuno potrebbe dover dire addio alle semplificazioni contabili. Vediamo insieme le ultime novità previste per i forfettari nel 2024.
Forfettari 2024 – Concordato preventivo biennale
Non piove sempre sul bagnato. Non tutti i forfettari subiranno l’eliminazione di alcune semplificazioni. Secondo le regole basilari spiegate dall’Agenzia delle Entrate, le partite IVA che optano per il regime forfettario scelgono un regime fiscale agevolato che consente di ottenere diversi vantaggi, inclusa la semplificazione ai fini contabili e IVA.
L’utilizzo del regime fiscale agevolato permette di godere, per un periodo di almeno cinque anni, di una tassazione fissata nell’aliquota del 5%, per poi salire al 15%.
Nuovi adempimenti per il 2024
Cosa cambia nel 2024 per i forfettari?
A partire dal 1° gennaio 2024, andranno a regime diversi provvedimenti normativi, incluso l’eliminazione delle semplificazioni per alcuni forfettari. Non solo. In base alle disposizioni normative contenute nel Decreto Legge n. 36/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2022, viene introdotto l’obbligo della fatturazione elettronica, indipendentemente dal volume di fatturato.
Chi è esonerato dalla fattura elettronica nel 2024? Il regime transitorio termina il 31 dicembre 2023. A partire dal 1° gennaio 2024, la fatturazione cartacea è stata sostituita dal formato elettronico.
Nel 2024 chi è in regime forfettario paga l’IVA? Secondo quanto spiegato dall’Agenzia delle Entrate, le regole fiscali sull’IVA non subiranno correttivi. Pertanto, coloro che si trovano nel regime forfetario non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti e non detraggono l’IVA sugli acquisti. Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale IVA.
Le nuove linee guida per i forfettari prevedono anche la perdita delle semplificazioni tuttora a regime.
Una questione non di poco conto, considerato che per il prossimo anno sono previsti diversi obblighi, tra cui:
- nuovo impegno a gestire la contabilità al fine di annotare i costi operativi nel caso di partecipazione al concordato preventivo;
- obbligo di completare il quadro RS durante la presentazione del modulo Redditi PF per controllare e comunicare le spese sostenute nel periodo d’imposta;
- obbligo di utilizzare la fatturazione elettronica per tutti a partire dal 1° gennaio 2024.
Forfettari – Concordato preventivo biennale: a rischio le semplificazioni contabili
Chi perderà le semplificazioni contabili?
I forfettari che aderiscono al Concordato preventivo biennale, ovvero stipulano un accordo con il Fisco stabilendo in anticipo le aliquote imponibili su cui applicare la tassazione per il biennio successivo.
Si precisa che non vi è l’obbligo di gestire una contabilità semplificata con l’indicazione dettagliata dell’annotazione dei costi. Tuttavia, coloro che optano per il concordato preventivo biennale dovranno rinunciare alle semplificazioni.
L’Agenzia delle Entrate, entro il 30 aprile, proroga della data del 15 marzo, renderà operativi i programmi informatici che consentiranno di acquisire i dati necessari alla gestione delle richieste, inclusi i costi di esercizio.
Pertanto, il vincolo della contabilità semplificata sarà strettamente legato ai forfettari che optano per il concordato preventivo. Diversamente, se viene meno l’adempimento, si rischia di pagare più tasse del dovuto, poiché l’Agenzia delle Entrate potrebbe determinare un reddito più alto rispetto alle condizioni finanziarie dell’attività.
Infine, in presenza di incongruenze, i forfettari interessati potrebbero perdere il diritto al concordato preventivo biennale e, quindi, di fatto esserne esclusi.
Chi non aderisce al concordato preventivo deve mantenere la contabilità dettagliata? No, assolutamente. Coloro che non procedono alla sottoscrizione del concordato preventivo biennale non saranno vincolati a tale adempimento.