Ha preso il via alle 19 la manifestazione “No Antisemitismo. No Terrorismo” organizzata in piazza del Popolo, a Roma. Presenti le comunità ebraiche italiane, che si sono radunate per lanciare un messaggio forte. L’obiettivo dell’evento è quello di ribadire la difesa dei diritti e dei valori della comunità ebraica in un momento così difficile a causa della guerra. Gli ultimi episodi, su tutti la vandalizzazione delle pietre d’inciampo e le scritte antisemite al ghetto di Roma, hanno spinto il popolo ebraico a radunarsi nel tentativo di far sentire la propria voce.

Roma, manifestazione contro l’antisemitismo, Di Segni: “Avremmo voluto essere ospiti”

Nel corso della manifestazione sono intervenuti diversi elementi di spicco della comunità ebraica. La prima a prendere la parola è stata Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Durante il suo discorso ha voluto ribadire come la fede non possa essere oggetto di violenza.

Avremmo voluto essere ospiti di una manifestazione organizzata da tante istituzioni e voci responsabili che possano aiutare milioni di cittadini a capire cosa sta succedendo. Alla fine però i promotori della manifestazione siamo noi e ci prendiamo questa responsabilità. Vogliamo far capire che noi non siamo quelli da compatire. Questa è una responsabilità collettiva e ci dobbiamo unire insieme a tutte le forze politiche che fra poco saranno qui. La cosa più importante è comprendere che la fede e i simboli di ciascuno di noi non possono essere oggetto di violenza.

Manifestazione a Roma, Fadlun: “Gli studenti difendono tesi errate”

Alla manifestazione “No Antisemitismo. No Terrorismo” ha preso parte anche Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Fadlum ha posto l’attenzione sul crescente antisemitismo nel mondo occidentale.

Questa è una piazza grande come è grande il cuore e la sensibilità degli italiani. Vogliamo condannare fermamente l’antisemitismo e il terrorismo. Dopo gli avvenimenti del 7 ottobre in Israele l’antisemitismo ha rialzato la testa sia in Italia che nel resto del mondo occidentale.

Fadlun ha parlato anche del comportamento degli studenti italiani, condannando fermamente alcuni loro atteggiamenti e affermazioni.

Non avrei mai voluto sentire gli slogan ‘Free Palestine from the river to the sea’ nelle università e nelle scuole. Vuol dire che gli israeliani dovrebbero essere buttati nel mare? Perché se la liberiamo dal fiume al mare non rimane altro spazio. Tutto questo in cambio dell’istaurazione di una tirannia che schiaccerebbe i diritti e le vite di tutte le persone diverse da loro. Credo che i nostri ragazzi non sappiano che tesi stanno difendendo. Loro sono il nostro futuro e con queste manifestazioni abbiamo il dovere di arrivare a tutti.

Il nostro inviato Michele Lilla ha raccolto le voci di altri cittadini ebrei, che hanno sottolineato la loro condanna nei confronti dell’antisemitismo. Tra questi spicca la voce di un signore sopravvissuto ai lager nazisti, che ha ribadito di pretendere rispetto per la religione e maggiore dialogo.