Bere acqua del rubinetto, un’abitudine ancora poco diffusa in Italia nonostante gli ottimi standard di qualità, che hanno fatto guadagnare alla risorsa i primi posti in classifica europea per caratteristiche organolettiche e livelli di sicurezza.

Tuttavia il nostro paese resta tra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Alcuni falsi miti e credenze popolari infatti portano molte persone a credere che l’acqua potabile della rete idrica nazionale possa causare problemi. Cosa c’è di vero? Vediamo quali sono tutti i pro e contro.

Bere acqua del rubinetto fa male?

Il consumo di acqua di rubinetto in Italia è ancora troppo poco diffuso. Il report 2023 mostra infatti che sono circa 8 famiglie su 10 a dichiarare di avere questa abitudine. Di queste inoltre, molte affermano di alternare bevendo in alcuni periodi maggiormente quella imbottigliata ed in altri quella dell’acquedotto. Un dato che dimostrerebbe la stabilità di alcuni falsi miti e credenze che spesso portano a pensare che a lungo termine ci possano essere rischi sulla salute.

Eppure, come emerge dalle indagini a livello europeo, la rete idrica italiana trasporta una risorsa che risulta dalle analisi essere tra le migliori di tutti gli altri paesi. L’acqua del rubinetto in Italia è infatti controllata attraverso specifici controlli periodici e trattamenti che vengono effettuati per garantirne gli standard di sicurezza. Quindi priva di microrganismi, agenti inquinanti e sostanze chimiche dannose. Il che rende assolutamente sicuro per l’organismo l’uso, anche esclusivo, di questa fonte.

Falsi miti

Tra i falsi miti che circolano sul consumo di acqua del rubinetto, uno dei principali è quello di credere che a lungo termine possa contribuire a causare la formazione dei calcoli renali. In  realtà, come molte volte è stato sottolineato anche da medici ed esperti, anche se più ricca di minerali e calcio, e quindi con residuo fisso più elevato non c’è correlazione con la patologia. In quanto i principali fattori che influenzano la comparsa di calcoli sono da ricercarsi in abitudini alimentari poco sane, come non bere abbastanza durante la giornata e dalla predisposizione genetica familiare.

Altro falso mito è quello di credere che l’acqua dell’acquedotto sia trattata chimicamente con sostanze che possono fare male alla salute. Anche questo non è del tutto vero, perchè, anche nelle zone dove si utilizza il cloro come elemento disinfettante, le quantità sono nettamente inferiori a quelle considerate rischiose, sicuramente meno di quanto già contenuto in alcuni alimenti.

Svantaggi dell’acqua in bottiglia

Anche sull’acqua in bottiglia ci sono da sfatare alcuni miti. Specialmente quello sulla sicurezza, su una maggiore digeribilità e sui maggiori benefici sulla salute che molti credono ci siano rispetto a quella del rubinetto. Questo non è sempre vero. Infatti secondo le normative internazionali, sia gli agenti chimici che i potenziali inquinanti sono ammessi nelle acque minerali in maggiori quantità rispetto agli standard di quelle dirette dalla rete idrica.

Inoltre, le bottiglie in plastica, oltre ad essere dannosi per l’ambiente, sia per il materiale che per il trasporto su strada, possono contaminare il contenuto con microplastiche se esposte a fonti di calore dirette, come i raggi solari. E quella in vetro? Allo stesso modo risulta essere sia poco sostenibile che poco conveniente. Oltre al peso da trasportare e all’inquinamento prodotto dalle industrie infatti, costa fino al 6,5% di più rispetto a quella dell’acquedotto.

Pro e contro dell’acqua potabile del rubinetto

Bere acqua del rubinetto ha sicuramente più vantaggi che svantaggi. Oltre al costo e alla purezza, due fattori che pongono la risorsa italiana ai primi posti in Europa per convenienza e sicurezza di consumo, c’è anche la grande sostenibilità.

Riduce l’uso di plastica, i rifiuti e di conseguenza anche le emissioni necessarie per produzione e smaltimento. Uno dei pochi svantaggi invece potrebbe essere quando l’impianto o le tubature della rete pubblica sono particolarmente danneggiate o non correttamente mantenute.

In questo caso si può verificare una contaminazione, specialmente da sostanze metalliche. Altro problema invece può risultare quando l’acqua del rubinetto viene accumulata in cisterne condominiali. In quel caso infatti ci potrebbero essere, in mancanza di accurata pulizia, accumuli batterici che possono provocare gravi infezioni come ad esempio la legionella e lo pseudomonas.