La Lazio è stata il filo conduttore di tutta la sua vita calcistica. Massimo Piscedda ha iniziato con le giovanili e poi, dopo un paio di anni d’esperienza in prestito, è rientrato alla base per fare il salto di qualità. La stagione 1983/84 è stata quella dell’esordio e da quel momento in poi, a parte una breve esperienza a Taranto, ha difeso questi colori fino al 1990. 97 presenze e 1 rete in campionato, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha iniziato la carriera da allenatore. Per commentare il momento della squadra di Sarri e la partita di questa sera, Lazio-Genoa, Piscedda è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Genoa, Piscedda a Tag24

La vittoria con il Cagliari nell’ultima sfida di campionato non ha certo entusiasmato l’ambiente, anzi. La squadra è uscita dal campo tra i fischi dello stadio Olimpico per la prestazione poco convincente, nonostante la superiorità numerica per oltre un tempo. La stagione però non è ancora da buttare e le posizioni europee restano ad un passo, ma serve un cambio di rotta immediato. Intanto in casa Lazio è scoppiato il caso Vecino, non convocato per il match di questa sera di Coppa Italia. Per commentare il momento della formazione di Sarri e presentare Lazio-Genoa, Piscedda, che ha vestito questi colori per 7 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

In Coppa Italia la Lazio ha l’ennesima possibilità per cambiare marcia in questa stagione. Rischia di essere una sfida con poche motivazioni?

“La Lazio ha un pubblico che deve tenere ben presente. I tifosi hanno fischiato sabato dopo Lazio-Cagliari e questo è sinonimo del fatto che non sono soddisfatti. La squadra è in debito e quindi stasera farà sicuramente una buona gara. Vincere o perdere poi non dipende solo da questo, ma avranno riflettuto su quanto stanno facendo. Il grande pubblico della Lazio ora deve cambiare idea. Questa è la motivazione principale per questa squadra”.

Anche perché sarà l’occasione per chi ha giocato meno di mettersi in mostra…

“Sicuramente. La Lazio quest’anno ha una rosa più lunga e il potenziale tecnico è aumentato. Giocherà chi gioca meno, ma sono sempre calciatori di buon livello”.  

Le difficoltà della Lazio

Ripartiamo da Lazio-Cagliari, prima di concentrarci sulla partita di questa sera. La Lazio vince ma esce tra i fischi, come li hai visti?

“Io dico sempre che le grandi squadre devono riuscire a vincere pur giocando male. La metterei su questo piano, cercando di prendere comunque la parte positiva, ovvero il risultato. Il Cagliari ha giocato molto bene, pur essendo in inferiorità numerica per circa un’ora e la prestazione della formazione di Sarri è stata ancora una volta sotto tono. Però ha vinto la partita e questa è l’unica cosa che conta, non farei certo un dramma. Su 38 partite di campionato capita di giocare bene o male, l’importante è riuscire a portare a casa i tre punti”.

Pensi quindi che ci sia troppo disfattismo, in questo momento, nei confronti della Lazio?

“Sento tanto parlare di poca cattiveria, lì c’è sempre un allenatore, con tutto il suo staff, che deve incidere all’interno dello spogliatoio. Probabilmente lui è stato il primo ad accorgersi che qualcosa non funziona e ora troverà le soluzioni. Io sono uno molto pragmatico, soprattutto sul calcio e non faccio letteratura. La poca cattiveria non significa niente. Uno o ce l’ha o non ce l’ha. La Lazio è anche una squadra di carattere, ma in questo momento non brilla. Doveva vincere e ha vinto, anche con un po’ di fortuna. Mettiamoci anche la buona prestazione del Cagliari. I biancocelesti però possono risalire ancora, ne hanno tutte le possibilità”.

Anche perché nonostante tutte le difficoltà, la Lazio è a 4 punti dal quarto posto. C’è tempo per recuperare?

“Questo è un campionato che ti aspetta sempre. È chiaro che ora non devi più fare passi falsi. Salerno deve essere stato l’ultimo. Per la legge dei grandi numeri, anche loro prima o poi ne dovevano vincere una e hanno vinto proprio quella con la Lazio. In questa stagione però inciampano tutte, l’importante è rimanere in sica. 4 punti non sono una distanza lunghissima, ma è chiaro che non si devono ripetere prestazioni simili”.

Capitolo Vecino

Intanto in casa Lazio è esploso il caso Vecino. Pensi che sia un giocatore da recuperare o può finire sul mercato a gennaio?

“Spero di no e che tutto possa rientrare. Quando la Lazio lo ha acquistato sono stato molto felice perché penso sia un giocatore molto forte e di grande esperienza. È un centrocampista che si adatta a tutti e tre i ruoli e non è poco. Inoltre ogni tanto fa qualche gol, anche pesante. Non so di preciso cosa possa essere accaduto, ma mi auguro che non vada via. In molte circostanze può essere un valore aggiunto”.