C’è un dato che fa preoccupare e non poco, quello che riguarda in Italia la povertà sanitaria in costante crescita. A presentare “il conto” Banco Farmaceutico e Aifa all’interno di un convegno da loro promosso.

Fa specie pensare che da un pò di tempo a questa parte nel nostro paese ci siano persone ma anche famiglie intere che devono rinunciare a farmaci e a prestazioni a pagamento compromettendo così il loro stato di salute fisica.

Italia povertà sanitaria in crescita: quest’anno +10,6% rispetto al 2022

I numeri che escono fuori dal convegno non lasciano spazio ad interpretazioni. Dal momento in cui non tradiscono ci forniscono un confronto sconfortante rispetto all’anno scorso.

Il +10,6% sta ad indicare le circa 427mila persone che nel 2023 hanno avuto difficoltà e si sono trovate nella condizione di povertà sanitaria ovvero nella condizione di chiedere aiuto alle realtà esistenti nel nostro territorio per reperire gratuitamente i farmaci rispetto alle circa 382mila del 2022.

Rapporto tra povertà di reddito e povertà di salute

Un rapporto che ci restituisce l’idea di come sostanzialmente sta un italiano o una famiglia italiana è quello che mette a confronto la povertà di reddito e le povertà di salute, ma che significa?

Se è vero che la percentuale di chi versa in condizioni di salute precarie è più alta di chi versa in condizioni economiche non felici è altrettanto vero che un individuo più è precario economicamente meno possibilità di curarsi ha nel caso dovesse versare in gravi condizioni di salute.

Un’ altra verità risiede nel fatto che essere ricchi non vuol dire ritrovarsi protetto da patologie gravi ma corrisponde alla capacità di affrontare meglio le conseguenze.

La piaga delle visite specialistiche: molti rinunciano

A rientrare nella questione povertà di reddito e povertà sanitaria è anche e soprattutto la piaga delle visite specialistiche a pagamento. La difficoltà economica di una persona o di una famiglia coincide spesso con la rinuncia a sottoporsi a visite specialistiche perché esose e dunque inaccessibili per le loro tasche.