Il testo della poesia Il vero amore, del poeta Kahlil Gibran, è stato l’estremo saluto pronunciato e sentito nel suo significato più profondo da Gino, il padre della giovane Giulia Cecchettin. Durante i funerali, infatti, risuonano commoventi le parole pronunciate dall’altare della Basilica di Santa Giustina, a Padova.

Gino Cecchettin, prima di rivolgere un pensiero finale a sua figlia, parla di un amore che comunica, che non vuole ferirci, che ci lascia liberi di esistere, spiccare il volo, di scegliere e che, soprattutto, sa accettare ogni cosa.

“Il vero amore” di Kahlil Gibran, il testo

Il testo della poesia del poeta Libanese, nato il 6 gennaio 1883, ci riporta alla sua raccolta del 1923,  Il Profeta:

Il vero amore non è ne fisico ne romantico.
Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia. 

Il vero amore non è ne fisico ne romantico.
Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia. 

“Il vero amore”, Kahlil Gibran, significato della poesia

La poesia  Il vero amore di Gibran è tra le più famose dell’autore ed è usanza comune leggerla ai matrimoni e non ai funerali. In questo caso specifico, tuttavia, vuole essere un insegnamento, e ancor di più un’esortazione, un incoraggiamento e un simbolo di accettazione. Spiega in poche e semplici parole un sentimento che va aldilà dell’affezione puramente fisica e romantica in senso stretto. Nel testo si parla, infatti, di un momento cruciale, quello in cui ci si prepara ad amare accettando le difficoltà e a vivere, non con il pesante pensiero di andare avanti con angoscia e sopportare, ma con quello di trarre il meglio da ciò che si ha “danzando nella pioggia.”
Oggi più che mai, questa pioggia rappresenta il lutto, la sofferenza atroce provata da una famiglia spezzata a metà, ma che non smetterà mai di amare.

Dopo la poesia, ai funerali di Giulia, è arrivato il saluto commovente sul finale, sempre di papà Gino.