Cos’è la Pseudomonas? Il recente caso di infezione contratta da un giovane per aver mangiato un uovo con albume rosso ha fatto crescere la preoccupazione su questo tipo di batterio.

Generalmente lo Pseudomonas viene contratto in ambienti ospedalieri spesso correlato al fenomeno di resistenza a più antibiotici nel paziente ricoverato da almeno una settimana.

Il batterio si trova quindi in natura e in condizioni di perfetto sistema immunitario non dà severe complicanze. Il discorso muta però quando ingeriamo alimenti da esso contaminati o nel caso di pazienti immunocompromessi. 

È il caso di un giovane che durante una diretta social ha cucinato e mangiato un uovo palesemente alterato dal batterio.

Lo Pseudomonas infatti aveva attaccato l’albume dell’uovo fino a farlo diventare rosso. Una stranezza che il giovane ha pensato potesse essere innocua per il suo organismo e che potesse generare una buona visibilità sui social.

Tuttavia le conseguenze sono state decisamente diverse. Il protagonista del video è finito prima al Pronto Soccorso per poi essere ricoverato con i segni di un’importante infezione da Pseudomonas.

Ecco quali sono i sintomi dell’infezione e come si comporta il batterio.

Cos’è la Pseudomonas: caratteristiche generali

Con il termine Pseudomonas si intende una vasta famiglia di batteri patogeni opportunisti.

Tra di esse la variante più diffusa e aggressiva per l’uomo è il cosiddetto Pseudomonas aeruginosa, erroneamente chiamato semplicemente Pseudomonas.

Il nome significa letteralmente falsa unità, che descrive direttamente il comportamento a disporsi a coppia delle cellule che ad una prima vista al microscopio sembrano essere un solo organismo.

Tutti i batteri ricadenti nella categoria Pseudomonas sono bacilli Gram-negativi e sono obbligati a vivere, alimentarsi e riprodursi in sistemi con ossigeno.

Hanno una struttura con flagelli disposti ai poli che consentono gli spostamenti. Si possono trovare facilmente in natura ad esempio nel terreno, sulle piante o nei corsi d’acqua. L

’uomo può poi venire a contatto con essi in ambienti particolarmente umidi, come le piscine, o non completamente bonificati, come i nosocomi. Lo Pseudomonas prolifera poi nelle zone umide dell’epidermide come all’inguine e sotto le ascelle.

Il comportamento del batterio innesca la risposta infiammatoria e provoca pesanti danni ai tessuti. In particolare è l’esotossina A a generare i maggiori effetti.

Come avviene l’infezione

Le fasi con cui si verifica l’infezione sono tre.

Il patogeno attacca l’organismo e inizia la colonizzazione. Successivamente il proliferare del batterio induce la risposta antinfiammatoria e si instaura così un’infezione localizzata. Il terzo stadio invece è la sistematicità della malattia con il passaggio dello Pseudomonas all’interno della circolazione sanguigna.

Le conseguenze dell’infezione possono essere piuttosto gravi. Si passa dai problemi respiratori quali la polmonite a complicazioni al sistema circolatorio o nervoso centrale. In questi ultimi due casi l’infezione può sfociare in endocardite, in meningite o in ascessi cerebrali.

L’infezione da Pseudomonas può poi diffondersi ad orecchio, provocando otite, agli occhi, dando luogo ad endoftalmite o cheratite batterica. Non è poi raro che il batterio attacchi anche ossa, causando ad esempio l’osteomielite, e pareti gastrointestinali con conseguenze come forte diarrea e enterocolite.

L’infezione arriva quasi sempre anche alle vie urinarie e proprio qui si registra la più alta concentrazione del batterio.

Cos’è la Pseudomonas: i sintomi

In base a quali organi o sistemi siano coinvolti, il paziente può manifestare alcuni di questi sintomi:

  • stato febbrile anche intenso,
  • cianosi,
  • disidratazione,
  • forti dolori addominali,
  • lesioni emorragiche o necrotiche,
  • ascessi,
  • soffio cardiaco,
  • noduli sottocutanei,
  • fascite,
  • edema palpebrale,
  • secrezioni oculari purulente,
  • eritema congiuntivale,
  • difficoltà nella deambulazione.

Trattamento terapeutico

È necessario contrastare le infezioni dovute a Pseudomonas aeruginosa attraverso l’uso di farmaci antimicrobici e antibiotici.

Tuttavia la scelta della terapia deve considerare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza e il fatto che i pazienti con difese immunitarie compromesse potrebbero non rispondere positivamente.   

Nei casi più severi il trattamento combina simultaneamente due farmaci, come ad esempio un aminiglicoside e un beta-lattamico.

Qualora l’infezione sia localizzata alla superficie esterna degli occhi viene adottata una terapia topica mentre se si presentano infezioni gastrointestinali il trattamento è associato ad una adeguata idratazione.

L’intervento chirurgico è invece indispensabile se lo Pseudomonas ha attaccato i tessuti. In questo caso l’operazione ha lo scopo di drenare gli ascessi o circoscrivere le emorragie. Qualora però l’infezione abbia prodotto una necrosi estesa non è escluso ricorrere in amputazioni.

In gran parte dei casi l’infezione avviene in ambiente ospedaliero. Occorre pertanto prestare massima cura alle misure di prevenzione quali controlli periodici sui macchinari per l’emodialisi, utilizzo di materiale sterile e frequente lavaggio delle mani.