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Licei occupati a Roma

Licei occupati a Roma a dicembre 2023, presidi pronti alle denunce

Nella notte del 5 dicembre sono stati occupati dagli studenti i licei Tasso, Mamiani, Morgagni e Vittoria Colonna. I presidi hanno comunicato di essere pronti ad esporre denuncia.

Licei occupati nella notte del 5 dicembre a Roma

Questa notte sono stati occupati 4 licei: Tasso, Mamiani, Morgagni e Vittoria Colonna a Roma. Nel corso dell’anno sempre nella capitale erano già stati occupati altri licei tra cui Ripetta, Pilo Albertelli, Visconti e Enzo Rossi. Gli studenti in tutte le scuole avevano pubblicate, nella giornata del primo dicembre die video in cui facevano rumore in ricordo a Giulia Cecchettin. Potrebbe quindi non essere un caso che la scelta dell data dell’occupazione coincida con quella dei funerali della ragazza.

Le motivazione delle occupazioni

Le ragioni delle occupazioni che si sono ripetute in questi mesi sono varie. Come si legge in un comunicato degli studenti del liceo Visconti:

«Le condizioni che ci hanno condotti a questo gesto non riguardano esclusivamente il nostro istituto, ma sono comuni a tutte le scuole del paese e in particolare agli studenti di Roma che si sono mobilitati con noi in questi mesi… Vogliamo proporre con questo gesto un modello alternativo di scuola, che non si basi sull’individualismo e la competizione ma sull’integrazione e la crescita personale e che educhi gli studenti come membri di una comunità».

Gli studenti del Ripetta, invece, avevano occupato il loro istituto a causa di un ritardo nell’organizzazione della dirigenza per la presentazione dei documenti per la partecipazione ai bandi della Scuola 4.0. Gli studenti del Pilo Albertelli comunicavano che vedevano questo tipo di protesta “come un punto di partenza per un dialogo aperto e costruttivo, al fine di migliorare la nostra scuola e garantire un ambiente di apprendimento più positivo e inclusivo”.

Le voci contrarie all’occupazione

Non mancano, però, le voci di coloro che non si trovano d’accordo con le occupazioni. Infatti, studenti e genitori non hanno tardato ad esprimere proprio dissenso. Rappresentanti degli studenti chiedono che non si siano ripercusioni generalizzate e affermano che questa forma di protesta leva il diritto a chi vuole di frequentare le lezioni previste. Anche un comitato di genitori ha promosso una petizione su Change.org per lo scioglimento dell’occupazione. Da sottolineare che agli studenti era stata concessa la possibilità di organizzare una settimana di autogestione per svolgere qualsiasi attività e dibattere liberamente di ogni tema.

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