Guerra Israele-Hamas, continua l’assedio di Gaza: avanza l’operazione di terra, bombardamenti su tutta la Striscia
Sessantesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas. L’esercito dello stato ebraico avanza verso il Sud di Gaza: combattimenti a Khan Yunis, nella notte raid a Jabalia. Maxioperazione anche a Jenin, in Cisgiordania. Attaccate strutture militari Hezbollah in Libano
Il presidente USA Joe Biden: “La tregua non è durata per colpa di Hamas”
Durante una raccolta fondi per la sua campagna elettorale a Boston, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha rilasciato alcuni commenti sul mancato prolungamento della tregua fra Hamas ed Israele.
Ciò non è avvenuto per colpa del gruppo terroristico:
Lasciatemi essere cristallino: il rifiuto di Hamas di liberare le donne rimaste in ostaggio è ciò che ha rotto l’accordo e messo fine alla pausa nei combattimenti.
Per Biden la necessità principale, oggi, è la liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi. Hamas, inoltre, va condannata anche per gli stupri di cui si sarebbe reso responsabile nell’attacco del 7 ottobre:
Il mondo non deve girarsi dall’altra parte. Tocca a tutti noi condannare senza ambiguità le violenze sessuali commesse dai terroristi di Hamas.
Il segretario di Stato USA Blinken: “Sanzioni contro i coloni violenti in Cisgiordania”
In una nota diffusa da Dipartimento di Stato degli USA, Anthony Blinken ha affermato che sono pronte misure punitive per quei coloni israeliani che si macchiano di violenze contro gli abitanti palestinesi della Cisgiordania:
Oggi il Dipartimento di Stato sta attuando una nuova politica di restrizione dei visti nei confronti di individui sospettati di minare la pace, la sicurezza o la stabilità in Cisgiordania, anche commettendo atti di violenza.
Il governo israeliano era già stato avvertito da Biden e da Blinken che sono “inaccettabili” le violenze dei coloni ebrei contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata.
Le sanzioni sul tavolo riguardano la negazione dei visti per coloro che le autorità palestinesi condanneranno e gli USA hanno esortato Israele a consegnare alla giustizia i coloni estremisti.
Netanyahu: “Gli ostaggi? Sarà difficile liberarli”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato alcune dichiarazioni che sicuramente faranno discutere. Incontrando i familiari delle persone ancora in ostaggio, Netanyahu ha detto:
Al momento non è possibile riportarli tutti indietro. Qualcuno può davvero immaginare che se ci fosse una tale possibilità, qualcuno la rifiuterebbe?
Il premier non ha risposto alle domande dei familiari degli ostaggi, preferendo di leggere un discorso preparato in precedenza.
Axios: “Gli Stati Uniti vogliono sanzionare i coloni israeliani violenti”
Il portale d’informazione israeliano Axios ha annunciato che il Dipartimento di Stato degli USA sta per formulare delle proposte di sanzioni contro quei coloni israeliani colpevoli di azioni violente contro i palestinesi.
Citando due funzionari, Axios ha scritto che le sanzioni riguarderebbero il divieto di viaggio negli Stati Uniti per diverse decine di coloni israeliani coinvolti in attacchi contro palestinesi.
Tale divieto varrebbe anche per quei palestinesi coinvolti in attacchi contro israeliani.
L’ONU afferma: “A Gaza non è possibile creare zone sicure”
James Elder, portavoce dell’Unicef, ha affermato che per l’ONU non è “credibile” la possibilità di creare luoghi e zone sicure per tutti i rifugiati palestinesi a Gaza:
Non sono scientifiche, non sono razionali, non sono possibili e penso che le autorità ne siano consapevoli.
Elder afferma che le autorità locali dovrebbero garantire poi cibo, acqua e medicinali a migliaia di persone, cose che allo stato attuale non è possibile fornire. A tal proposito il portavoce ha detto:
Questi sono del tutto assenti… Si tratta di minuscoli appezzamenti di terra arida, o sono angoli di strada, sono marciapiedi.
Erdogan: “Il conflitto potrebbe arrivare in Siria”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito Netanyahu un “politico finito”, ha messo in guardia dal rischio che il conflitto tra Israele e Hamas possa arrivare in Siria.
Invito tutti a fare la propria parte. Non possiamo permettere che questo conflitto si allarghi e arrivi fino in Siria, dove e in corso una guerra civile
ha affermato.
Il leader turco è intervenuto in occasione della riunione del Consiglio per la cooperazione del Golfo che si è svolto in Qatar.
Ha colto l’opportunità anche per rilanciare il posto in primo piano del suo Paese, offrendosi come garante per i palestinesi nella ricerca di una soluzione politica.
Quello che è successo in questi mesi è la diretta conseguenza della mancata creazione di uno Stato Palestinese. Uno Stato con capitale Gerusalemme Est, secondo i confini stabiliti nel 1967. Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e agire come garanti in un processo politico che vada in questa direzione
ha poi aggiunto.
Israele, Hamas ha dato i calmanti agli ostaggi prima di rilasciarli
Prima di rilasciare e consegnare gli ostaggi alla Croce Rossa, Hamas ha somministrato agli ostaggi dei sedativi, per “farli apparire più felici”. Un membro del ministero della sanità d’Israele lo ha comunicato durante un’audizione alla Knesset (parlamento monocamerale di Israele).
Lo ha annunciato Haaretz, quotidiano israeliano.
Droni Gb pe localizzare gli ostaggi a Gaza
Come riferisce Reuters, il ministero della Difesa britannico ha comunicato che l’esercito effettuerà “voli di sorveglianza” nel Mediterraneo orientale, compresi Israele e la Striscia di Gaza, in modo da localizzare gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Il velivolo non sarà armato, non avrà un ruolo di combattimento e il suo unico scopo sarà quello di localizzare gli ostaggi
ha spiegato il governo, aggiungendo che alle autorità competenti saranno consegnate solo le informazioni relative al salvataggio degli ostaggi.
Qatar: “Inerzia comunità internazionale vergognosa”
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha definito “vergognosa” l’inerzia della comunità internazionale in merito alla guerra tra Israele e Hamas.
L’emiro ha dichiarato, infatti, che è scandaloso per la comunità internazionale
permettere che questo odioso crimine continui da quasi due mesi, durante i quali continua la sistematica e deliberata uccisione di civili innocenti, tra cui donne e bambini.
Francia congela per 6 mesi beni del leader di Hamas a Gaza
La Francia ha congelato per sei mesi i beni del leader di Hamas Yahya Sinwar, considerato il ‘cervello’ dell’attacco del 7 ottobre a Israele.
Il governo francese non ha però chiarito quale sia l’importo di questi beni.
Israele: completato accerchiamento del campo profughi a Jabalia
Un portavoce militare ha comunicato che l’esercito israeliano ha completato l’accerchiamento del campo profughi di Jabalia, nel Nord della Striscia di Gaza, considerata “una delle roccaforti di Hamas”.
I militari hanno attaccato diversi edifici utilizzati dalle forze Nukhba, ossia l’unità d’élite di Hamas, dove i “terroristi” sono stati uccisi e i razzi trovati distrutti. Le truppe, stando a quanto comunicato, hanno attaccato le infrastrutture terroristiche, piazzato armi e lanciatori in complessi civili e ordinato alle forze aeree di attaccare numerosi terroristi.
Mentre continua a operare in modo da consolidare il proprio controllo nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, l’esercito sta comunque andando avanti nella sua l’espansione dell’offensiva terrestre verso il Sud dell’enclave.
Hamas ha riferito che sta colpendo i carri armati israeliani che si stanno avvicinando calla città di Khan Yunis, nel sud, il prossimo obiettivo.
Massive fires in Jabalia in the northern Gaza Strip, as a result of Israeli occupation aircraft firing internationally banned phosphorus bombs towards citizens' homes 🇵🇸
— S.J (@amaljoh708) December 5, 2023
Cease fire in Gaza 🕊️😭😭 pic.twitter.com/LoNTOjHIUH
Johnasson: “Alto rischio attacchi terroristici in Ue”
La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, ha lanciato l’allarme per il rischio di attacchi terroristici in Ue, data la guerra tra Israele e Hamas e l’avvicinarsi della festività natalizie.
C’è un enorme rischio di attacchi terroristici nell’Unione europea. Lo abbiamo visto di recente a Parigi, purtroppo l’abbiamo visto anche prima
ha dichiarato.
Questo è un dibattito importante che avremo oggi nel Consiglio. Annuncerò inoltre che ora metteremo a disposizione ulteriori 30 milioni di euro per la protezione, ad esempio, dei luoghi di culto
ha poi aggiunto.
Israele: le famiglie degli ostaggi incontreranno oggi Netanyahu
Le famiglie degli ostaggi ancora a Gaza incontreranno oggi 5 dicembre il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
I parenti dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas- che si ritiene siano ancora oltre 100- hanno chiesto di vedere il premier e il suo gabinetto di guerra dopo il rilascio di 105 ostaggi durante la settimana di tregua, poi cessata lo scorso 30 novembre.
Dal giorno del sanguinoso attacco di Hamas, lo scorso 7 ottobre, molte famiglie si sono lamentate di non essere state informate a sufficienza degli sforzi volti ad assicurare il rilascio dei loro cari.
Israele innalza l’allerta viaggi verso Regno Unito, Francia e Germania
Il Consiglio di sicurezza nazionale in Israele ha alzato il livello di allerta per i viaggi che gli cittadini vorranno fare in diversi Paesi europei, come Francia, Regno Unito e Germania.
La classificazione indica una “potenziale minaccia” in questi Paesi: l’allerta è passata a due su cinque. Israele invita i connazionali a “evitare di esporre cartelli israeliani ed ebraici ed evitare assembramenti” chiarendo che è però possibile partecipare agli eventi di Hanukkah, tenuti in luoghi sicuri.
Non stiamo dicendo di non andare agli eventi, ma proprio come gli israeliani possono andare, così possono fare le organizzazioni terroristiche. In un evento con molti partecipanti, è meglio essere in un luogo sicuro
ha spiegato la fonte.
Violenti combattimenti a Khan Yunis
Pesanti combattimenti si sono verificati nella notte vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Da quanto si apprende ieri, 4 dicembre, l’esercito israeliano ha lanciato volantini su alcuni quartieri per avvertire i cittadini dell’imminente attacco e ordinare loro di evacuare.
Testimoni hanno raccontato di veicoli militari israeliani avvistati lungo il tratto meridionale della principale arteria di collegamento tra il Nord e il Sud di Gaza: blindati che avrebbero sparato “contro auto e persone” in movimento.
L’esercito, inoltre, ha anche indicato diverse aree del centro di Gaza dove non è sicuro rimanere, invitando tutti a spostarsi più a Sud, pubblicando le mappe online.
IDF: “Mancano ancora 137 ostaggi”
Sono ancora 137 gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Tra questi, 17 sono donne e bambini.
A scriverlo, su X, le Forze di Difesa israeliane, che hanno anche aggiunto:
Abbiamo l’obbligo morale di continuare a fare di tutto per riportare tutti a casa.
Ieri 4 dicembre erano stati comunicati i nomi degli ostaggi che, invece, sono morti durante la prigionia.
Tre soldati morti a Gaza: il bilancio sale a 78
Morti e feriti tra i soldati israeliani a Gaza. L’esercito ha annunciato la morte di altri tre militari, uccisi nella Striscia.
Sale così a 78 il bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva israeliana.
L’esercito ha inoltre affermato che altri quattro soldati sono rimasti feriti in modo grave mentre combattevano nel nord di Gaza.
Decine di sfollati a Rafah
Decine di di migliaia di sfollati interni palestinesi sono arrivati a Rafah negli ultimi due giorni: lo ha comunicato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).
La maggior parte ha trovato sistemazioni di fortuna in strada. Questo massiccio spostamento è arrivato dopo che l’esercito israeliano ha annunciato l’operazione di terra nel Sud della Striscia. Una situazione difficile anche dal punto sanitario:
A causa del sovraffollamento e delle cattive condizioni igieniche nei rifugi dell’UNRWA nel sud, si è verificato un aumento significativo di alcune malattie e infezioni trasmissibili come diarrea, infezioni respiratorie acute, infezioni della pelle e condizioni legate all’igiene come i pidocchi
fa sapere inoltre la nota dell’agenzia Oms.
Onu: a Gaza uno scenario “ancora più infernale”
L’Onu lancia l’allarme: con le operazioni di terra israeliane ora anche al Sud di Gaza, non ci sarebbero più le condizioni per fornire aiuti. Si avvicina quindi per l’enclave palestinese “uno scenario ancora più infernale”.
Rafah, riferisce inoltre l’Onu, è stata l’unica località di Gaza dove lunedì sono stati distribuiti aiuti limitati, come farina e acqua. Mentre a Khan Younis le distribuzioni sono quasi cessate a causa dell’intensità dei combattimenti.
Decine di migliaia di palestinesi in fuga non hanno un posto dove stare. Una situazione di estrema emergenza, dato che si accampano in strada e e in altre aree all’aperto con tende e ripari di fortuna.
Tutti i servizi di telecomunicazione a Gaza sono stati interrotti lunedì sera e il Paese è di nuovo isolato. Le organizzazioni umanitarie temono che la mancanza di comunicazioni ostacolerà ancora la fornitura di “assistenza salvavita”.
Offensiva di Israele a Jenin, in Cisgiordania
Raid nella notte a Jenin, in Cisgiordania, e in particolare nel suo campo profughi. Le forze armate israeliane hanno schierato più di 50 veicoli blindati, oltre che quattro bulldozer.
Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. In queste ore, riporta inoltre l’emittente Al Jazeera, sarebbero in corso scontri armati al centro di Jenin.
🚨BREAKING Jenin just now 🚜 pic.twitter.com/FqxcqDHLfR
— 𓂆 Resistance 𝕏 (@ResistanceXcom) December 5, 2023
Israele: raid aerei su Jabaliya, truppe verso Khan Yunis
Già dalle prime ore di oggi 5 dicembre 2023 le forze armate israeliane hanno portato avanti “attacchi aerei significativi a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza”.
Inoltre, nelle ultime ore, l’IDF ha detto di aver “completato” un’altra fase della manovra di terra verso la città di Khan Yunis, focalizzandosi in particolare sulla strada principale che porta dai campi centrali verso il centro della città.
A riferirlo è il The Jerusalem Post.
Khan Yunis pic.twitter.com/lpOEWxXFbq
— Mossad Commentary (@MOSSADil) December 4, 2023
Israele, attaccate strutture di Hezbollah in Libano
Le forze di difesa isareliane (Idf) hanno annunciato di aver attaccato alcune strutture di Hezbollah in Libano.
Aerei da caccia dell’aeronautica militare israeliana hanno attaccato posizioni di lancio, infrastrutture terroristiche e una struttura militare dell’organizzazione terroristica Hezbollah in Libano in risposta ai lanci verso il territorio dello Stato di Israele la notte scorsa
hanno scritto su X.